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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

Per il corretto utilizzo dei dati disponibili si invita alla lettura delle Condizioni di utilizzo dei dati

ID 60507

 

1 eventi di frana

Carazeto

Inquadramento
  • Superficie totale: 39.87 ettari
  • Comune di CANOSSA - Provincia di Reggio nell'Emilia
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di CANOSSA [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
1. Evento del 1960
  • Data: 25 aprile 1960  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Attivazione di una frana nel tratto superiore dell' impluvio posto immediatamente a E del M. Pelengo, tra le quote di 500 e 560 m slm. Il movimento, evidenziato all' alba del 25 aprile, il giorno 26 coinvolgeva un' area di circa 0.10 km2. Dopo una prima fase di evoluzione rapida, con il corpo della frana che s'incanala nell' impluvio seguendone la conformazione originale, i movimenti rallentano sensibilmente da far ipotizzare inizialmente l' arresto della frana lungo il pendio. La rimobilizzazione in massa, conseguente alla ripresa delle precipitazioni, si esplica con l'alternarsi di movimenti rapidi e fasi di stasi. Il 4 maggio la frana ha raggiunto e superato la strada pronciale in due punti. La presenza allo sbocco sul fondovalle della vallecola di una zona più resistente e leggermente rilevata determina la divisione dell' accumulo in due lobi divergenti. I giorni immediatamente seguenti si verifica un nuovo impulso nei movimenti che, in corrispondenza dei settori centrali dei due lobi terminali, raggiungono i 6 m/ora. L' ultima fase di movimento si ha il 9 maggio in concomitanza con un ultimo episodio di pioggia. Vasta frana attiva coinvolgente per l' intero sviluppo la sponda destra dell' Enza. Il lobo sinistro si riversa nell' alveo di piena ostruendone circa metà della sezione; all' epoca l'alveo ordinario era probabilmente spostato a margine del versante opposto (cfr. IGM e SPANO, 1961). Attualmente l'alveo ordinario forma una netta ansa verso la sponda destra e la corrente lambisce il piede dell' accumulo (CTR). Il lobo destro, più esteso, ha ricoperto parzialmente un lembo di depositi alluvionali terrazzati, giungendo in prossimità della confluenza nel T. Enza del Fosso della Pietra Grossa. L'accumulo, suddiviso in due lobi, si riversa nell' alveo del T. Enza. Sconvolgimento dell' assetto dell' impluvio, con ostruzione delle incisioni secondarie, formazione di laghetti temporanei e alterazione del drenaggio delle acque superficiali. [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 1560 m, lmax = 750 m , lmin = 275 , l(lobo sinistro accumulo in alveo) = 225 m, l(lobo destro accumulo in alveo) = 250 m, A = 0.55 km2.
  • Cause innesco: Precipitazioni primavera 1960. L'evoluzione del movimento come le altri grandi frane dell'aprile 1960 è improntata, in particolare, da un periodo di piogge continue dal 16 al 20 aprile seguito, dopo una stasi di alcuni giorni, da altri apporti meteorici r
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.