Home Page ›› Catalogo dei tipi di suolo ›› JOLANDA argillosi e argilloso limosi
I suoli JOLANDA argilloso limosi sono molto profondi, non calcarei, da moderatamente acidi a neutri, da leggermente a moderatamente salini ed a tessitura argillosa o argillosa limosa nella parte superiore; da fortemente a moderatamente acidi, estremamente salini e torbosi in quella inferiore.
Il substrato è costituito da sedimenti recenti calcarei, a tessitura da media a fine e da materiali organici moderatamente decomposti.
I suoli JOLANDA argilloso limosi sono nei bacini interfluviali della pianura deltizia inferiore del Po, occupate fino a pochi decenni fa da acque salmastre e successivamente prosciugate con opere di bonifica idraulica. In queste terre, poste sotto il livello del mare a quote comprese tra ?1 e ?4 m, la pendenza è sempre inferiore a 0,3%.
La densità di urbanizzazione è molto scarsa. Sono molto frequenti le aziende agricole di grandi dimensioni. L'uso agricolo del suolo è in prevalenza a colture orticole a pieno campo, riso e soia.
In queste terre importante è l'efficienza degli impianti di drenaggio profondo delle acque, che impediscono la risalita della falda salina e consentono di mantenere un sufficiente franca di bonifica; è inoltre presente una vasta rete di canali di grandi dimensioni, che consentono l'allontanamento delle acque in eccesso.
(2010) fine silty, mixed, superactive, acid, mesic Sulfic Endoaquepts
(1998) Molli Thionic Fluvisols Thapthohistic
N° | OrizGen | LimSup | Spes | Arg | Sab | Schel | S.O. | CalcTot | CalcAtt | pH | Ksat | DensApp | Concentr | Conc | Qualità |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
cm | cm | % | % | % | % | % | % | cm/h | % | ||||||
1 | Ap | 0 | 50 | 49 | 10 | 0 | 9.9 | 1 | 0 | 6.0 | 0.70701 | 0.91000000000000003 | bassa | ||
2 | Bg | 50 | 15 | 50 | 5 | 0 | 7.0 | 0 | 0 | 6.0 | 0.28006 | 1.02 | bassa | ||
3 | Oa | 60 | 15 | 0 | 40.0 | 0 | 0 | 5.0 | bassa | ||||||
4 | CO(g) o OC(g) | 45 | 20 | 20 | 10 | 0 | 30.0 | 5.5 | 3.55787 | 0.54000000000000004 | bassa | ||||
5 | Cg1 | 75 | 25 | 21 | 10 | 0 | 12.0 | 0 | 0 | 6.0 | 1.57979 | 0.83999999999999997 | bassa | ||
6 | Cg2 | 90 | 25 | 15 | 0 | 6.0 | 1 | 7.2 | 0.711 | 1.0800000000000001 | bassa |
Parametro | Valore |
---|---|
Calcare attivo strato superficiale | 0 % |
Calcare attivo entro 80 cm | 0 % |
Capacità di scambio cationico nello strato superficiale | >10 meq/100g |
Salinità strato 0-50 cm | da non salino (Ece < 2 dS/m) a debolmente salino (Ece 4-8 dS/m) ; localmente salini in superficie tra Ponte Alberone e Jolanda di Savoia; pochi dati analitici di salinità, attribuzione anche tramite Carta della salinità RER ed.2011 |
Salinità strato 50-100 cm | da debolmente salino (Ece 4-8 dS/m) a moderatamente salino (Ece 8-16 dS/m) ; localmente salini in superficie tra Ponte Alberone e Jolanda di Savoia; pochi dati analitici di salinità, attribuzione anche tramite Carta della salinità RER ed.2011 |
Sodicità entro 60 cm (ESP) | da 0 a 5 |
Sodicità entro 120 cm (ESP) | da 0 a 7 |
Disponibilità di ossigeno | imperfetta |
Rischio di incrostamento superficiale | assente |
Fessurabilità | bassa |
Capacità in acqua disponibile | moderata (150-225 mm) |
Conducibilità idraulica satura (Ksat) maggiormente limitante entro 150 cm | da bassa (0,0036-0,036 cm/h) a moderatamente bassa (0,036-0,36 cm/h) |
Profondità utile per le radici delle piante | moderatamente elevata (50-100 cm) sopra materiale organico molto fortemente acido se portato in condizioni di ossidazione |
Percorribilità | moderata : l'elevato contenuto in argilla, quindi l'alto indice di plasticità dell'orizzonte di superficie, e la presenza di orizzonti profondi organici e orizzonti minerali, ad elevato indice di plasticità (n value >1), condizionano fortemente in misura |
Resistenza meccanica alle lavorazioni | elevata : indice di plasticità molto alto, ampio intervallo di umidità tra punto di adesività e limite liquido, forte coesione e resistenza allo stato secco |
Tempo di attesa per le lavorazioni | lungo : lunghi tempi di attesa durante la stagione autunno primaverile, ma possibili difficoltà di lavorazione anche durante il periodo secco |
Inondabilità | nessuna o rara (fino a 5 volte/100 anni) |
Capacità depurativa | alta |
Capacità di accettazione piogge | molto bassa |
Rischio di perdite di suolo per erosione | molto basso |
Gruppo Idrologico | C/D: pot. scorrimento superf. da mod. alto a alto |
I suoli JOLANDA argillosi e argilloso limosi hanno caratteristiche fisiche condizionate dall'elevato contenuto di argilla: essi sono molto adesivi e plastici e richiedono notevole tempestività nell'esecuzione delle lavorazioni, che devono essere effettuate in condizioni di umidità buone. Inoltre, la presenza, in profondità di orizzonti organici e/o di orizzonti minerali ad elevato indice di plasticità condiziona negativamente la capacità portante, con conseguente elevato rischio di sprofondamento dei mezzi meccanici. L'elevato contenuto di argilla e di materia organica, d'altro canto, conferisce a questi suoli una buona fertilità naturale. Le difficoltà di drenaggio rendono necessaria l'adozione di una efficiente rete scolante per l'allontanamento delle acque in eccesso. Dal punto di vista del comportamento chimico, i suoli JOLANDA argillosi e argilloso limosi sono caratterizzati, nell'orizzonte superficiale, da elevato contenuto in materia organica, alta C.S.C., pH moderatamente alcalino, contenuto in calcare moderato e possibile presenza di sali solubili. In profondità presentano orizzonti torbosi e ricchi di solfuri. L'ossidazione dei solfuri, possibile in caso di esposizione all'aria, conseguente, ad esempio, a lavorazioni con rivoltamento di materiali profondi o a sbancamenti, porta alla produzione di solfati e al brusco calo del pH, che può raggiungere valori estremamente acidi.
