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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 202716

 

1 eventi di frana

Arsicciola Fellicarolo

Inquadramento
  • Superficie totale: 4.29 ettari
  • Comune di FANANO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di FANANO [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
1. Evento del 1728
  • Data: 09/12/1728  [giorno certo]
  • Descrizione:
    L'attivazione di una frana sul versante sinistro del T. Fellicarolo coinvolge l'abitato di Arsicciola, all'epoca abitato da circa 20 famiglie, distruggendolo interamente. Il SANTI (1892; 1897) sulla base dei documenti coevi all'evento fornisce la seguente descrizione: La frana si distaccò il nove dicembre e "scorrendo impetuosamente verso il fiume del Fellicarolo appena diede tempo alle persone di detta villa [Arsicciola] di ritirarsi in salvo, ma le convenne lasciare in abbandono i mobili e loro bestiami nelle proprie case, che scorrendo verso il detto fiume, in poca distanza del medesimo, restarono assieme con detti mobili sommerse. Lavinarono tutte le case di quella villa consistenti in tredici, oltre la chiesa ed altre due che non erano allora abitate. Peraltro preservarono il bestiame e poterono poi ricuperare alcuni mobili e qualche parte di roba commestibile, ma di sotto terra e in mal stato. Il tratto del sito devastato dalla medesima lavina era lungo circa un mezzo miglio e largo circa un quarto di miglio e consisteva in campi e prati e castagneti per la maggior parte. L'acqua del torrente Fellicarolo si fermò per un giorno, impeditone il corso dal terreno spintovi dalla lavina che trapassò anche di là con molti castagni e alberi". All'annuncio di questo disastro il duca Rinaldo fece subito scrivere a Bartolomeo Ferri, governatore di Sestola, raccomandandogli i danneggiati ed ingiungendogli di "far dare ancora alle famiglie qualche sollievo dalle comunità", e nello stesso tempo ordinò ai fattori ducali "che facessero pagare 1500 lire alle disposizioni del governatore predetto per distribuirle per carità secondo il maggior o minor bisogno". Gli elementi riportati evidenziano come la frana sia stata caratterizzata da una elevata velocità di traslazione. Gli abitanti furono, infatti, costretti a "lasciare in abbandono mobili e ... bestiami", pur sapendo di rimanere così privi di ogni sostentamento all'inizio dell'inverno. Inoltre, l'energia posseduta dal corpo di frana era tale che l'accumulo raggiunse e superò l'alveo del T. Fellicarolo "anche di là con castagni e molti alberi". La Carta Inventario del Dissesto segnala nella zona una frana quiescente, tuttavia localizzazione e areali non corrispondono alle notizie storiche ed alla ricostruzione di PELLEGRINI & TOSATTI (1982). Sbarramento dell'alveo del T. Fellicarolo. Formazione di un invaso con interruzione per un giorno dei deflussi lungo il corso d'acqua. La tracimazione della soglia da parte delle acque del torrente determina l'asportazione dello sbarramento. [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Cause innesco: Elevati apporti meteorici nel corso dell'autunno derivanti da prolungate precipitazioni e dalla fusione del manto nevoso. Il 10 dicembre 1728, il Governatore di Sestola scriveva: "Le pioggie venute ne' scorsi giorni e le nevi ch'erano in questi monti, e che mediante l'acque suddette si sono liquefatte, ieri suscitarono una lavina nella villa dell'Arsicciola ...".
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.