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Suoli Terra del Sole franco argilloso limosi (TRS1)

Qualità agronomiche del suolo

Alcune considerazioni per la conduzione agronomica, ai fini della valorizzazione produttiva e della salvaguardia ambientale

In assenza di interventi di sistemazione (a scala aziendale e di bacino) e l’adozione di pratiche e indirizzi colturali conservativi (quali l'utilizzo forestale, a prato o a pascolo permanente, le rotazioni con ampia presenza di foraggere o l’inerbimento dei vigneti) i suoli Terra del Sole possono essere soggetti a intensi fenomeni di erosione idrica e per movimenti di massa, che conducono rapidamente alla perdita della superficie coltivabile (formazione di calanchi).

Indicazioni per la scelta delle colture agrarie

I suoli Terra del Sole presentano importanti limitazioni alla produzione delle principali colture agrarie, a causa della scarsa profondità utile alle radici e della pendenza. Queste caratteristiche, associate alla capacità in acqua disponibile bassa o molto bassa, determinano un elevato rischio di deficit idrico, particolarmente severo nelle annate con scarse precipitazioni estive, che influenza negativamente la resa delle colture a crescita primaverile-estiva.
Tali limitazioni restringono la gamma delle coltivazioni praticabili al prato, al pascolo permanente e alle foraggere, eventualmente in avvicendamento con cereali autunno-vernini.

Limitazioni alla produzione delle principali colture agrarie
Colture erbacee Limitazioni
Barbabietola da zucchero da severe a molto severe in funzione della profondità utile; da moderate a molto severe in funzione della pendenza
Erba medica da severe a molto severe in funzione della profondità utile; da moderate a molto severe in funzione della pendenza; da assenti a moderate in funzione della tessitura
Frumento tenero, duro e orzo da severe a molto severe in funzione della profondità utile; da moderate a molto severe in funzione della pendenza; da assenti a moderate in funzione della tessitura
Girasole da severe a molto severe in funzione della profondità utile; da moderate a molto severe in funzione della pendenza; da assenti a moderate in funzione della tessitura
Mais da severe a molto severe in funzione della profondità utile; da moderate a molto severe in funzione della pendenza; da moderate a severe in funzione della tessitura
Prati polifiti da moderate a severe in funzione della profondità utile; da moderate a molto severe in funzione della pendenza; da assenti a moderate in funzione della tessitura
Sorgo come erba medica
Colture arboree Limitazioni
Actinidia molto severe per la profondità utile e la reazione; da moderate/severe a molto severe in funzione della pendenza; da assenti a moderate/ severe in funzione della tessitura
Albicocco molto severe per la profondità utile; da moderate/severe a molto severe in funzione della pendenza; moderate/severe per la reazione; da assenti a moderate/ severe in funzione della tessitura
Ciliegio molto severe per la profondità utile; da moderate/severe a molto severe in funzione della pendenza; moderate/severe per la reazione; da assenti a moderate/ severe in funzione della tessitura
Melo da moderate/severe a molto severe in funzione della pendenza e della profondità utile; moderate/severe per la reazione; da assenti a moderate/ severe in funzione della tessitura
Pero da moderate/severe a molto severe in funzione della pendenza e della profondità utile; moderate/severe per la reazione; da assenti a moderate/ severe in funzione della tessitura
Pesco molto severe per la profondità utile; da moderate/severe a molto severe in funzione della pendenza; moderate/severe per la reazione; da assenti a moderate/ severe in funzione della tessitura
Susino molto severe per la profondità utile; da moderate/severe a molto severe in funzione della pendenza; moderate/severe per la reazione; da assenti a moderate/ severe in funzione della tessitura
Vite severe per la profondità utile; da moderate a severe in funzione della pendenza; moderate per la reazione; da assenti a moderate in funzione della tessitura

NOTA: la limitazione determinata dal calcare attivo non è stata considerata nella tabella sopra riportata a causa dell’elevata variabilità di questa qualità nei suoli Terra del Sole.

Indicazioni per la scelta delle specie forestali

I suoli Terra del Sole presentano importanti limitazioni edafiche alla crescita delle principali specie forestali utilizzabili nell’arboricoltura da legno, a causa della scarsa profondità utile alle radici e della capacità in acqua disponibile bassa o molto bassa.
La scarsa profondità utile alle radici limita inoltre la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nei boschi permanenti. Per tale motivo è opportuno prevedere l’impiego di specie preparatorie e colonizzatrici che rendono possibile il progressivo inserimento di specie più esigenti. Di conseguenza, nei terreni abbandonati è consigliabile mantenere le specie arbustive ed arboree già affermate.
Le caratteristiche climatiche limitano fortemente la crescita di Acero riccio Olmo montano, Ontano napoletano, Pino nero e Pino silvestre di provenienza alpina e, tra le specie adatte all’arboricoltura da legno, della Douglasia.

