Aree calanchive dove si osserva il passaggio stratigrafico tra le argille grigio-azzurre del Pliocene inferiore e le sabbie del Pliocene medio-superiore, entrambe depositi distali del bacino intrappenninico. Spiccano alte guglie di erosione selettiva.
I calanchi di Pieve del Pino - Foto Archivio Servizio Geologico
I calanchi di Pieve del Pino - Foto Archivio Servizio Geologico
I calanchi di Pieve del Pino - Foto Archivio Servizio Geologico
I calanchi di Pieve del Pino - Foto Archivio Servizio Geologico
Calanchi di Pieve del Pino - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Calanchi di Pieve del Pino - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Geografia
Comune PIANORO (BO)
Superficie totale: 121.2 ettari.
Quota altimetrica minima 157.5m. s.l.m., quota altimetrica massima 345.7m. s.l.m.
Località Musiano (Comune di PIANORO - BO)
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Tra le valli del F. Reno e del T. Savena si trova un'area interessata da estesi affioramenti calanchivi bordati da rupi ampie, in corrispondenza delle quali si ha l'opportunità di osservare un interessate spaccato geologico dei terreni del Pliocene intrappenninico.
All'altezza di Pieve del Pino si osservano due fronti calanchivi (Monte Sammoré e valle del rio dei Prati, valli del rio Sammorè e del rio Pugneda), sormontati da pareti arenacee lungo le quali è ben delineato il passaggio stratigrafico, dal basso verso l'alto, tra le argille grigio-azzurre del Pliocene inferiore, e le arenarie dal colore giallo dorato. Questa variazione nella litologia corrisponde al passaggio, avvenuto nel corso del Pliocene medio-superiore, tra ambienti di mare profondo ad ambienti costieri, di spiaggia distale.
Dalla sovrapposizione di queste rocce a diversa litologia si sono create le condizioni per lo sviluppo di particolari morfologie di erosione selettiva: le pareti abrupte, i sottili spartiacque, le creste, ed i pinnacoli isolati, come quello che si erge nel mezzo dell'affioramento, sono dovuti all'azione protettiva che i più resistenti strati arenacei svolgono sulle sottostanti argille.
"L'evoluzione del paesaggio geologico nell'Appennino bolognese" - Ricci Lucchi F. [1983] Natura e Montagna, n. 4. Bologna.
"Guida alla geologia del margine appenninico-padano." - AA. VV. G. CREMONINI e F. RICCI LUCCHI (a cura di) [1982] Guida Geol. Reg. S.G.I., 86-91., Pitagora, Bologna.
"Excursion Guidebook" - Ricci Lucchi F. [1981] 2° European Regional Meeting, 1981, Bologna.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.