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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 153228

 

9 eventi di frana

S. Agata Feltria Monte San Silvestro

Inquadramento
  • Superficie totale: 115.07 ettari
  • Comune di SANT'AGATA FELTRIA - Provincia di Rimini
Carta inventario delle frane
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
9. Evento del 1934
  • Data: 17/03/1934  [giorno certo]
  • Descrizione:
    '"Dalle località Cava e Macchia di Rocco si staccarono,dopo alcuni cenni premonitori,quali lievi cedimenti e piccole crepe nel perimetro della parte superiore della plaga fangosa, correnti fangose che nella discesa si anastomizzarono all''altezza di monte Alcino e, dirigendosi verso Sant''Agata Feltria, si arrestarono brevemente a sud del ponte sulla carrozzabile Sant''Agata-Sarsina.Qualche giorno dopo un imponente distacco di materiale lungo il tratto di crinale che decorre dal monte S. Silvestro alla loc. Fontanelle, rovescio'' a ridosso della frana precedente un enorme cumulo di detriti che forzò l''intera massa di materiale precedentemente franato a muoversi, e tale movimento si estese su di una lunghezza massima di un migliaio di metri circa." Marcia inesorabile di un monte.Ponti e case crollate.Imminenti altre rovine.Un poggio ed una casa che camminano. Necessità di Provvidenze. Si racconta dell''avvenuta frana, riportando che "da molti anni nutrivano serie preoccupazioni circa la stabilità del terreno che dall''alto del Monte Ercole scende verso il paese (..) evidenti segni che le acque abbondantissime (..) rodevano sotto in un lavoro sordo ma continuo. Un anno fa si ebbe un grosso allarme con un principio di frnana che danneggiò il campo di tiro a segno."Poi si riporta che"Mercoledì notte all''improvviso, poceduto da una forte romba, la franan (..) si staccò dai fianche del Monte Ercole (..) ed incominciò la sua marcia inesorabile verso il basso.Assunse subito un fronte assai ampio,di più di due chilometri (..) ad una velocità di 10 metri all''ora,interessando ben presto tutta la parte nuova di Sant''agata Feltria."Si riportano i danni "case incominciarono a tremare ed a spostarsi" vengono sgomberate molte abitazioni " la frana investiva due ponti (..) e li travolgeva" ed anche"Il campo di tiro a segno ed il mercato boario (..) venivano ben presto distrutti".La "massa di terra e ghiaia travolgeva le prime case.Due di esse crollarono (...) sette presentavano larghe spaccature (..) una bella villa rossa (..) si sposta sulla frana mantenendosi intatta (..) senza presentare il più piccolo segno di lesione".L''articolo prosegue con la cronaca delle visite dei vari funzionari e riportando i fortissimi disagi alla viabilità. Si riporta che "più in basso del paese, sulla stessa strada per Sarsina si è abbattua proprio ieri un''altra vasta frana (..) per una lunghezza di più che un chilometro".Da Il Corriere Padano,24 marzo 1934 [Localizzazione: Localizzazione generica nel perimetro della frana presente nella Banca dati geologica]
  • Dimensioni del fenomeno: lunghezza massima di circa mille metri;secondo il Corriere Padano larghezza 300-500m, lunghezza > 2km La valanga di terra a ridosso del Municipio.Previsioni ottimistiche. Il bilancio dei danni.Commossa riconoscenza per il Duce. Descrizione del fenomeno e dei danni prodotti "da questo enorme scoscendimento, da cui affiorano massi imponenti e numerose radici (...) Sono crollati due ponti. (..) La villa dell''impresario Ragazzini (nota: la villa rossa dell''articolo del Corriere Padano) ha compiuto un tragitto verso il basso di circa 90 metri e poi si è lentamente sbriciolata (...) SI calcola che 150 ettari (..) siano sconvolti (..) Migliaia di turisti salgono intanto ogni giorno ad ammirare".Da Il Corriere della sera, 6 aprile 1934"Il giorno 17 Marzo 1934 XII dalla cresta del Monte Botticella e precisamente dalle falde del Monte Ercole si è staccata un''enorme porzione di terra per una larghezza di 500m ed ha provocato una balza di cinquanta metri in media,rovesciandosi verso il paese di S. Agata Feltria da cui disrta ml 2000.Il giorno 21 marzo cominciò la caduta della casa Magnani.Lo scorrimento avveniva si, ma in misura molto più ridotta nei pressi di S. Agata, che nella parte alta verso Monte Ercole.Gli effetti della frana sono stati disastrosi e sono state abbattute completamente le case dei Signori.Inoltre sono crollati i due ponti,uno provinciale e uno comunale,che congiungevano S.Agata con la strada provinciale che mena nella vallata del Savio nei pressi di Sarsina. E''stata pure asportata la stazione del Tiro a Segno.La frana ha formato un enorme calanco.formato da due tagliate o coltri laterali, di cui quello a destra passa a pochissima distanza dal rimanete paese e precisamente nel posto ove era la Casa Magnani,e quello a sinistra lambe la salita di San Girolamo." Da Relazione Mariani,7 aprile 1934Nel mese di aprile la frana coinvolgerà il mattatoio, estendendosi a valle del paese per una lungheza di 700m ed una larghezza media da m.190 a 250. Nel 1959 è segnalata una ulteriore frana che abbattè 3 capannoni e distrusse la strada fra il paese ed il convento di S. Girolamo. colata di fango e detriti'
