Geologia, sismica e suoli

I Geositi dell'Emilia-Romagna

Glossario

I termini in ordine alfabetico

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Acquifero

Roccia permeabile che contiene una falda di acqua sotterranea. Si parla di "acquifero confinato" quando la roccia permeabile è delimitata verso l'alto da una meno permeabile, in cui il livello piezometrico si può trovare al di sopra del limite superiore della roccia permeabile.

 

 

 

Alabastro

Rocce gessose e calcaree formatesi per deposizione chimica nelle grotte, raramente in superficie. L'alabastro, caratterizzato da una struttura finemente cristallina, si presenta zonato e listato, traslucido e di colore dal bianco puro a variamente colorati. Di grande pregio estetico, è utilizzato sin dall'antichità nell'architettura e nell'artigianato.

 

 

 

Alloctono

Detto di un pacco di strati o corpo geologico che è stato spostato a grande distanza (decine, centinaia o migliaia di km) dal luogo in cui si è formato, in seguito a processi di scollamento dal suo substrato durante la formazione delle catene montuose (orogenesi).

 

 

 

Anidriti

Rocce evaporitiche costituite da solfato di calcio anidro (CaSO4).

 

 

 

Ansa ipogea

Grotta che si sviluppa parallelamente e a breve distanza da un corso d'acqua esterno di cui inghiotte una parte o tutta la portata idrica per poi riversarla più a valle.

 

 

 

Anticlinale - Sinclinale; Antiforme - Sinforme

In condizioni profonde, di seppellimento, sottoposte a pressioni e temperature abbastanza alte, le rocce reagiscono alle compressioni deformandosi in modo "duttile", ossia piegandosi. Tra le tante forme che possono avere le pieghe delle rocce, se ne riconoscono principalmente due: le pieghe i cui fianchi inclinano dalla stassa parte, convergendo verso basso, si dicono sinformi (sinclinali se al nucleo sono presenti le rocce più giovani), mente quelle che presentano fianchi divergenti e convessità verso l'alto si dicono antiformi (anticlinali se al nucleo affiorano le rocce più antiche). Con il protrarsi di intense spinte orientate le pieghe tendono poi ad assumere forme molto strette, sino a coricarsi e a rovesciarsi. Le pieghe sono riconoscibili con immediatezza se è esposta in affioramento la zona di cerniera, dove si trova il centro della deformazione (la zona di più accentuata curvatura) altrimenti il loro sviluppo si può intuire dalla disposizione, lungo i versanti, degli strati.

 

 

 

Argilla

Sedimento sciolto formato da particelle minerali di dimensioni inferiori a 1/256 millimetri di diametro. I caratteri peculiari delle particelle conferiscono plasticità alle argille

 

 

 

Astenosfera

Porzione del mantello terrestre posta, al di sotto la litosfera, ad una profondità media di 60 km e caratterizzata dalla presenza di rocce parzialmente fuse. Su essa "galleggiano" le placche litosferiche.

 

 

 

Autoctono

Si dice di pacchi di strati o corpi geologici, anche deformati, non spostati dal luogo di loro genesi, per cui vengono anche detti radicati o in posto. È il contrario di alloctono.

 

 

 

Avampaese

Rispetto a una catena montuosa, è la regione, poco o per nulla deformata, verso cui migrano le pieghe e le falde della catena montuosa nel corso delle loro fasi deformative.

 

 

 

Avanfossa

Rappresenta, rispetto a una catena montuosa, il bacino sedimentario posto al fronte della catena stessa, in marcata subsidenza per inflessione della crosta terrestre. L'avanfossa riceve i materiali erosi dalle catene montuose emerse per venire poi incorporata dalle stesse al loro migrare.

 

 

 

Basamento ercinico

Substrato cristallino formatosi durante l'orogenesi ercinica, avvenuta tra il Carbonifero (350 milioni di anni fa) e il Permiano (250 milioni di anni fa).

 

 

 

Biocenosi

Comunità di animali e/o vegetali di specie diverse che convivono in reciproca relazione in una particolare regione o ambiente.

 

 

 

Bolla di Scollamento
Bolla di Scollamento
Bolla di Scollamento
Bolla di scollamento

Fenomeno carsico che si origina negli affioramenti gessosi in seguito a processi di dissoluzione e succesiva ricristallizzazione, oppure in seguito all?azione degli agenti atmosferici quali pioggia o variazioni di temperatura e consiste in un aumento di volume dello strato più superficiale, con conseguente rigonfiamento sferoidale e scollamento di uno spessore gessoso.

