Geologia, sismica e suoli

Terrazzi alluvionali tra Vignola e Spilamberto

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Geosito di rilevanza locale

Terrazzi alluvionali ghiaoso sabbiosi posti a diverse quote sui due fianchi del Fiume Panaro, tra Vignola, che sorge sul terrazzo più antico separato dal fiume da una scapata di erosione fluviale alta più di 10 m , e Spilamberto.

Geografia
  • Superficie totale: 1435.54 ettari.
  • Quota altimetrica minima 63.5m. s.l.m., quota altimetrica massima 118.8m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Tra Vignola e Spilamberto si osservano, su entrambi i lati del Fiume Panaro, diversi ordini di terrazzi. Il terrazzo più antico, costituito da un corpo sedimentario prevalentemente ghiaioso e sabbioso, è quello su cui sorge l'abitato di Vignola. Il corpo sedimentario in oggetto è caratterizzato da una superficie sommitale, suborizzontale, con lieve pendenza verso NNE, profondamente inciso dal corso del Fiume Panaro e delimitato, perciò, da un orlo di scarpata d'erosione fluviale con dislivello superiore alla decina di metri.

I sedimenti che formano questo terrazzo sono stati depositati durante l'ultima culminazione glaciale, alla fine del Pleistocene, quando nel bacino d'alimentazione del Panaro prevaleva, a causa delle condizioni climatiche, un ambiente in resistasia, in altre parole con versanti scarsamente coperti da vegetazione e con predominanza di fenomeni di disgregazione legati principalmente all'azione dei cicli di gelo - disgelo e, in ogni modo, condizionati dalle basse temperature. Questa situazione ha prodotto la formazione in tutta l'area pedeappenninica di grandi conoidi alluvionali. Il successivo miglioramento climatico olocenico ha causato la dissezione dei conoidi e conseguentemente il loro terrazzamento.

Successivamente, durante l'Olocene si sono alternate fasi di sedimentazione ed erosione di entità minore; si sono così prodotte delle superfici terrazzate più prossime all'attuale corso d'acqua, a quote inferiori rispetto alle precedenti e con orli di scarpata notevolmente meno pronunciati.

Nell'evoluzione dei terrazzi olocenici ha influito, per il periodo a noi più prossimo, anche l'intensa azione modellatrice dell'uomo che ha progettato e costruito a partire dal 1600 fino alla metà del XX secolo muraglioni di contenimento delle acque di piena. Da questo periodo in poi a causa dell'intensa azione d'erosione fluviale, prodottasi anche in seguito all'ingente quantità di ghiaie estratte direttamente dal letto fluviale, si è generato l'abbassamento dell'alveo di molti metri. L'uomo ha tentato di contrastare queste azioni erosive con opere di regimazione fluviale di tipo trasversale (briglie) e di difesa spondale.

Attualmente il corso d'acqua continua con la sua azione erosiva, tanto da aver completamente asportato il materasso di sedimenti alluvionali ed inciso la sottostante formazione argillosa.

Il sito, discretamente conservato, è da considerarsi modello d'evoluzione geomorfologica con grado d'interesse regionale mentre può essere d'interesse locale per quanto attiene all'esemplarità didattica e paleogeomorfologica.

Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Terrazzo alluvionale;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Geoturistico;
Tutela: consigliablie;
Accessibilità: molto facile (accesso per diversamente abili);
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"Evoluzione Plio-Quaternaria del margine appenninico modenese e dell'antistante pianura. Note illustrative alla Carta Geologica." - GASPERI G., CREMASCHI M., MANTOVANI UGUZZONI M.P., CARDARELLI A., CATTANI M. & LABATE D. [1989] Mem. Soc. Geol. It., 39, 375-432.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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