  • Cause innesco: eccezionale piovosità del periodo e dei mesi precedenti, fusione del manto nevoso
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
8. Evento del 1772
  • Data: dal 1772 al 1785  [data del documento]
  • Descrizione:
    La frana ha una nuova recrudescenza durante i primi anni del 1770. In un verbale del consiglio comunale di S.Agata del 11 maggio 1772 si riportano gli effetti della forte ripresa evolutiva della grande frana. "essendo calato a ragione della Rupina il terreno di ragione del S(ignor) Can(oni)co Celli fondo il Petreto (?) che è sempre servito p(er) comodo delle pubbliche Fiere e Mercato (...) della strada pubblica che conduce a San Girolamo, non va più p(er) linea retta, come prima". Lo spazio usato per fiere e mercati si è spostato ed i confini catastali non sono più affidabili, quindi viene richiesto un loro nuovo tracciamento per permettere comunque lo svolgersi dei mercati. In un verbale del consiglio comunale di S.Agata del 8 novembre 1778 "fu risoluto di far riattare la strada maestra esistente sotto la ripa, che va' a Sarsena (?) devastata dal torrente dell'acqua in occasione del grande diluvio venuto nel mese passato". La zona va ubicata probabilmente nei dintorni del toponimo Ripa poco a Nord del nucleo storico di S.Agata vicino al Fosso del Fossatore. In un verbale del consiglio comunale del 11 marzo 1781, si manda due persone a "visitare e riconoscere la strada devastata dalla rupina nel Rio della Petrella". Il toponimo Rio Petrella è con ogni probabilità il Fosso del Fossatore. Altro movimento è segnalato nel 1785. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
7. Evento del 1644
  • Data: dal 1644 al 1723  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Nel 1644 la frana si rimosse interessando anche zone a valle del paese e la viabilità. La frana rimase in saltuario movimento per gli anni successivi.. In un verbale di consiglio comunale di S.Agata del 16/10/1714 si riporta che "essere necessario far accomodare e rifare il ponte di S.Girolamo" e altre strade di collegamento con S. francesco, Le Ville e Ugrigno. In un verbale di consiglio comunale di S.Agata del 5 settembre 1723, si discute della regimazione delle acque nella "rupina nella Selva della comunità" e per "far il taglio per darci lo scolo, e corso alla detta acqua". [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
6. Evento del 1753
  • Data: dal 1753 al 1758  [data del documento]
  • Descrizione:
    La frana si riattiva, almeno in parte, nei primi anni del 1750, danneggiando alcune strade ed il ponte di San Francesco, e rimane attiva per buona parte degli anni '50. Nel verbale del consiglio comunale di S.Agata del 17 febbraio 1754 si riporta della generale diffusione di fenomeni di dissesto e si evidenzia la necessità di interventi per "fermare tante rupine, et assodare le case col diversire e riparare le acque, acciochè li terreni restino ben scolati e stabiliti" con "spese di migliara di Scudi". Nel verbale del consiglio comunale di S.Agata del 31 marzo 1756 si riporta che "essere impossibile più riattare il Con(ven)to di S. Fran(ces)co p(er) n(on) aver fondam(en)ti stabili e p(er) essere tormentata da rupina"; si propone quindi di farne costruire uno nuovo un po' discosto dalla zona in frana. Nel verbale del consiglio comunale di S.Agata del 18 giugno 1757 si riporta dei danni che un "grande diluvio" causò ai tre ponti che che servivano il nucleo storico di S.Agata, cioè ponte San Girolamo, ponte di Sotto e ponte di San Francesco. Nel 1758 nel verbale di un consiglio comunale si riporta "che minacciando ruina il ponte di San Girolamo a causa della rupina, e fosso, che ha' corroso il terreno verso San Girolamo". Oltre al ponte è divenuta intransitabile anche la strada, sempre per causa di una frana. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Danni e interventi: danni alla strada ed alle zone a valle del paese il 23 aprile 1647 la municipalità nominava dei deputati per "raddrizzare" la strada che congiungeva Sant'Agata con Le Ville, strada "che era stata mossa dalla rupina" del 1644. Nel 1750 si discute della sistemazione delle strade principali e si intima ai Padri Camaldolesi dell'Abbazia di Mont'Ercole di realizzare un "taglio" per raccogliere le acque che dai loro terreni andavano ad interessare la "rupina".
