Geologia, sismica e suoli

Poggio Baldi

1646   

Geosito di rilevanza regionale

Grande frana complessa caratterizzata da due importanti episodi di riattivazione, del 1914 e del 2010. Sulla parete rocciosa a monte affiora, con strati fortemente inclinati, la Formazione Marnoso-Arenacea.

La frana di Poggio Baldi del 18 marzo 2010 - Foto Archivio Servizio Geologico
La frana di Poggio Baldi del 18 marzo 2010 - Foto Archivio Servizio Geologico
La frana di Poggio Baldi del 18 marzo 2010 - Foto Archivio Servizio Geologico
Nicchia di distacco della frana del 2010 - Foto Archivio Servizio Geologico
Nicchia di distacco della frana del 2010 - Foto Archivio Servizio Geologico
Nicchia di distacco della frana del 2010 - Foto Archivio Servizio Geologico
Dettaglio dell'affioramento - Foto Archivio Servizio geologico
Dettaglio dell'affioramento - Foto Archivio Servizio geologico
Dettaglio dell'affioramento - Foto Archivio Servizio geologico
Vista dell'affiornamento e della parte alta della frana, anno 2015 - Foto Archivio Servizio Geologico
Vista dell'affiornamento e della parte alta della frana, anno 2015 - Foto Archivio Servizio Geologico
Vista dell'affiornamento e della parte alta della frana, anno 2015 - Foto Archivio Servizio Geologico
La frana di Poggio Baldi in una foto del 1924 - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
La frana di Poggio Baldi in una foto del 1924 - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
La frana di Poggio Baldi in una foto del 1924 - Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico della Prov. di Forlì-Cesena, in gestione al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Geografia
  • Superficie totale: 33.21 ettari.
  • Quota altimetrica minima 620.3m. s.l.m., quota altimetrica massima 856.8m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Grande frana di versante, che ha avuto due episodi di attivazione molto importanti, il primo nel marzo del 1914, quando una grande superficie di terreno si è staccata dal Monte Val dell'Abeto ed è precipitata, trascinando con se case coloniche e grossi alberi; il terreno franato ha ostruito il corso d'acqua formando un lago estesissimo. Il secondo episodio più significativo è del marzo 2010.

Durante il periodo intercorso fra i due eventi l'ampia scarpata sub verticale a monte ha rilasciato grandi quantità di detriti che si sono accumulati progressivamente a valle; questo, aggiunto ad un periodo di piogge intense e prolungate, ha causato la completa rimobilizzazione della frana del 1914, con un movimento complesso che partendo da uno scivolamento in roccia nella parte alta si è progressivamente propagato verso il basso, fino ad ostruire completamente il corso del Fiume Bidente, provocando la formazione di un lago di sbarramento, poi svuotato in modo controllato nelle settimane successive. La frana del 2010, con una lunghezza di oltre 850 ed una larghezza al piede di oltre 350m, ha distrutto un edificio abitativo ed oltre 150 m di viabilità provinciale.

La frana, favorita anche dell'assetto delle rocce affioranti, con inclinazione favorevole allo scivolamento traslativo verso il fondovalle, ha lasciato esposta a monte un'ampia parete, che rappresenta la "nicchia di distacco" della frana, ove sono esposti strati arenacei in cui la selezione erosiva ha messo ben in risalto le testate.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Frana;
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
 Doppio click per avvicinare la mappa, click + sposta per muoverla
Geositi vicini
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
Strumenti personali

Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271

Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it