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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 202223

 

5 eventi di frana

Case Santirone SC Fanano - Fellicarolo Strada comunale Fanano-Fellicarolo loc. Gagnana di Sotto in prossimità dell'ingresso nel paese. Frazione Fellicarolo.

Inquadramento
  • Superficie totale: 57.27 ettari
  • Comune di FANANO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di FANANO [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
5. Evento del 1972
  • Data: 07/12/1972  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Movimetno franoso che ha parzialmente asportato strada comunale. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: Lunghezza = 30 m
  • Danni e interventi: Interruzione strada comunale con isolamento frazione di Fellicarolo Rimozione materiale franato e rispristino corpo stradale
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
4. Evento del 1969
  • Data: [1] mar 1969  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Riattivazione di una frana sul versante a monte della sede stradale, in corrispondenza della piccola incisione che trae origine dai pressi del Cimitero. Al piede di un'estesa frana quiescente che interessa un ampio tratto di versante a monte dell'abitato di Fellicarolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: l = circa 30 m.
  • Cause innesco: Precipitazioni rilevanti in concomitanza alla rapida fusione del manto nevoso caduto nei mesi precedenti (altezza neve media = 1.8 m nell'autunno 1968).
  • Danni e interventi: Distruzione del muro di sostegno della scarpata di monte, danneggiamento del piano stradale, ostruzione della sede viaria. Isolamento della frazione di Fellicarolo. Ricostruzione del muro crollato e sgombero della sede stradale dal materiale caduto. Importo dei lavori di ripristino, compresi gli interventi previsti nel settore di Fellicarolo pari a £ 6.000.000. Importo previsto per i lavori da effettuarsi sull'intero territorio comunale di Fanano pari a £ 60.000.000.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
3. Evento del 1967
  • Data: [6] mag 1967  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Attivazione di una frana sul versante a monte della sede stradale, in corrispondenza della piccola incisione che trae origine dai pressi del Cimitero. Al piede di un'estesa frana quiescente che interessa un ampio tratto di versante a monte dell'abitato di Fellicarolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
2. Evento del 1788
  • Data: maggio 1788  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Versante settentrionale della Scaffa delle Rose, nel settore delimitato, verso Est, dal Fosso di Giammatteo e, a Ovest, dall'incisione adiacente C. Barducca.Nella prima metà del mese di maggio 1788 si attiva un esteso movimento gravitativo sul versante settentronale del crinale Cima Tauffi - Monte Rondinara. I documenti non definiscono esattamente la località, ma precisano che la frana "cominciò essa un miglio al dissotto dalla sommità delle ultime Alpi divisorie con la Toscana, e scorrendo sulla destra parte del torrente Leo [Fellicarolo] scese di rimpetto e parallela all'altra [frana] del 1779, per la lunghezza di circa un miglio e mezzo e per una larghezza iniziale di circa 400 braccia" (SANTI, 1897). Sulla base di queste indicazioni è ragionevole ipotizzare che il movimento corrisponda alla grande frana quiescente che si estende sul versante settentrionale della Scaffa delle Rose sino al fondovalle del T. Fellicarolo. Le notizie riportate ed i confronti diretti effettuati tra le due frane del 1779 e del 1788 (cfr. SANTI, 1897), invece, portano ad escludere che si possa trattare di una riattivazione della frana di Fellicarolo, come indicato da PELLEGRINI & TOSATTI (1982). Elementi fondamentali per la comprensione del fenomeno sono contenuti nella relazione, in parte riportata in SANTI (1897), svolta dal perito don Domenico Contri di Castello e dal capitano Francesco Rondelli di Roncoscaglia inviati dal Governatore di Sestola ad esaminare sul luogo le cause della frana. I periti scrivono: "tale lavinamento si giudica originato unicamenete, come tutti gli altri di questa natura, dalle acque stagnanti verso la sommità del sito lavinato, le quali nella scorsa primavera continuamente piovosa tenendo ripieni diversi laghetti stagnanti, che vi esistevano, si è fatto luogo alla penetrazione delle acque stesse tra terra e terra e ad un inzuppamento dello strato superficiale del terreno inferiore, onde diminuitasi la forza della coerenza, l'altra della gravità ha dato principio al corso dello strato inzuppato". Ostruzione parziale dell'alveo del T. Fellicarolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 2200 m circa, l = 600 m circa, A = 0.77 km2.