Spesso sulla superficie della bolla si osservano aperture o fori che mostrano al loro interno cavita' a forma di cupola e permettono di accedere all?interno. Col tempo il foro si amplia e provoca la demolizione della struttura.

Le "bolle di scollamento" sono norte anche come "tumuli".

 

 

 

Breccia

Roccia sedimentaria formata da elementi clastici a spigoli vivi cementati.

 

 

 

Calcare

Roccia sedimentaria formata prevalentemente da carbonato di calcio (CaCO3).

 

 

 

Calcare

Roccia sedimentaria formata in prevalenza da carbonato di calcio (CaCO3).

 

 

 

Calcite

Forma cristallina del carbonato di calcio (CaCO3).

 

 

 

Carsismo

Fenomeno di dissoluzione delle rocce calcaree da parte delle acque meteoriche contenenti anidride carbonica. Tali acque, così arricchite di bicarbonato di calcio (solubile), filtrano nel sottosuolo dove, nelle grotte, formano concrezioni per rideposizione del carbonato di calcio. Il carsismo può manifestarsi anche in rocce solfate o costituite da salgemma. Il termine deriva dal Carso, regione al confine tra Italia, Slovenia e Croazia, dove tali fenomeni sono molto comuni.

 

 

 

Cattura fluviale

Fenomeno geomorfologico per cui un corso d'acqua viene deviato dal proprio alveo originario e si trova a scorrere lungo l'alveo di un corso d'acqua vicino aumentandone la portata.

 

 

 

Circo glaciale
Circo glaciale
Circo glaciale
Circo glaciale

Forma del rilievo modellata dall'escavazione dei ghiacciai, di forma perlopiù semicircolare, talora allungata, sbarrato generalmente verso valle da una soglia rilevata. Il circo glaciale corrisponde alla depressione che conteneva in origine un ghiacciao sospeso di alta montagna. La forma può essere anche articolata, costituita da un circo principale ed alcune forme circoidi minori; talora può essere risagomata da processi di erosione successivi a quelli glaciali. Sul fondo del circo si sviluppa una coltre di depositi morenici, che passando verso l'alto, lungo i fianchi, può fondersi con le falde di detrito che scendono dagli affioramenti a monte.

 

 

 

Clasti

Frammenti di cristalli, di fossili o di rocce prodotti dall'erosione di materiali pre-esistenti.

 

 

 

Clastico

Aggettivo che indica una roccia, sedimento o singolo elemento prodotto dall'erosione di materiali pre-esistenti.

 

 

 

Clivaggio
Particolare modalità di fatturazione (o riorientazione dei minerali) in rocce sedimentarie fini, in fitte scaglie o lamine lungo superfici piane, che la roccia acquisisce quando è sottoposta ad una deformazione meccanica; il clivaggio è spesso strettamente associato alle deformazioni per piegamento

 

 

 

Coltre

Insieme di masse rocciose sradicate dal loro ambiente di formazione a causa di movimenti tettonici e trasportate su altri terreni che in origine potevano essere anche molto distanti.

 

 

 

Comportamento (duttile, fragile)

Tipo di deformazione col quale una roccia reagisce all'applicazione di una forza. Se il comportamento è duttile la roccia si deforma piegandosi, se fragile la roccia si deforma fratturandosi.

 

 

 

Concordanza

Riferito ad una successione stratigrafica, indica la sovrapposizione di due unità in cui gli strati si mantengono paralleli, orizzontali o inclinati. Lungo la superficie di concordanza può esserci sia continuità che discontinuità di sedimentazione tra le unità stratigrafiche (ovvero le due unità si sono sedimentate in modo continuo nel tempo, oppure c'è stata una interruzione della sedimentazione per un determinato periodo di tempo).

 

 

 

Concrezione carbonatica

Termine generico con il quale si indicano tutti i depositi chimici di carbonato di calcio (CaCO3) presenti.

 

 

 

Strumento di misurazione della conducibilità elettrica
Strumento di misurazione della conducibilità elettrica
Strumento di misurazione della conducibilità elettrica
Conducibilità elettrica specifica

Per conducibilità elettrica specifica si intende la resistenza offerta da un volume unitario di liquido al passaggio di corrente. L'unita di misura della conducibilità elettrica specifica è il Siemens per centimetro (S/cm) secondo l'International System of Units (S.I). Nel caso specifico viene utilizzato un sottomultiplo: il microsiemens per centimetro (S/cm).

