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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 151460

 

1 eventi di frana

Monte Chiappa della Pennula

Inquadramento
  • Superficie totale: 150.13 ettari
  • Comune di FARINI - Provincia di Piacenza
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di FARINI [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
1. Evento del 1888
  • Data: 27/03/1888  [giorno certo]
  • Descrizione:
    "Lungo il Lavajana sono assai note le frane dei dintorni di Groppallo, sulle quali abbiamo anche uno scritto speciale. La più importante di esse, avvenuta nel marzo 1888, si staccò dal fianco meridionale del m. Chiappa della Pennula (1274 m.) che s erge sulla destra del torrente, proprio sotto la cima, "discese fra le Case Stomboli e Pennula, distruggendo quest'ultima, girò attorno alla C. Poverella, passò tra le C. Costa e Chiappetti, rasentò la Tornara e Strario, e, seguendo il corso del suo movimento discendente, raggiunse il Rio Cavalà, discese tra Canevari e Barche e si arrestò al letto del Torrente Lavajana [Trabucco, 1889]" (circa 660 metri s.l.m.). Nel luogo del distacco, il terreno di abbassò notevolmente (circa 30 metri); la lunghezza della zona frana raggiunse i quattro chilometri, la larghezza uno e mezzo (area calcolata sulla c.t. 170 he). Il Movimento, cominciato il 27 marzo, durò fino a giugno, per circa 65 giorni, raggiungendo una velocità massima di tre metri al giorno; si trattava perciò di un lento movimento di discesa di masse divenute plastiche e quasi fangose per imbibizione di acqua. Infatti il terreno superficiale, formato da tanti straterelli di argille scagliose, alternati con calcari marnosi e arenarie, era stato anteriormente tutto screpolato e disgregato dagli agenti atmosferici; l'acqua meteorica poi, imbevendo le arenarie, gonfiando e facendo crescere di peso le argille, trasformò la massa intera in una viscida fanghiglia, la quale staccatasi d'un tratto, prese a scorrere lentamente lungo il pendio, trasportando sassi, piante, ecc., finchè riuscì ad invadere il letto di un torrentello, dove i detriti seguitarono la loro discesa." [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Dimensioni del fenomeno: Lunghezza = 4000 metri; Larghezza = 1500 metri; Area = 170 he
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.