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
5. Evento del 1604
  • Data: 1604  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    La stessa zona fu nuovamente coinvolta da movimenti franosi nel 1604: "dilamatosi il terreno fin dalla sommità del M. Ercole per l'acque sotterranee sbarbicò albori i più antichi e tutto portò come corrente al basso, talchè parte delle case della terra dalla furia della rupina fu asportata via fra la piazza e il convento de' PP. Eremiti di San Girolamo". A movimento fermo i signori del luogo intervennero con palizzate e fondamenta profonde, "sovra cui piantarono decorosa fabbrica di non ordinaria struttura che si addimanda il Palazzone e quantunque il terreno altre fiate abbia dimostrati la sua instabilità, tuttavia la predetta terra non ne à risentito ulteriore nocumento" da Zucchi Travagli, Raccolto istorico (prima metà del 1700) [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Danni e interventi: danni a terreni coltivi, a parte delle abitazioni dell'abitato interventi di consolidamento con palizzate e fondamenta profonde
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
4. Evento del 1834
  • Data: dal 1834  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Una probabile ulteriore riattivazione della frana che interessa la viabilità si ebbe nel 1834, con impegno di spesa preso nella seduta del consiglio comunale del 12 agosto 1834 Nel 1839 probabile nuova riattivazione della frana del 1801 e 1834 che interessa sempre la viabilità, interessando la zona denominata Sant'Orsola. Nel consiglio del 22 novembre 1839 la frana viene imputata alla "negligenza delli signori conduttori i quali invece di darsi cura di tenere aperti e ripuliti in ogni anno li fossi che a memoria ancora de' più giovani, si ritrovavano nel suddetto terreno hanno lasciato, che si interrassero del tutto in guisa, che or più nemmeno si conosce la traccia. Qundi le acque, che in grande abbondanza fluiscono dai luoghi superiori molto declivi, ed anche perchè vi vengono introdotte per via di fogne si sono sparse qua, e là pel terreno del stabilimento (intendendo le pubbliche scuole), e facendosi delle vie sotterranee hanno prodotto li danni presenti" Nel 1840 probabile espansione verso ovest; gli abitanti della località Ripa presentano nel consiglio del 1840 reclami per l'impraticabilità della strada di Campo Lungo "del tutto ruinata". Nel verbale del consiglio del comune di S.Agata del 18 settembre 1844 è riportato un paragrafo "SPESA URGENTE PEL RESTAURO DELLA STRADA SOTTO LA ROCCA". Si descrive l'urgenza di lavori di sistemazione "al guasto avvenuto alla strada sotto il Masso della Rocca detta sotto ai pozzi in ragione delle acque cadute che hanno prodotto uno slaccio di terreno per la lunghezza di circa palmi Romani 70". (1 palmo romano = circa 0,25 m; 70 palmi = 17,5 m) Altro movimento è segnalato nel 1885. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
3. Evento del 1815
  • Data: 01/03/1815  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Nel marzo del 1815 un altro importante movimento franoso passò sulle tracce di quello del 1561 fermandosi all'altezza di Villa S. Rocco e apportando gravi danni alle campagne e ad alcune abitazioni. Furono asportati due ponti, la tintoria, un mulino e due case. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
2. Evento del 1561
  • Data: 25/03/1561  [giorno certo]
  • Descrizione:
    "Un grandioso scoscendimento ebbe inizio sotto la vetta del M. Ercole, in loc. Vallone, che raggiunse nei giorni successivi le case di Sant'Agata Feltria, e, continuando la sua lenta discesa verso il fondovalle, sbarrò il T. Marecchiola per fermarsi a ridosso dei fianchi del monte S. Lorenzo, verso Rosciano". "fu sentito un immenso boato...quando il monte fu rotto dalla violenza delle acque... E fu prima sradicato il Turrito, quindi la Villetta e Casa Nuova, site fra il monte e la città.Poco di poi proruppero nella città le acque e dalle fondamenta sollevarono il monastero di S. Chaira con la chiesa, l'ospizio, le case infine tutto ciò che era sotto la città per 150 passi di larghezza e tre miglia di lunghezza, finchè non colpirono il m. S. Lorenzo, dove si fermarono". Da Persi et Al., 1991. "Il 25 marzo 1516 sentissi un terribile boato e dal monte si staccò una profonda e ampia frana travolgendo a valle quanto incontrava nel suo cammino. A terra il Turrito, ampio