L'acqua ad elevata purezza ha una conducibilità elettrica estremamente bassa. In presenza di sostanze ionizzate o dissociate si verifica un aumento della conducibilità elettrica proporzionale alla loro concentrazione. La misura della conducibilità elettrica di un'acqua corrente, pertanto, permette di ottenere un informazione circa il suo grado di mineralizzazione.

 

 

 

Culminazione

Punto più elevato di una struttura tettonica; nel caso di un'anticlinale la culminazione assiale corrisponde alla linea di massima elevazione del suo asse.

 

 

 

Datazione assoluta delle rocce

Per conoscere con certezza l'età di una roccia si utilizzano gli isotopi radioattivi presenti nei minerali che la compongono. Questi isotopi sono atomi instabili di alcuni elementi che, attraverso l'emissione di radiazioni, si trasformano in elementi diversi, più stabili, attraverso il cosiddetto "decadimento radioattivo".

Conoscendo il tempo di dimezzamento di un isotopo e misurando il rapporto tra gli isotopi di partenza e quelli che si sono trasformati, si risale sempre e con una certa precisione all''età della roccia.

 

 

 

Datazione relativa delle rocce

I metodi di datazione relativa di una roccia sono i più utilizzati dai geologi e si basano sull'esame delle associazioni di fossili presenti all'interno delle rocce sedimentarie, facendo riferimento al fondamentale "principio di sovrapposizione stratigrafica" così come fu espresso da Niccolò Stenone (Niels Stensen): gli strati superiori di una successione sedimentaria sono più recenti di quelli che giacciono profondità.

Questo principio si basa su una semplice osservazione: durante la formazione di una roccia sedimentaria avviene una continua sovrapposizione di strati, quindi lo strato che si trova in una posizione inferiore si è formato prima di quello che si trova sopra.

Dal momento che le forme di vita si sono evolute continuamente nel tempo, succedendosi con forme che la paleontologia ha studiato e ordinato definendo le estinzioni e le comparse delle diverse specie, analizzando il contenuto fossilifero di una roccia sedimentaria, si riesce a stabilire con una buona precisione l'età.

 

 

 

Depositi morenici

Accumulo di detriti trasportati e depositati da un ghiacciaio alla sua fronte, ai lati e/o sul fondo durante il suo ritiro in seguito allo scioglimento.

 

 

 

Deposizione

Abbandono di granuli, frammenti di roccia, fossili, ecc. da un mezzo fluido in cui sono sospesi (aria, acqua) sul fondo (superficie subaerea o subacquea).

 

 

 

Diaclasi

Fessura o frattura della roccia che non ha causato spostamenti relativi delle sue parti.

 

 

 

Diapiro (diapirico)

Massa rocciosa di densità inferiore rispetto alle rocce circostanti che risalendo verso la superficie si intrude all'interno di una compagine rocciosa rigida sovrastante (classico esempio è un diapiro di sale). Diapirico è l'aggettivo corrispondente, riferito pertanto a una struttura geologica (detta duomo) dovuta alla risalita di massa litoide di densità minore in una compagine rocciosa più densa e rigida.

 

 

 

Diaspro

Roccia sedimentaria composta da silice variamente colorata.

 

 

 

Discordanza

Si parla di discordanza fra due unità quando esse non sono disposte parallelamente l'una rispetto all'altra, ma secondo angoli più o meno accentuati. La "discordanza stratigrafica" può essere legata ad interruzione della sedimentazione per un determinato tempo geologico (dovuta ad esempio a erosione aerea e/o sottomarina in seguito ad abbassamenti del livello del mare o a deformazioni tettoniche che comportano emersione e sollevamento degli strati rocciosi), oppure no (è possibile infatti che due unità stratigrafiche siano discordanti geometricamente, ma continue cronologicamente). La "discordanza tettonica" è invece legata alla sovrapposizione di due unità stratigrafiche per effetto di deformazioni per pieghe, faglie, sovrascorrimenti.

 

 

 

Dolina

Depressione morfologica chiusa, generalmente circolare in pianta, a sezione imbutiforme o tronco-conica, che si forma in rocce carsificabili laddove vengono inghiottite acque superficiali. Il termine deriva dall'omonima località in provincia di Trieste, dove tali morfologie sono molto comuni.

