Geologia, sismica e suoli

Poggio Miratoio

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Geosito di rilevanza locale

Rilievo formato da carcareniti riferite alla Formazione di San Marino, a ridosso del borgo Miratoio, è interessato da una notevole fratturazione che ha dato origine a numerose grotte tettoniche.

Punto di interesse 17 della "Carta degli itinerari geologico ambientali nella Val Marecchia"

Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Poggio Miratoio - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 40.63 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Nel piccolo rilievo di Poggio Miratoio, costituito dalla Formazione di San Marino, sono presenti diverse cavità naturali, tutte di piccole dimensioni e originate dall'allargamento di fratture o piccole faglie a causa della forza di gravità, che ha portato allo slittamento e ad progressivo allontanamento dei blocchi rocciosi. L'evoluzione nel tempo di questo fenomeno ha permesso il distacco ed il crollo di blocchi rocciosi (limitati dai piani di frattura e da altre superfici di debolezza, come le superfici di stratificazione) più o meno grandi dalla volta, consentendo così la formazione di piccole salette.

"Tana di Barlaccio" o "Antro di Barlac" (cod. 170 MA PU) ( Le descrizioni seguenti sono tratte dal link a fondo pagina).

E' una grotta posizionata sul versante Nord del rilievo denominato "i Morroni", strapiombante verso Cà La Petra, a circa 900 m. s.l.m, sotto l'antico Miratoio. Ha ingresso di forma trapezoidale ed è dovuta alla presenza di una importante frattura che ha profondamente governato la disarticolazione della formazione rocciosa. L'intersezione fra il piano di frattura ed altre superfici di debolezza, quali quelle di stratificazione o di altre litoclasi di minore estensione, ha agevolato il collasso di blocchi rocciosi, determinando buona parte della cavità. Al termine della II guerra mondiale, la grotta è stata il rifugio per alcuni soldati sloveni fuggiti da un campo di prigionia in Anghiari e dunque letteralmente nutriti, per più mesi, dalla gente di Miratoio.

Grotta del "Beato Rigo" (cod. 172 MA PU)

E'' la cavità più nota poiché la tradizione vuole sia stato il ricovero e luogo di penitenza dell'eremita Agostiniano Beato Rigo (Arrigo o Rigo o Enrico, così diversamente indicato nelle fonti), vissuto nel XIV secolo. All'interno della grotta si rileva un gradino a guisa di inginocchiatoio.

Anziani residenti testimoniano che, prima di alcuni crolli, la grotta sarebbe stata molto più sviluppata.

Grotta della "Tana Buia" (cod. 171 MA PU)

E' caratterizzata da due impervi e scomodi ingressi. Da quello verticale si accede con fatica e solo tramite apposita attrezzatura. Durante la II guerra mondiale, la grotta divenne luogo di ricovero per i beni delle famiglie di Miratoio che furono costrette ad abbandonare temporaneamente il borgo (1944).

Nell'area limitrofa esistono altre cavità minori, difficili da esplorare, i cui rilievi sono in via di definizione. Testimoni raccontano di un'altra grotta denominata "Spacco del diavolo" o "Grotta dei pipistrelli", lunga almeno 40 metri, posizionata a quota 865 m. s.l.m. al di sopra dell'attuale borgo, ma con accesso ostruito da detrito.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico - Carsico epigeo - Carsico ipogeo;
Geotipi presenti: Cavità naturale - Rupe;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Geoturistico;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"La geologia dell'alta Val Marecchia (Appennino tosco-romagnolo)" - Conti S. [1994] Atti Tic. Sc. Terra, 37.
"Ricerche sedimentologiche sui lembi alloctoni della Val Marecchia (Miocene inferiore e medio)." - RICCI LUCCHI F. [1964] G. Geol., 32: 545-650, Bologna.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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