ed elegante edificio quadrangolare con torre a ogni lato; a terra La Villetta e la Casa Nuova. Ed ecco la frana sopra il paese. Rovescia e trascina il monastero di S.Chiara, l'ospizio dei PP conventuali con l'annessavi chiesa; già mancano 64 case delle quali 26 circondavano la maggior piazza e delle altre si formava il vicolo di S. Barbara. Dietro la frana avanzano le acque innanzi stagnanti, con grand'impeto e tutto cambia faccia per tre miglia di lunghezza e 150 passi di larghezza. Cozza finalmente la frana nel monte San Lorenzo verso Rusciano, ed ivi si ferma serrando il torrente e formandovi un grande stagno. Dopo questa catastrofe si sarebbe invano a S. Agata cercato S.Agata. Questa sorse nuova in gran parte dove è ora la Piazza Maggioe e il Pubblico Palazzo non eravi prima abitazione". Da cronache locali "Sotto il governo di Urelio Fregoso, l'anno 1561 una terribile frana partendosi dal monte Ercole distrusse e sobbissò una gran parte dell'abitato di S. Agata. Spuntava l'alba del giorno 25 marzo ed ecco un non più udito fragore accompagnato da (l) scosse detta grande montagna venne ad impaurire i poveri abitanti indormentati che di momento in momento di vedevano sepolti nelle fitture del suolo. Il monte aperte profonde voragioni da cui partivano a torrenti le acque cominciò a partorire immensi macigni unitamente di altre materie eterogenee, e già una parte di esso avanzavasi verso il paese, atterrava da prima il turrito edifizio quadrilatero, ossia grande ed elegante avente quattro torri sui lati quindi la Villa e la Casa nuova che erano tra il monte ed il paese. Giunta la profonda ed estresa frana alle mura dell'abitato di S.Agata gettava a terra e seco conduceva l'antichissimo monastero di S. CHiara colla CHiesa similmente la CHiesa e l'ospizio dei frati Minori Conventuali, e Settantaquattro case già più non vi essitono di queste ventisei erano attorno alla maggior piazza e le altre formavano la via detta S. Barbara. Finalmente le acque dopo aver tutto ravvolto e sommerso la frana allargata 150 passi ristette alle radici del Monte di S. Lorenzo ad una distanza di 4 chilometri dal monte Ercole e quivi interrompendo il corso delle acque del Torrente Marecchia (Marecchiola) le fece produrre un gran lago che poscia col volger dei secoli disseccò. Già qualche decennio prima del 1555 alcune case di Sant'Agata erano state abbattute da una frana. In un atto notarile del 23/05/1541 si tratta la vendita di un terreno "prativae et rupinatae" posto " in curte S(anc)tae Agathae in fundo la rupina seu fonte del certino, jux(t)a rupina et bona heredum". Il primo documento in cui si fa esplicito riferimento ad un movimento franoso in queta area risale al 1485; si tratta di un atto notarile relativo alla vendita di un terreno denominato "La Ropina". [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: la frana del 1561 è molto estesa, parte molto a monte, dalla zona del monte Ercole e raggiunge il fondovalle del Marecchiola; misura circa tre miglia di lunghezza e 150 passi di larghezza (100-300m)
  • Cause innesco: piovosità
  • Danni e interventi: paese interamente distrutto, scovolte centinaia di ettari di superficie boschiva e coltivata; sbarramento del T. Marecchiola e conseguente formazione di un lago. nel 1562 sgravi sulla tassazione; nel 1565 vengono incaricate 11 persone per valutare i danni della frana e ridefinire i confini dei terreni interessati; nel 1571 viene ritracciata la strada che attraversa la frana. fu costruito un nuovo quartiere fra la rocca dei signori Fregosi ed il letto della frana
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1802
  • Data: dal 1801 al 1803  [data del documento]
  • Descrizione:
    Riattivazione intorno al nucleo storico, Rocca Fregoso e Fosso Petrella (molto probabilmente l'attuale Fosso del Fossatore). Nel verbale del consiglio di S.Agata del 29 gennaio 1802, all'ordine del giorno c'è "RUPINA SOTTO LA ROCCA". Si chiede ai proprietari di fare "i necessari fossi, e scoli e nel Fosso Petrella da piedi alla d(ett)a Rupina (?) vi sono stagni di acque che possono poi sfogare in Rupina". Dal verbale del consiglio di S.Agata del 16 maggio 1803: la frana del 1801 è ancora attiva e sembra essersi ampliata interessando la zona "sotto i Cappuccini" ed ancora il "fosso Petrella" ed il "fosso della Doccia ed altri luoghi". [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.