 

 

 

Dorsale

Elevazione del fondo oceanico, cui è associata attività vulcanica, che si estende con varie diramazioni e che può raggiungere lunghezza di alcune decine di migliaia di chilometri e larghezza di alcune centinaia.

 

 

 

Facies

In geologia, insieme dei caratteri primari di un deposito sedimentario, cioè dei caratteri fisici (litologia, granulometria, strutture sedimentarie e componenti accessori), chimici o paleontologici (presenza di organismi fossili e/o resti vegetali) connessi con l'ambiente e il modo di formazione. La facies è fisicamente costituita da un pacco di strati contraddistinti da caratteristiche litologiche e sedimentologiche omogenee e peculiari.

 

 

 

Faglia

Frattura di una massa rocciosa lungo la quale si verifica lo spostamento relativo dei due blocchi adiacenti. Lo spostamento relativo può essere molto variabile, da pochi decimetrici a centiania di chilometri. La superficie su cui avviene il movimento si definisce "piano di faglia" e su di esso possono essere presenti "strie di faglia" che consentono di ricostruire la direzione del movimento. Esistono diverse tipologie di faglie: dirette (o normali), inverse (fra queste un tipo particolare sono i sovrascorrimenti), trascorrenti.

 

 

 

Falda di ricoprimento

Insieme di masse rocciose sradicate a causa di movimenti tettonici dal loro originario ambiente di sedimentazione e trasportate su altri terreni che in origine potevano essere anche molto distanti.

 

 

 

Finestra tettonica

Substrato di una falda di ricoprimento, messo a giorno in aree più o meno estese, circoscritte dalla falda stessa. Responsabili della formazione di queste strutture possono essere l'erosione o la tettonica distensiva.

 

 

 

Fontanili

I fontanili sono sorgenti di pianura legate alla risalita delle acque che scorrono in profondità nei conoidi dei fiumi. Il fenomeno avviene al passaggio tra la parte apicale del conoide, formata da ghiaie e le sabbie, e la parte distale, dove prevalgono depositi argillosi, a contatto con questi ultimi le acque vengono indotte a risalire sino alla superficie. La polla dove sgorga l'acqua è detta testa del fontanile e generalmente appare come una pozza tondeggiante creata dall'azione erosiva dell'acqua (che può uscire con una certa pressione); spesso per essere sfruttata al meglio, viene rimodellata con forme geometriche. Dalla testa parte un piccolo collettore, detto asta del fontanile, lungo cui avviene il deflusso dell'acqua. Anche l'asta può presentarsi con un aspetto naturale, ed essere quindi vagamente sinuosa, ma più frequentemente è riorganizzata dall'uomo per linee rette.

Le acque che sgorgano nei fontanili sono particolarmente limpide e mantengono tutto l'anno una temperatura tra 11 e 17°C, favorendo lo sviluppo della vegetazione anche durante l'inverno, quando dai fontanili si alzano piccole nubi di vapore.

Il fenomeno dei fontanili è tipico della Pianura Padana, dove da sempre rappresenta una importante risorsa idrica, diffuso sia in prossimità del margine alpino sia di quello appenninico, invariabilmente localizzato in corrispondenza della fascia dei conoidi alluvionali.

In Emilia-Romagna, fino al secondo dopoguerra tra il Nure e il Reno si contavano più di quattrocento fontanili, localmente noti con nomi diversi: "risultive", "fontanazzi", "fontane" o anche "laghi". La loro presenza è all'origine di numerosi toponimi, tra i più conosciuti Fontanellato e Fontevivo nei pressi di Parma, e sono chiaramente richiamati nella toponomastica locale: Lago Gruma, Le Fontane, Lago, Laghetto e Canale Lago. Dei tanti fontanili che punteggiavano la pianura emiliana oggi ne rimangono pochissimi, spesso in condizioni di forte degrado, localizzati soprattutto nelle province di Reggio e di Parma. Nel reggiano, sulla conoide dell'Enza ne esistono ancora una ventina, ma molti sono inattivi, attivi solo debolmente oppure a carattere stagionale. La causa della loro scomparsa sono state i forti prelievi delle acque profonde operate a monte della fascia di passaggio tra alta e bassa pianura. Le captazioni hanno provocato un forte abbassamento della falda freatica, favorendo il prosciugamento, l'abbandono e il progressivo interramento di molte risorgive, un tempo importantissime nell'economia agricola.

