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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 202678

 

3 eventi di frana

Savignano sul Panaro

Inquadramento
  • Superficie totale: 2.04 ettari
  • Comune di SAVIGNANO SUL PANARO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
3. Evento del 1960
  • Data: aprile 1960  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Una frana originatasi nel centro abitato di Savignano sul Panaro interessò in modo particolare la strada comunale Via Roma compromettendone il transito. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Elevati apporti meteorici relativi alle elevate precipitazioni dell'inverno-primavera 1960, culminate nelle piogge dell'aprile 1960.
  • Danni e interventi: Asportato un tratto della strada comunale Via Roma e cedimento di un altro tratto I lavori per il ripristino della strada danneggiata consistettero nella costruzione di opere di drenaggio in pietrame e riempimento con ghiaia delle depressioni prodottesi nella sede stradale. Importo previsto dei lavori pari a £ 443.000.
2. Evento del 1966
  • Data: dicembre 1966  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Versante degradante dal crinale del Castello su Via Roma verso il fondovalle del Panaro. Evoluzione e ampliamento della frana attivatasi nel novembre 1966 nell'impluvio posto sul versante degradante dal crinale del Castello verso ovest nel fondovalle del Panaro. Sulla base della documentazione disponibile, il movimento coinvolge la coltre detritico-colluviale e l'orizzonte alterato dei terreni argillosi costituenti la struttura della collina. La tipologia della frana è riferibile a scorrimenti traslativi di detriti in matrice argillosa, evolventi in colate di terra. I nuovi apporti meteorici della prima settimana di dicembre determinano la ripresa ed intensificazione dei movimenti. Nonostante i lavori di drenaggio superficiale intrapresi e i continui movimenti terra eseguiti per alleggerire la pressione dei terreni sulle infrastrutture e gli edifici presenti alla base del pendio, il settore inferiore della frana risulta notevolmente ampliata. La zona di accumulo ha ricoperto completamente un tratto di Via Roma, giungendo a 30 m dalla Strada Provinciale Vignola-Bologna. L'edificio Gescal posto al margine di Via Roma risulta investito in pieno, mentre in modo più lieve sono coinvolti altri due edifici (di un complesso di 4) posti in prossimità della Strada Provinciale. Sconvolgimento dell'assetto morfologico del versante con formazione di ondulazioni e contropendenze sede di ristagni idrici. Ostacolo al deflusso delle acque di scorrimento superficiali. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 380 m, lmax = 60 m, lmin = 40 m, l accumulo = 130 m, p (indagini novembre 1966) = 13 - 14 m. V (solo accumulo) = molte migliaia di metri cubi, A = 0.025 km2.
  • Cause innesco: Elevati apporti meteorici dell'autunno 1966. Piogge persistenti del mese di ottobre, culminate nell'evento alluvionale della prima settimana di novembre e seguite dalle piogge intense della prima settimana di dicembre.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1966
  • Data: 23/11/1966  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Versante degradante dal crinale del Castello su Via Roma verso il fondovalle del Panaro. Attivazione di una frana di dimensioni rilevanti sul pendio prospicente l'abitato del Capoluogo. La zona di distacco si localizza sul versante nord-ovest del crinale su cui sorge la Chiesa (300 m a sud della Chiesa) in località Il Pagliaio. Il movimento ha determinato l'accumulo di grandi volumi di detriti a ridosso della strada comunale interna (Via del Ferrarino o Via Roma) e degli edifici esistenti alla base del Pendio (località Pagliaio). La zona di accumulo si estende sin quasi in prossimità della Strada Provinciale Vignola-Bologna. Il dissesto minaccia aree di recente urbanizzazione, alcuni edifici privati, uno costruito dall'Ente Gescal, la viabilità comunale interna oltre ad aree ancora non urbanizzate. Sconvolgimento dell'assetto morfologico del versante con formazione di ondulazioni e contropendenze sede di ristagni idrici. Ostacolo al deflusso delle acque di scorrimento superficiali. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 300 m, lmax = 60 m, lmin = 30 m, l accumulo = 100 m, V (accumulo) = molte migliaia di metri cubi, A = 0.015 km2.
  • Cause innesco: Elevati apporti meteorici dell'autunno 1966. Piogge persistenti del mese di ottobre, culminate nell'evento alluvionale della prima settimana di novembre
  • Danni e interventi: Lesioni alle recinzioni ed alle strutture accessorie ad alcuni edifici. Asportazione di un tratto di Via Roma, con conseguente interuzione del transito. Ostruzione e asportazione di vari tratti di strade comunali interne. Abbattimento di una linea elettrica. Sconvolgimento di coltivazioni. I lavori per il ripristino della viabilità e la difesa dell'abitato consistettero nella rimozione del materiale franato e nella costruzione di opere di drenaggio finalizzate ad eliminare le acque stagnanti in superficie o penetrate in profondità. Importo dei lavori pari a £ 1.300.000.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.