La regimazione delle acque in eccesso è necessaria per garantire livelli di produttività soddisfacenti e/o per migliorare l'accessibilità e la praticabilità dei campi. Le soluzioni comunemente adottate sono rappresentate da sistemazioni agrarie, quali sistemazioni "a risaia" oppure baulature e fossi di scolo profondi (120-130 cm); la larghezza dei campi è, in genere, di 35 metri. L'uso dell'aratro talpa può risultare significativamente efficace nel migliorare le condizioni generali di drenaggio di questi suoli. Si consiglia di monitorare localmente, con piezometri, la profondità e la persistenza degli eventuali livelli di falda, e di valutare di conseguenza l'opportunità di adottare sistemi di drenaggio tubolare profondo. Occorre tenere presente che gli impianti tubolari possono essere danneggiati in seguito ai fenomeni di subsidenza causati dalla mineralizzazione degli strati torbosi. In questi suoli, presenti in depressioni morfologiche bonificate recentemente, il franco di coltivazione viene mantenuto artificialmente tramite emungimento meccanico.
In questi suoli risulta problematico trovare le condizioni ottimali per effettuare le lavorazioni principali. Se si lavora il suolo troppo bagnato si provoca la formazione di zolle che divengono compatte, dure e coesive allo stato secco, per la cui completa disgregazione non sempre è sufficiente l'azione del gelo; lavorando il suolo troppo secco si creano zolle di grandi dimensioni che si riescono a disgregare solo attraverso numerosi passaggi con organi che frantumano energicamente il terreno. Dopo la raccolta delle colture autunno-vernine in genere si riesce a lavorare il terreno in condizioni ottimali. In tal caso, comunemente, si adotta l'aratura a 40-45 cm. Sono da evitare le lavorazioni che portano in superficie i materiali torbosi profondi, in quanto l'ossidazione dei solfuri a solfati porterebbe a fenomeni di acidificazione.
In funzione degli colture praticate, possono risultare necessarie pratiche di correzione volte a ridurre l'acidità o la concentrazione di sali solubili, in particolare nelle situazioni in cui questi caratteri assumano valori sfavorevoli già negli strati superficiali. A causa dell'elevato contenuto in argilla e in materia organica, i suoli JOLANDA argillosi e argilloso limosi mostrano una buona dotazione di macroelementi. Non sussistono particolari limitazioni nella scelta dei concimi; tuttavia si consiglia di evitare quelli ad elevato indice di salinità o con elevato contenuto di sodio. Tra i concimi fosfatici sono da preferire le fosforiti, le scorie Thomas e il fosfato triplo. La comparsa, nei periodi più secchi, di aree di alcuni metri di diametro dove le colture risultano molto stentate fino a morire, può essere indicatrice di accumulo in superficie di Sali a seguito di intensa risalita capillare.
In questi suoli si consiglia di somministrare gli apporti idrici prima che sia raggiunto un elevato grado di essiccamento, con conseguente fessurazione del suolo. Nelle sistemazioni a "risaia" viene effettuata irrigazione per scorrimento anche per evitare problemi legati alla salinità dell'acqua impiegata (ustione delle foglie) e al vento spesso presente (distribuzione non uniforme dei volumi di adacquamento). In ogni caso è opportuno controllare periodicamente il grado di salinità dell'acqua impiegata per l'irrigazione.
Non sussistono limitazioni alla crescita di alcune colture erbacee (riso, melone, cocomero, frumento, pomodoro). Le colture arboree incontrano severe limitazioni a causa della salinità, della disponibilità di ossigeno, della reazione, della tessitura e della ridotta profondità utile per le radici.
I suoli JOLANDA argillosi e argilloso limosi presentano severe limitazioni per la crescita delle principali specie forestali utilizzabili nella pianura emiliano-romagnola in quanto è presente una salinità entro 80 cm di profondità superiore a 0,4 dS/m (E.C. in estratto acquoso 1:5). Per la presenza di una falda perenne a circa 100 cm (mantenuta mediante l'emungimento delle acque attraverso pompe idrovore) la crescita di noce, ciliegio, rovere, tigli e sorbo domestico è severamente limitata. Inoltre noce, ciliegio, tigli spp., rovere, sorbo domestico, pino domestico e pino marittimo incontrano severe limitazioni per la tessitura fine. Non è quindi consigliabile la realizzazione di impianti forestali con finalità produttive, eventualmente si possono impiantare boschi permanenti a finalità naturalistica.