 

 

 

Fossa oceanica

Depressione lineare del fondo oceanico, di grandi dimensioni e profondità ed a fianchi più o meno inclinati lungo cui si espleta il processo di subduzione; può essere adiacente e parallela ad un margine continentale oppure ad un arco insulare.

 

 

 

Frana di crollo
Frana di crollo
Frana di crollo
Frana di crollo

Le frane di crollo sono distacchi molto rapidi di materiali rocciosi da pareti verticali o subverticali che comprendono una fase in caduta libera nell'aria, a cui segue il rimbalzo e il rotolamento sui pendii sottostanti della massa rocciosa distaccata si. Le frane di crollo interessano rocce massicce e stratificate, nelle quali spesso è presente una fitta rete di fratture. Le cause sono varie ma principalmente sono da ricercare nella fratturazione della roccia e nella sua alterazione, nonché nell'instabilità delle rocce che formano il piede delle pareti rocciose.

 

 

 

Frane sottomarine
Frane sottomarine
Frane sottomarine
Frane sottomarine

Le frane sottomarine sono movimenti di masse di sedimento che interessano i pendii subacquei anche scarsamente inclinati, dove si innescano con forme e modalità simili a quelle delle frane subaeree; i movimenti sono favoriti dalla spinta di galleggiamento. Le frane sottomarine interessano maggiormente le aree su cui è attivo il sollevamento tettonico (le scosse sismiche favoriscono l'innesco dei movimenti franosi) e le aree di abbondante sedimentazione (ad esempio i grandi apparati deltizi), dove si creano accumuli di sedimento che tendono a diventare instabili, sino a muoversi in massa verso i fondali marini antistanti.

Nelle successioni rocciose le frane sottomarine rappresentano la fossilizzazione di movimenti franosi sottomarini e si riconoscono perché formate da livelli con strati molto contorti, segnati da diverse pieghe (capovolte, sradicate e diffuse), delimitati alla base e al tetto da strati indeformati. In geologia questa struttura viene detta a "sandwich" perché il livello franato si pone, come il ripieno di un sandwich, tra due strati che lo chiudono.

Nell'Appennino i sollevamenti orogenetici causarono in diversi contesti l'innesco di frane sottomarine (talora molto estese), che si staccavano dalle parti più elevate dei pendii subacquei. In alcuni contesti, i corpi franosi fossili molto estesi sono indicati con il nome di olistostromi, dal greco olistos-stromas: accumulo per scivolamento, mentre nel caso di orizzonti di frane fossili di minore estensione viene usata la terminologia anglosassone slump.

 

 

 

Giacitura

Disposizione nello spazio e assetto geometrico di un corpo geologico o di una struttura tettonica. Si determina, mediante la bussola, attraverso la misura della direzione, angolo che una retta orizzontale tracciata sul piano forma con il Nord; l'inclinazione, cioè l'angolo formato dalla superficie dello strato con un piano orizzontale; l'immersione, punto cardinale verso il quale la superficie geologica immerge verso il basso (è sempre perpendicolare alla direzione).

 

 

 

Global Stratigraphic Section and Point (GSSP)

Nello studio della stratigrafia sono luoghi precisi, individuati in genere lungo importanti sezioni stratigrafiche, che diventano riferimenti mondiali per la definizione del limite tra le diverse unità della scala del tempo geologico, dando quindi concretezza, tra gli strati rocciosi, a un passaggio temporale che rimarrebbe altrimenti astratto. Viene definito quindi lo "stratotipo" del limite, a suggellare il quale nel punto del GSSP viene piantato, nella roccia, un chiodo d'oro.

Il GSSP rappresenta il riferimento mondiale per correlare rocce che hanno la stessa età ma sono poste a grandi distanze: confrontandole con quelle che compaiono nella successione di rocce dello stratotipo si stabilisce con chiarezza la loro età e la loro collocazione stratigrafica.

 

 

 

Granulometria

Termine che indica sia la misura delle dimensioni dei granuli di una roccia, sia lo studio delle dimensioni degli elementi di un sedimento clastico.

 

 

 

Impronte di fondo

Strutture erosive presenti alla base degli strati di rocce sedimentarie. Le impronte sono effetto di deformazioni del sedimento contemporanee o appena successive alla sua deposizione, dell'azione di correnti e/o dall'attività di organismi.

 

 

 

Inghiottitoio

Cavità carsica di forma circolare e sviluppo verticale che convoglia l'acqua in una cavità sotterranea.

