Geologia, sismica e suoli

Le Mandriacce

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Geosito di rilevanza locale

Questo sito è un esempio di come l'assetto tettonico può influenzare la morfologie ed il paesaggio: i versanti prativi a morfologie dolci rimarcano i terreni intensamente tettonizzati lungo la superficie di accavallamento denominata Linea delle Mandriacce.

Le Mandriacce - Foto Archivio Servizio Geologico
Le Mandriacce - Foto Archivio Servizio Geologico
Le Mandriacce - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 19.98 ettari.
  • Quota altimetrica minima 841.2m. s.l.m., quota altimetrica massima 952.2m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Questo sito è un esempio significativo di come l'assetto tettonico può influenzare la morfologia e il paesaggio. La superficie di sovrascorrimento denominata Linea delle Mandriacce, che porta, all'interno della Formazione Marnoso Arenacea, l'Elemento di Monte Nero sopra quello di Ridracoli, è individuabile dalla morfologia: la fascia di terreni intensamente deformati e brecciati che si traducono nei pendii ad acclività più dolce rispetto a quella dei terreni arenacei circostanti e in un paesaggio caratterizzato da prati-pascoli.

Questa situazione si osserva bene dalla piazzola panoramica lungo la SS 310, dove è anche possibile sostare con l'auto, e da cui si apre un ampio panorama sull'alta valle del Bidente delle Celle e sul crinale tosco-romagnolo. L'ampiezza della veduta consente di abbracciare la dorsale Monte Falco, Pian delle Fontanelle sino a Monte Ritoio. Con l'aiuto di un binocolo, in una giornata invernale tersa si possono scorgere le giaciture degli strati e ricostruire le strutture in cui essi sono implicati. Si può notare la sinclinale, di cui è visibile la superficie assiale, con fianco rovesciato a contatto con l'accavallamento della linea delle Mandriacce. I profili dei crinali e le morfologie riflettono i principali contatti tettonici; in particolare si possono cogliere le evidenze morfologiche dei fronti dell'accavallamento della Falda toscana sull'Elemento di M. Nero e quello dell'elemento di M. Nero su quello di Ridracoli.

Il profilo dei rilievi a nord di monte Falco consente di individuare bene il pianoro in corrispondenza del quale affiorano gli scisti varicolori, al fronte della linea di M. Falco. La continuazione verso est della superficie di sovrascorrimento è individuabile dalla morfologia, corrispondendo a una fascia di terreni intensamente deformati e brecciati che si traducono nei pendii ad acclività minore.

All'altezza del bivio che conduce a Pian del Grado si possono osservare da vicino alcune delle deformazioni tettoniche, di ordine diverso, associate alla linea delle Mandriacce. E' presente una piega a chevron lungo la scarpata della S.S. 310 (coperta da reti), a monte del thrust, il fianco verticalizzato della sinclinale al piede del thrust, lungo la scarpata della S.S. 310, e fasce di rocce talmente deformate da assumere l'aspetto di vere e proprie cataclasiti, lungo le scarpate della strada che scende verso Pian del Grado; queste ultime rocce coincidono con la superficie di accavallamento. Nella fascia di terreni maggiormente tettonizzati si osserva una morfologia decisamente diversa da quella dei pendii circostanti.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Strutturale - Geomorfologico;
Geotipi presenti: Accavallamento - Piega a chevron - Forme da erosione selettiva;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: molto facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Il sito si può raggiungere in auto o percorrendo i sentieri CAI 289 e 259.

Dove gli affioramenti si trovano a margine della viabilità si segnala la presenza di reti paramassi che limitano possibili crolli sulla strada, ma possono non consentire un accesso diretto all'affioramento.

Geositi vicini
Bibliografia
"La geologia del Foglio 265 - S. Piero in Bagno (Appennino Settentrionale)" - Martelli L. [1994] "La Cartografia Geologica della Regione Emilia Romagna". Archivio Cartografico Regione Emilia-Romagna, Bologna.
"The structure of the high romagna Appennines. 1° European congress on regional geological cartography and information system - Post Cngress field trip." - Martelli L., Ricci Lucchi F. [1994] "La Cartografia Geologica della Regione Emilia Romagna". Archivio Cartografico Regione Emilia-Romagna, Bologna.
"The Oligocene to Recent foreland basins of the Northern Appennines." - Ricci Lucchi F. [1986] Spec. Publ. IAS, 8, 105-139.
"La provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali. Geografia fisica, clima, geologia, fauna e flora, paletnologia (preistoria)." - Zangheri P. [1961] La provincia di Forlì nei suoi aspetti naturali. Geografia fisica, clima, geologia, fauna e flora, paletnologia (preistoria).
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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