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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

Per il corretto utilizzo dei dati disponibili si invita alla lettura delle Condizioni di utilizzo dei dati

ID 202611

 

2 eventi di frana

Cà Matteoni

Inquadramento
  • Superficie totale: 0.51 ettari
  • Comune di SAVIGNANO SUL PANARO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
2. Evento del 1983
  • Data: 1983  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Versante sinistro del Rio Castiglione, nel tratto compreso tra Cà Matteoni e la confluenza del ramo minore sinistro nell'asta del Rio principale. L'attivazione di una frana sul pendio a valle, degradante verso l'incisione del Rio Castiglione, interessa il tracciato della strada per Marano, diramazione della strada comunale Castiglione. Non segnalata. [Localizzazione: Buona approssimazione]
1. Evento del 1984
  • Data: 08/03/1984  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Versante sinistro del Rio Castiglione, nel tratto compreso tra Cà Matteoni e la confluenza del ramo minore sinistro nell'asta del Rio principale. L'attivazione di una frana sul pendio a valle, degradante verso l'incisione del Rio Castiglione, interessa il tracciato della strada per Marano, diramazione della strada comunale Castiglione. Le litologie presenti comprendono le Argille scagliose, costituenti la grande prevalenza del rilievo collinare e inglobanti ammassi ofiolitici. Questi ultimi affiorano alla sommità del versante, alla base di Cà Matteoni. La frana si è attivata, con movimenti tipo colata all'interno delle Argille scagliose, coinvolgendo anche il margine del blocco ofiolitico, dove il diverso comportamento meccanico della roccia determina fenomeni localizzati di crollo. Quest'ultimo tipo di movimenti è responsabile della formazione, nella zona di coronamento, di piccole scarpate subverticali con altezza di alcuni metri. La colata si sviluppa sino all'alveo del Rio Castiglione, dove risulta coalescente con altri movimenti quiescenti che occupano l'intero fondo della vallecola. A seguito di questa fase parossistica, la zona di distacco della frana risulta caratterizzata da scarpate sub-verticali con altezza 4-6 m passanti progressivamente, verso valle, a tratti di pendio con pendenze molto ridotte, sede anche di ristagni d'acqua. L'accumulo si riversa sul fondo della vallecola del Rio Castiglione. Una rimobilizzazione in massa del movimento può determinare lo sbarramento del Rio Castiglione. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 200 m, lmax = 90 m, lmin = 35 m, l accumulo = 80 m.
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici relativi alla fusione del manto nevoso associata a precipitazioni intense e prolungate.