 

 

 

Litificazione

Trasformazione di un sedimento sciolto in una roccia compatta per compattazione e cementazione.

 

 

 

Litoide

Termine che indica l'aspetto e la consistenza della roccia.

 

 

 

Litologia

L'insieme dei caratteri fisici e chimici che definiscono l'aspetto di una roccia: colore, tessitura, strutture, granulometria, minerali, fossili, modo di fratturarsi, stratificazione, eccetera.

 

 

 

Litosfera

Parte più esterna della Terra, costituita dalla "crosta terrestre" e dalla parte superiore del "mantello". Caratterizzata da rocce solide.

 

 

 

Località tipo

Luogo da cui prende il nome una formazione, in quanto vi si presenta meglio esposta e con i caratteri geologici meglio conservati. In ambito mineralogico è la località da cui proviene il campione di minerale grazie al quale è stata definita la nuova specie mineralogica.

 

 

 

Mantello

Involucro intermedio della Terra, che raggiunge la profondità di 2900 km. Composto da Ferro, Magnesio, Alluminio, Silicio, Ossigeno e composti silicatici. La parte superiore (fino a 100 km) ha comportamento rigido, quella inferiore plastico.

 

 

 

Marna

Roccia formata in proporzioni circa uguali da argilla e carbonato di calcio.

 

 

 

Mélange

Termine introdotto nella letteratura geologica (Greenly, 1919) per descrivere complessi rocciosi in cui l'originaria stratificazione era stata scompaginata dalle spinte compressive legate all'orogenesi. Con l'aggettivo "sedimentario" viene utilizzato anche attualmente per formazioni rocciose di origine gravitativa, ossia formate da grandi frane sottomarine (in sostituzione del termine "olistostroma").

 

 

 

Orogenesi ercinica

L'orogenesi ercinica rappresenta un importante ciclo nei movimenti delle zolle crostali che, sul finire del Paleozoico, portò alla formazione di corrugamenti in ampie aree della crosta terrestre, sino al sollevamento di grandi catene montuose, dette ercinidi.

Deve il nome alla Selva Ercinia, termine con cui i romani indicavano le montagne che si elevano tra la Germania e la Repubblica Ceca, prese ad esempio dai geologi perché le deformazioni che portarono al loro sollevamento avvennero durante questo periodo.

L'orogenesi ercinica non ha interessato solo i territori dell'Europa centrale e occidentale, ma ha coinvolto anche i margini dell'America Settentrionale e del Canada, estere aree dell'Africa meridionale, dell'Asia Centrale e dell'Australia. In molti di questi luoghi gli antichissimi corrugamenti, un tempo alte montagne, sono stati spianati dall'erosione e corrispondono oggi a bassi rilievi collinari o a grandi pianure.

 

 

 

Paesaggio geologico
Paesaggio geologico
Paesaggio geologico
Paesaggio geologico

Il paesaggio geologico definisce e identifica i luoghi dove, in relazione all'evoluzione geologica e geomorfologica, i caratteri generali del paesaggio sono segnati da una relativa omogeneità. In questi luoghi i lineamenti del paesaggio sono strettamente legati ai diversi tipi di rocce e di sedimenti che vi affiorano, alla loro disposizione nello spazio e ai processi geomorfologici che su di essi hanno agito e agiscono.

 

 

 

Ph

Il pH è una scala di misura dell'acidità o della basicità di una soluzione acquosa.

 

 

 

Roccia carbonatica

Roccia sedimentaria formata almeno per il 50% da carbonati (calcite, dolomite, aragonite). Le rocce carbonatiche che rappresentano circa il 20% delle rocce sedimentarie e ricoprono ampie superfici dei continenti.

 

 

 

Roccia evaporitica

Rocce sedimentarie di origine chimica, composte di sali precipitati in seguito ad evaporazione intensa delle acque in cui erano disciolti e presenti in concentrazioni elevate. I costituenti principali sono carbonati, solfati, cloruri di calcio, magnesio, sodio, potassio.

 

 

 

Scivolamento in blocco e deformazione gravitativa profonda di versante (DGPV)

Gli scivolamenti in blocco e le deformazioni profonde di versante sono fenomeni molto complessi che coinvolgono parecchie decine di milioni di metri cubi di roccia, manifestandosi attraverso movimenti estremamente lenti e profondi, senza superfici di scorrimento ben identificabili e con la massa rocciosa che conserva al suo interno la coerenza della roccia di provenienza.