Limitazioni alla crescita delle specie forestali adatte all’arboricoltura da legno
Specie forestali Limitazioni
Acero montano molto severe per la profondità utile e per la capacità in acqua disponibile
Ciliegio molto severe per la profondità utile e per la capacità in acqua disponibile
Douglasia molto severe per la quota, per la profondità utile, per il pH e per la capacità in acqua disponibile
Frassino maggiore molto severe per la profondità utile e per la capacità in acqua disponibile
Noce molto severe per la profondità utile e per la capacità in acqua disponibile; assenti o molto severe in funzione del calcare attivo
Limitazioni alla crescita delle specie forestali
Specie forestali Limitazioni Note
Acero campestre severe per la profondità utile
Acero riccio molto severe per la quota; severe per la profondità utile
Carpino bianco severe per la profondità utile la tessitura non è favorevole alla crescita del Carpino bianco
Carpino nero severe per la profondità utile
Castagno severe per la profondità utile la tessitura e il pH non sono favorevoli alla crescita del Castagno
Cerro severe per la profondità utile
Olmo campestre severe per la profondità utile
Olmo montano molto severe per la quota; severe per la profondità utile
Ontano napoletano molto severe per la quota; severe per la profondità utile
Ontano nero severe per la profondità utile
Orniello severe per la profondità utile
Pino nero molto severe per la quota; severe per la profondità utile
Pino silvestre provenienze alpine molto severe per la quota; severe per la profondità utile
Pino silvestre provenienza Casina severe per la profondità utile
Pioppo tremolo severe per la profondità utile
Rovere severe per la profondità utile
Roverella severe per la profondità utile
Tiglio severe per la profondità utile

Sistemazione

A causa della prevalenza del rischio di perdita di suolo per erosione idrica, le opere di sistemazione e regimazione delle acque dovrebbero tendere ad interrompere o rallentare lo scorrimento delle acque superficiali e a favorirne l’infiltrazione; tali obiettivi si possono conseguire riducendo la lunghezza degli appezzamenti mediante l’apertura di fossi acquai obliqui o trasversali e, se possibile, la realizzazione di fossi e scoline permanenti.
In funzione della pendenza di questi suoli, compresa tra 15 e 30%, per gli impianti di colture arboree sono adottabili le seguenti sistemazioni:

Tecniche di coltivazione e lavorazione

La profondità utile può essere parzialmente incrementata con le ripuntature, ma questo aumento può risultare di durata effimera se non vengono adottate pratiche di protezione del suolo dall’erosione idrica.
Le lavorazioni con rivoltamento del terreno devono essere condotte prestando attenzione a non portare in superficie frammenti del substrato (orizzonte Cr), presente in genere a partire da 35-55 cm di profondità.
Allo scopo di migliorare le caratteristiche strutturali dell’orizzonte di superficie, sono da preferire le arature poco profonde e l’utilizzo di macchine con organi lavoranti che non frantumano il terreno (vangatrici, erpici, sarchiatrici).
Ripetute fresature possono causare eccessiva disgregazione e polverizzazione del terreno, favorendo, in tal modo, l’erosione.
Le lavorazioni con rivoltamento effettuate in condizioni di umidità eccessiva provocano la formazione di zolle molto compatte e di grandi dimensioni, con conseguente riduzione della porosità e della sofficità degli aggregati. Per la disgregazione di queste zolle possono essere necessari successivi interventi, anche con macchine di elevata potenza.

Fertilizzazione

I suoli Terra del Sole non presentano particolari limitazioni o vincoli nella scelta dei concimi azotati. Il pH elevato può favorire le perdite di azoto per volatilizzazione in caso di utilizzo di concimi contenenti azoto in forma ammoniacale.
In questi suoli il fosforo è soggetto a fenomeni di immobilizzazione dovuti all’elevato contenuto in carbonato di calcio. Per tale motivo sono da preferire i perfosfati con prevalenza di fosfato monocalcico (perfosfato semplice, concentrato e triplo).
Apporti di materia organica nel terreno migliorano la struttura ed aumentano la porosità e la capacità di ritenzione idrica diminuendo, nel contempo, i rischi di perdita di suolo.
Nel caso di spandimento di liquami zootecnici, al fine di ridurre il rischio di perdita per ruscellamento, possono rivelarsi utili i seguenti accorgimenti: rottura dell’eventuale crosta superficiale, frazionamento degli apporti, interramento.