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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

Per il corretto utilizzo dei dati disponibili si invita alla lettura delle Condizioni di utilizzo dei dati

ID 20919

 

12 eventi di frana

Campanile Vecchio - Fontanaluccia Case Cerbiani Cimitero

Inquadramento
  • Superficie totale: 45.08 ettari
  • Comune di FRASSINORO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di FRASSINORO [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
12. Evento del 2009
  • Data: 24/01/2009  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Rimobilizzazione della frana "La Lezza", che raggiunge la strada provinciale [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Cause innesco: intense piogge e repentino scioglimento della neve
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
11. Evento del 2010
  • Data: 31 ottobre 2010  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Aggravamento del dissesto della frana denominata "La Lezza". Segnalazione 14-16 marzo 2011: preoccupante movimento della frana "La Lezza" che ha già lesionato la SP 35.Rapporto del ministero delle infrastrutture, sul sopralluogo del''08/04/2010 finalizzato a definire gli interventi sul versante sx della diga interessato da disseseto non stabilizzato [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: pioggia intensa
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
10. Evento del 2009
  • Data: 22/12/2009  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Riattivazione frana con distaccamento di materiale a monte, ostruzione rete di drenaggio e cunettoni, pericolo chiusura sp 35. Il ministero delle infrastrutture, a seguito di un sopralluogo effettuato l'08/04/2010 e finalizzato a definire gli interventi sul versante sx della diga interessato da disseseto non stabilizzato, redige un rapporto tecnico. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: pioggia intensa
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
9. Evento del 1974
  • Data: 1970-1974  [precisione pluriennale]
  • Descrizione:
    L'azione concomitante delle acque superficiali e sorgive riattivò un movimento gravitativo che in passato aveva provocato sensibili danni, nei pressi del cimitero di Fontanaluccia. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Precipitazioni e circolazione idrica sotterranea
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
8. Evento del 1978
  • Data: marzo 1978  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Riattivazione di una frana sul pendio adiacente il tracciato della Strada Provinciale n. 35 MO. Nell'ambito del settore coinvolto dalle riattivazioni del periodo 1976-77. [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Dimensioni del fenomeno: l = circa 300 m.
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici derivanti dalle prolungate piogge del periodo gennaio-marzo 1978, associate alla fusione del manto nevoso.
7. Evento del 1976
  • Data: 1975-1977  [precisione pluriennale]
  • Descrizione:
    I movimenti interessano un ampio settore compreso tra la base del rilievo degradante dal M. Roncadello e la sponda destra del bacino artificiale. Il lago di Fontanaluccia venne realizzato nel 1926 sbarrando l'alto corso del T. Dolo con una diga alta 60 m. La frana di Fontanaluccia coinvolge direttamente con la zona di coronamento, attiva, la parte occidentale dell'abitato. Il fenomeno è definibile come un movimento complesso di scorrimento rotazionale che evolve verso valle in forma di colata. Nell'ambito del corpo di frana si individuano tre settori principali: la zona di coronamento con spostamenti estremamente limitati e superfici di scivolamento appena delineate; quella mediana compresa fra il ciglio della scarpata sottostante l'abitato e la quota 820 m circa, coinvolto dai recenti movimenti; la zona inferiore che raggiunge il corso del Dolo, dove il fenomeno del tipo colata assume gli spessori massimi. Le condizioni di equilibrio del pendio sono governate essenzialmente dalla resistenza al taglio a lungo termine e dalla posizione della falda. L'infiltrazione dell'acqua all'interno delle argilliti fratturate determina un duplice effetto di rammollimento dei terreni ed incremento delle pressioni interstiziali. Il rammollimento dei terreni determina l'annullamento della coesione e la riduzione dell'angolo di resistenza al taglio ad un valore valutabile in circa 24-26°. L'incremento delle pressioni interstiziali ha come conseguenza la riduzione degli sforzi normali efficaci e, quindi, della resistenza al taglio lungo le superfici stesse. La progressiva riduzione della resistenza al taglio sino al valore residuo (coesione nulla, angolo di attrito variabile da 7-8° sino a 11°), provocata dai fenomeni di rammollimento e dalle deformazioni di grande entità, determinano movimenti del tipo colata di fango nella parte inferiore della frana. Negli anni 1970-80 la frana si è rimobilizzata di continuo, ampliandosi verso il cimitero, la zona del campo sportivo e sopratutto verso monte (sud) interessando Case Cerbiani e gli edifici di Montalbano, in parte crollati. Tra il 1976 ed il 1978 il movimento ha subito accentuate accelerazioni raggiungendo localmente velocità dell'ordine del metro/minuto. Nell'insieme la frana è definibile come un movimento complesso di scorrimento rotazionale, lungo superfici ad ampio raggio di curvatura, evolventesi verso valle in colata di fango. Il fenomeno, con riferimento all'ampiezza dell'area di alimentazione entro la quale si mantengono riconoscibili le superfici rotazionali, costituisce una tipologia poco rappresentata nell'Appennino settentrionale. Un ampio movimento quiescente interessa tutto il settore compreso tra la sponda SE del lago, l'incisione del Rio di Mezzo, lo stacco morfologico presente a monte dell'abitato (al limite degli affioramenti delle Arenarie di Monte Cervarola) e la scarpata Il piede del movimento complessivo si sviluppa all'interno dell'invaso artificiale. La zona di accumulo ostruisce in modo parziale la valle del T. Dolo. [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 1000 m, lmax = 400 m, lmin = 350 m, p (settore superiore) = 15-20 m, p (entro il corpo della colata principale) = da alcuni metri ad oltre 30 m, A = 0.24 km2, vmax = 1.5 m/min (raggiunte localmente nel corso delle riattivazioni del 1976-77).
