Geologia, sismica e suoli

Parma Morta

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Geosito di rilevanza regionale

Paleoalveo del torrente Parma che si estende con direzione ovest-est est tra gli ultimi meandri dei torrente Parma e Enza all'interno della golena dei Po. L'evoluzione geomorfologica di quest'area è tracciata con dettaglio nella cartografia antica.

Parma Morta - Foto Archivio Servizio Geologico
Parma Morta - Foto Archivio Servizio Geologico
Parma Morta - Foto Archivio Servizio Geologico
Parma Morta - Foto Archivio Servizio Geologico
Parma Morta - Foto Archivio Servizio Geologico
Parma Morta - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 50.43 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Paleoalveo del torrente Parma che si estende con direzione ovest-est est tra gli ultimi meandri dei torrente Parma e Enza, poco a monte della loro confluenza nel fiume Po, in un settore di pianura dove sono conservati molti caratteri geomorfologici legati alla evoluzione idrografica, comprendenti le tracce delle antiche divagazioni dell'alveo del Po e dei principali canali distributori in esso confluenti.

Come si osserva, sulla destra si allunga l'argine maestro del Po e La Parma Morta ricade interamente all'interno della golena del grande fiume, cioè l'area di pertinenza fluviale che può venire allagata durante le piene maggiori.

Il toponimo "Strada del Porto" ricorda come lungo questo tratto fluviale un tempo esisteva uno dei due porti documentati nelle carte settecentesche sulla Parma Morta, dal momento che i corsi d'acqua della zona erano tradizionalmente utilizzati per il trasporto di merci e lo spostamento di persone.

La lunga e complessa storia geomorfologica di questo settore di bassa pianura parmense è stata ricostruita sulla fonte si una copiosissima documentazione storica scritta e di antiche carte geografiche, sia manoscritte che a stampa.

Casale, sede attuale del Comune di Mezzani, viene chiamata in un documento del 890 Insula juxta Padum, ossia Isola del Po, il cui attuale tracciato è 2 km in linea d'aria a nord. Nella carta di Coch del 1551, conservata nella Biblioteca Vaticana, il torrente Parma e l'Enza sfociano in Po separatamente.

Nella carta redatta dall'architetto Smeraldo Smeraldini, tra la fine del '500 e l'inizio del '600, risulta che il Parma passava poco a ovest di Mezzano superiore, gettandosi direttamente in un ramo secondario del Po, e una situazione analoga risulta da una mappa a colori del XVII secolo.

Alla fine del '600 il torrente Parma si trova isolato dal Po, probabilmente per uno spostamento verso nord di quest'ultimo, e piega a est unendosi all'Enza, con un percorso che appare per la prima vota in una mappa di Giacomo Sicuri risalente al 1863, dove si legge la dicitura "Enza et Parma Fiumi Uniti che vanno nel Po". Si origina così il tratto del Parma che correndo sub parallelo al Po per circa 5 km verrà poi abbandonato in epoche recenti generando l'attuale Parma morta. Nelle carte del settecento si leggono gli ambienti, abbondanti erano le isole a saliceto. Nell'800 le rappresentazioni cartografiche divengono più simili alla realtà attuale, nella carta francese del 1809 il Parma si getta ancora nell'Enza, con l'andamento che è quello dell'attuale Parma Morta. Tutte le carte della prima metà dell'ottocento mostrano questa stessa situazione idrografica, tra cui spicca la carta rilevata al tempo di Maria Luigia e pubblicata nel 1828 a Milano dall'Istituto Geografico Miliatare dello stato Maggiore Austriaco. La carta più recente che riposta il disegno dei due torrenti congiunti prima di sfociare nel Po risale al 1855 ed è conservata presso la Biblioteca Palatina di Parma, di notevole interesse è anche la carta topografica rilevata poco dopo l'Unità d'Italia per la Provincia di Parma. Questa carta riporta una prima deviazione del Parma che ora non si congiunge più con l'Enza ma sfocia direttamente in Po deviando verso nord, nasce così il tratto inferiore della Parma Morta. La situazione attuale viene raggiunta nell'ultimo quarto di secolo come testimonia la Carta del 1884 nella quale il terrente Parma sfocia nel Po nello stesso punto in cui lo vediamo sfociare oggi, nasce il tratto superiore della Parma Morta.

Nelle vecchie carte catastali la larghezza originale dell'alveo risulta non inferiore a 30-40 metri, come confermato dai gusci di molluschi di acqua dolce presenti nei campi a lato dell'alveo.

Dal catasto del 1808 risulta che la Parma confluiva nell'Enza, poco a monte del Po. Dalle carte dell'archivio comunale si possono ricostruire le seguenti dinamiche: erosione lungo la sponda destra esterna concava di un meandro del Po ha portato, molto a monte della confluenza Enza-Parma, il Po a toccare il corso della Parma, creando una prima comunicazione tra questi due corsi d'acqua. Sembra che l'alveo della Parma continuasse però a portare acque, ad essere parzialmente attivo, accogliendo un certo scorrimento, magari soprattutto durante gli eventi di piena, in pratica una sorta di biforcazione presso la foce. Siccome l'alveo morto continuava a vivere con le acque di piena, venne costruito un traversante, uno sbarramento artificiale, che contribuì a creare la Parma morta. Aggi si osserva un chiaro avvallamento nel terreno, guardando la posizione del traversante dalla riserva, che rappresenta il paleoalveo, quel tratto che unisce, o univa, la Parma Morta dal ramo rimasto attivo. Nelle carte conservate presso l'archivio del Comune di Mezzani sono segnate il Parma interrito e il ramo interrito del Po le mappe su cui si basa la ricostruzione sono del 19 agosto 1845, del 1847 e del 1848-1850 e permettono di avere una speciale registrazione di queste rapide dinamiche fluviali.

Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Foce - Paleoalveo;
Interessi contestuali: Storico - Paesaggistico - Botanico - Faunistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: molto facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
 Doppio click per avvicinare la mappa, click + sposta per muoverla
Opportunità di fruizione
Strutture presenti:
  • Sentiero attrezzato
Sull'argine destro e in parte dentro la golena si snoda un tratto del percorso ciclabile "Po fiume d'Europa"
Geositi vicini
Bibliografia
"La Pianura, geologia suoli e ambienti in Emilia-Romagna" - AA. VV. (a cura di A. Amorosi) [2009] Regione Emilia Romagna, collana Terre e Acque, Ed Pendragon, Bologna.
"Carta geomorfologica della Pianura Padana, Carta altimetrica e dei movimenti verticali del suolo della Pianura Padana. Scala 1:250.000." - AA VV. [1997] S.EL.CA., Firenze.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
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