  • Cause innesco: Periodo di precipitazioni elevate e persistenti. Gli Storici coevi alla frana, riportati da SANTI (1897), riferiscono del susseguirsi di mesi molto piovosi e con temperature miti per tutto il secondo semestre del 1787, l'inverno seguente e gran parte della primavera del 1788.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1779
  • Data: 24/12/1779  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Versante settentrionale del M. Rondinara. Settore compreso tra quota 1250 circa, sino all'alveo del T. Fellicarolo. La frana interessa l'area in sinistra del Rio Risecco, comprendente oltre al nucleo più antico di Fellicarolo con la Chiesa ed il cimitero, le località La Passione, C. Corsini, Contrada (in parte), Gagnana di Sotto e di Sopra. In concomitanza con un forte terremoto con zona epicentrale nell'alto Pistoiese si verifica un grande movimento gravitativo a monte di Fellicarolo che determina la distruzione dell'abitato. La frana si attiva la sera del 24 dicembre; comporta inizialmente la distruzione di 16 case e della Chiesa parrocchiale. La sua evoluzione successiva è caratterizzata da una rilevante espansione dell'areale interessato. Il 4 gennaio 1780 risultano distrutti 68 edifici. Il corpo di frana è costituito essenzialmente da blocchetti di varie dimensioni (da pochi cm a qualche dm di diametro) frammisti ad una matrice sabbioso-siltosa con frammenti di scagliette e lamine fogliettate. Gran parte dell'abitato attuale di Fellicarolo sorge sui materiali franati, compresa la Chiesa completamente distrutta nel dicembre 1779. Attualmente il corpo di frana appare stabilizzato e non vi sono evidenze di una possibile rimobilizzazione in massa della frana, al piede della frana non sono in atto processi erosivi. Sul franamento del 1779 è disponibile un'ampia documentazione coeva, che ha consentito a PANTANELLI (1895) e SANTI (1897) di fornire la descrizione seguente. "Una nuova e più spaventevole frana desolò la parrocchia di Fellicarolo nel 1779. In seguito ad una forte scossa di terremoto, che si fece sentire in tutta la montagna modenese, la sera del 24 dicembre distaccossi ivi una vasta zona di terreno che scendendo rapidamente in basso per l'estensione di un miglio in lunghezza e larghezza fece diroccare parecchie abitazioni e la stessa chiesa parrocchiale con perdita considerevole di bestiami, di arnesi, di masserizie e di derrate. Negli ultimi giorni del 1779 e nei primi del 1780 la frana continuò a scorrere, ad allargarsi e a far danni". I movimenti principali proseguirono sino al 4 gennaio 1780 (PELLEGRINI & TOSATTI, 1982). Grande frana quiescente. L'areale indicato risulta, tuttavia, inferiore all'estensione ricavabile dalle precise notizie storiche e dalla ricostruzione di PELLEGRINI & TOSATTI (1982). Sconvolgimento dell'assetto del versante, con zone di deformazione, gradini e contropendenze. Ostruzione del reticolo minore con ostacolo al deflusso delle acque di scorrimento superficiale e della circolazione sotterranea. Ostruzione parziale dell'alveo del T. Fellicarolo (il fenomeno, sebbene non indicato specificatamente dai documenti, è ipotizzabile sulla base dei limiti assunti dalla frana). [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 1400 m circa, l max = 290 m, l min = 100 m, l accumulo = 400 m, p (zona abitato) = 10-20 m, p (alveo torrente) = maggiore 30 m, A = 0.36 km2; A = 1 miglio quadrato
  • Cause innesco: Un sisma con intensità epicentrale I = VI grado MCS (M stimata tramite le formule empiriche = 4.1) si verifica il 24 dicembre 1779 alle ore 22 (POSTPISCHL, 1985a). La zona epicentrale è localizzata nell'alto pistoiese (zona di Barga), circa 30 km a SSO di Fellicarolo. Un'altra scossa con analoghi epicentro e caratteristiche è segnalata il 31 dicembre alle ore 21. Le fonti storiche pongono in diretta correlazione il terremoto del 24 dicembre con l'attivazione della frana, tuttavia, la distanza dalla zona epicentrale e la limitata magnitudo fanno ritenere poco probabile che l'innesco del movimento sia dovuto esclusivamente alla sollecitazione sismica. Come verificato in casi analoghi è probabbile che il versante si trovasse già in condizioni di equilibrio limite per innalzamento dei livelli piezometrici e saturazione dei terreni a seguito di elevati apporti meteorici.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.