  • Cause innesco: Periodi di intense precipitazioni, associata a rapida fusione del manto nevoso.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
6. Evento del 1965
  • Data: 29/11/1965  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Nel pomeriggio del 29 novembre la mobilizzazione di una frana sul versante a monte determina l'asporto di un tratto della sede stradale. All'interno del movimento attivo che caratterizza la zona superiore dell'ampio movimento quiescente che dall'abitato di Fontanaluccia si estende sino al fondovalle del T. Dolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 150 m, l = 30 m.
  • Cause innesco: Elevate precipitazioni.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
5. Evento del 1964
  • Data: gennaio 1964  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Movimento franoso che interessa la viabilità con conseguente interruzione del transito veicolare [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: circa 300 mt (tratto stradale coinvolto)
  • Cause innesco: Intense ed abbondanti precipitazioni gennaio 1964
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
4. Evento del 1932
  • Data: Anno 1932  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Le periodiche rimobilizzazioni che caratterizzano l'evoluzione della frana di Fontanaluccia negli anni 1930-40 coinvolgono un edificio colonico e gli appezzamenti di terreno circostante. Ampia frana quiescente estesa dai margini dell'abitato di La Chiesa - Fontanaluccia sino all'incisione del T. Dolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Circolazione idrica sotterranea, in concomitanza con eventi pluviometrici rilevanti.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
3. Evento del 1930
  • Data: Decennio 1920-1930  [data del documento]
  • Descrizione:
    L'evoluzione della frana determina il crollo o il danneggiamento di parte degli edifici della borgata Case Cerbiani. A seguito di queste riattivazioni l'abitato viene dichiarato da consolidare con R.D. n. 1319 del 24/09/1931. Ampia frana quiescente estesa dai margini dell'abitato di La Chiesa - Fontanaluccia sino all'incisione del T. Dolo. L'accumulo della frana raggiunge l'alveo del T. Dolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = circa 1000 m, l = 350 m, A = 0.32 km2 circa.
  • Cause innesco: Circolazione idrica sotterranea, in concomitanza con eventi pluviometrici rilevanti.
  • Danni e interventi: Crollo di vari edifici e danneggiamento di altri. Danneggiate le abitazioni poste nella parte ovest dell'abitato di Case Cerbiani in Frazione Fontanalluccia. Alcuni case minacciate sono fatte sgomberare. Per arrestare l'avanzamento della frana venne proposta l'esecuzione di opere di drenaggio quali la costruzione di un "Cunicolo fognante" della lunghezza di circa 212 m situato a distanza variabile da 6 sino a 15 m dal fronte della frana. Costruzione di muri e circa 515 m di cunette per la raccolta delle acque superficiali. Importo dei lavori pari a £ 350.000.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
2. Evento del 1778
  • Data: Anno 1778  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    La presenza di deformazioni in atto anche nella località di Campanile Vecchio comporta il lesionamento anche dei nuovi edifici sacri costruiti nel 1678. Sul nuovo campanile nel 1778 risultano evidenti gravi lesioni che, accentuandosi negli anni successivi, comportano la ricostruzione della struttura. Nel 1800 nella stessa località viene iniziata la costruzione del nuovo campanile. Gli scavi eseguiti rilevano che per "sette braccia di profondità non si trovò terreno stabile". Il campanile venne comunque ultimato nel 1817. Ampia frana quiescente estesa dall'area circostante Fontanaluccia sino all'incisione del T. Dolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1832
  • Data: 15 febbraio1832  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Si verifica una riattivazione in massa del movimento che comporta lo svuotamento dell'invaso formatosi in precedenza nella zona di coronamento della frana e la distruzione di parte dell'abitato. L'area coinvolta dalla frana si estende dall'alveo del Dolo sino al versante del M. Gamello. Ampia frana quiescente estesa dall'area circostante Fontanaluccia sino all'incisione del T. Dolo. L'accumulo della frana raggiunge l'alveo del T. Dolo. Svuotamento dell'invaso naturale formatosi presso Case Cerbiani, nella contropendenza determinatasi nella zona di coronamento. La depressione, tutt'ora visibile, ospitava un piccolo bacino naturale a perimetro subcircolare con diametro di circa 50 m. [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 2900 m circa, l = 600 m circa, A = 0.55 km2 circa.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.