 

 

 

Sorgente reocrenica
Sorgente reocrenica
Sorgente reocrenica
Sorgente reocrenica

Sorgente caratterizzata dalla presenza di acque che scaturiscono dalla roccia e formano una piccola cascata oppure un ruscello che scorre con una certa velocità.

 

 

 

Lo Strato Contessa
Lo Strato Contessa
Lo Strato Contessa
Strato Contessa

All'interno della Marnoso-Arenacea romagnola si osserva in più affioramenti quello che è probabilmente lo strato guida più famoso dell'Appennino settentrionale: lo Strato Contessa, che oltre ad essere il primo livello guida riconosciuto in questa formazione presenta un'estensione veramente straordinaria. Il nome deriva dalla Valle della Contessa, nei pressi di Gubbio, e il suo sviluppo si segue attraverso le valli dell'Umbria, della Toscana, di Marche e Romagna, fino alla valle del Santerno, dove si osserva la progressiva diminuzione del suo spessore. Questo strato quindi si può seguire ininterrottamente per circa 150 km. Lungo gli affioramenti lo si riconosce con facilità, soprattutto per lo straordinario spessore del letto marnoso, dal colore grigio chiaro, che può raggiungere gli 8 metri, mentre il sottostante letto arenaceo varia tra 2,8 e 5 metri. Altri elementi distintivi sono: la composizione in parte calcarea delle arenarie e le controimpronte di fondo, che, quando affioranti, rivelano come la corrente provenisse da una direzione opposta a quella della maggior parte degli strati torbiditici sopra e sottostanti. Composizione e controimpronte di fondo hanno rivelato poi come l'area di provenienza della corrente di torbida a cui si deve la sedimentazione di questo grande strato, fosse localizzata presso i margini meridionali del bacino, dove si accumulava temporaneamente il detrito proveniente dalle piattaforme carbonatiche dell'area umbro-laziale-abruzzese. Si è ipotizzato che la deposizione dello strato Contessa sia avvenuta in seguito a un evento sismico, durante il Langhiano superiore (circa 14 milioni di anni fa), che ha causato la sospensione nell'acqua di un enorme volume di sedimento.

 

 

 

Strato guida

Nelle successioni torbiditiche hanno un particolare significato gli strati guida: strati o gruppi di strati (in questo ultimo caso si parla di orizzonti guida) che sono facilmente distinguibili per lo spessore, la composizione e la provenienza (quest'ultima si individua grazie allo studio delle controimpronte di fondo). Gli strati guida per essere tali, cioè riferimenti stratigrafici certi nel panorama geologico di una determinata area, devono possedere anche una grande estensione laterale, in modo da consentire al geologo di orientarsi e correlare tra loro affioramenti distanti anche molti chilometri.

 

 

 

Torbidite
Torbidite
Torbidite
Torbiditi

I sedimenti che si posano sui fondali marini collocati a profondità elevate (nell'avanfossa appenninica di parla di oltre 1000 m) sono "di norma" argille, finissimi fanghi abissali, che decantano con estrema lentezza, spesso accompagnati da una "pioggia" formata dai gusci degli organismi planctonici morti. La sedimentazione abissale in un bacino posto al fronte di una catena in sollevamento può però essere alimentata dai sedimenti prodotti dall'erosi one e portati in profondità da particolari tipi di correnti marine profonde, chiamate correnti di torbida. Si tratta di correnti paragonabili, anche per il tipo di dinamica (correnti di densità), a valanghe di sedimento misto ad acqua che provocano la mess a in sospensione di grossi volumi di sedimento, già deposto in precedenti processi di sedimentazione.

Le torbide si innescano in seguito a frane sottomarine, improvvise e ingenti piene fluviali o a scosse sismiche, negli ambienti prossimi alle terre emerse (piattaforme continentali), dove i sedimenti erano temporaneamente "parcheggiati" sulle piattaforme marine immediatamente antistanti alle foci dei fiumi. In questo modo la sospensione torbida che si crea, caratterizzata da densità maggiore dell'acqua mari na circostante (e questa differenza causa di per sé una energia di movimento), scorre a contatto con il fondale marino e può accelerare lungo il dislivello che porta ai fondali abissali, spesso incidendo canyon sottomarini e aumentando anche, attraverso qu esta erosione, il suo carico di sedimenti. Le correnti di torbida giungono con velocità sino alle piane sottomarine, dove per il brusco cambiamento dei gradienti topografici rallentano e abbandonano progressivamente il loro carico permettendo dapprima la deposizione della frazione più grossolana e pesante (arenaria) e solo successivamente la deposizione della frazione più fine (pelite). Perciò gli strati di origine torbiditica si presentano spesso "gradati" e formati dalla tipica associazione arenaria - pelite.

Dalla sedimentazione dei materiali trasportati da una corrente di torbida si può dunque originare uno strato litologicamente doppio, dove la base di ogni strato arenaceo è l'espressione dell'arrivo della torbida e la deposizione dei sedimenti più grossolani e più pesanti che trasporta, mentre i letti argillosi sono il frutto della decantazione della parte fine, prevalentemente argillosa, della coda torbiditica, oppure della lentissima sedimentazione abissale che riprende dopo ogni episodio torbiditico. Se si osserva nel dettaglio uno strato torbiditico si possono notare particolari strutture sedimentarie che testimoniano le diverse tappe idrodinamiche della sua sedimentazione; queste strutture permettono di identificare sino a 5 intervalli (non tutti de vono necessariamente essere presenti nello strato), nominati dalla base dello strato verso l'alto con le lettere a - b - c - d - e, sequenza detta di Bouma dal nome dello scienziato che li ha descritti per la prima volta. Partendo dalla base dello strato (intervallo a) le prime strutture che si possono osservare sono curiose protuberanze di forma allungata nel senso della corrente, con profili svariati, note come controimpronte di fondo (flute casts). Esse rappresentano il calco e la fossilizzazione dei solchi scavati dalla corrente al suo arrivo sui fondali fangosi o prodotti dal trascinamento di sassolini o altri oggetti. Segue un livello con granulometria grossolana e di aspetto massiccio, privo di strutture sedimentarie perché depositato rapidamente in un regime di alta energia, che ha prodotto decantazione grossolana e solo gradazione del sedimento. Seguono poi l'intervallo b caratterizzato da lamine piano parallele che indicano una sedimentazione sotto l'influsso di una forte corrente in grado di trascinare i granuli disponendoli in sottili lamine, l'intervallo c, che presenta lamine contorte o incrociate (tipo ripples o convolute), e quello d formato da lamine piano parallele (questi tre intervalli sono espressione di una sedimentazione avvenuta in regime di decantazione + trazione delle particelle). Nell'intervallo e sono assenti strutture sedimentarie, poiché rappresenta la sedimentazione per decantazione dei materiali più fini trasportati dalla corrente di torbida. Infine può essere presente un intervallo che rappresenta la ripresa della sedimentazione di mare profondo e che forma uno strato marnoso che, per l'abbondanza di gusci degli organismi planctonici, risulta essere più calcareo di quello che può formarsi dalla sedimentazione dell'intervallo e torbiditico, e quindi solitamente si può riconoscere sull'affioramento per il colore più chiaro. Nel caso in cui la sedimentazione di mare profondo avvenga al di sotto di un certo limite di profondità (limite di compensazione dei carbonati), il sedimento risulta privo di carbonato di calcio.

 

 

 

Travertino

Deposito di carbonato di calcio, quindi è una roccia sedimentaria di origine chimica. La precipitazione di carbonato di calcio avviene a temperatura ambiente. La precipitazione dalle acque sorgive e facilitata da due motivi principali:

1) per "degassazione" dell'acqua sorgiva quando fuoriesce in superficie. La CO2 presente nell'acqua si libera in atmosfera favorendo la precipitazione di carbonato di calcio;

2) attività fotosintetica di organismi vegetali che vivono vicino alla sorgente e che assorbendo la CO2 favoriscono la precipitazione di CaCO3.

 

 

 

Very-Low-Alkalinity Springs

Acque caratterizzate da un basso contenuto in sali minerali. Questa acque hanno una conducibilità elettrica specifica inferiore a 50 µS/cm. Il perché di questo valore è dovuto a due fattori principali:

- circuiti di circolazione sotterranea veloci o di piccole dimensioni;

- attraversano rocce tipo silico-clastiche o di tipo basaltico.

Sulla base della conduttività elettrica (EC, compensata a 20°C) e della temperatura, queste acque sono classificate come oligominerali fredde (Celico, 1986).

Sono acque sorgive eccezionalmente "dolci" (very-low-alkalinity springs).

 

 

 

 
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