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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 202760

 

3 eventi di frana

Fosso Grosso Il Tiè (Fosso Grosso)

Inquadramento
  • Superficie totale: 40.5 ettari
  • Comune di LAMA MOCOGNO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
3. Evento del 1959
  • Data: 30/12/1960  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Versanti degradanti verso il Fosso Grosso nel tratto compreso tra i nuclei rurali di Lago, La Cà, Il Tiè. La riattivazione di un esteso movimento nel bacino del Fosso Grosso sconvolge un ampio tratto del versante, interessando direttamente infrastrutture ed edifici, e determinando l'isolamento di vari insediamenti. L'evoluzione dei movimenti prosegue nel corso del gennaio successivo. La tipologia della frana è di tipo composito. Il corpo principale è caratterizzato da scivolamenti e colate. A questo si sovrappongono colate di minori dimensioni, ma in grado di scorrere con velocità rilevanti, per lo stato fluido dei terreni. L'attivazione di vari di questi movimenti superficiali comporta la presenza di uno strato di fango con spessore di 3 -4 m che impedisce anche l'utilizzo dei mezzi meccanici. In gran parte all'interno di una estesa frana quiescente. Il movimento si svolge lungo l'incisione del Fosso Grosso con ostruzione delle linee di deflusso e sconvolgimento della circolazione idrica sotterranea e superficiale. Alterazione dell'assetto morfologico di parte del bacino del Fosso Grosso, con formazione di ondulazioni e contropendenze. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 1200 m, l = 300 m, A = 0.20 km2.
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici relativi alle precipitazioni intense e prolungate e alla fusione del manto nevoso dell'autunno - inverno 1959-1960.
  • Danni e interventi: Distruzione di un mulino e 3 edifici rurali. Interruzione della linea eletrica e dell'acquedotto. Asportazione di un ponticello e di un tratto di 200 m di strada comunale per Tiè, oltre a vari tratti di strade vicinali. Isolamento dei nuclei rurali di Tiè e Casa Malgari. Sconvolgimento di coltivazioni e campi. Sgombero terra franata, ricostruzione del piano viabile e prosciugamento dei numerosi laghetti formatesi. Importo previsto per i lavori di ripristino provvisorio del transito, compresi gli intereventi lungo la strada comunale per "Ca' Melgari" pari a £ 7.500.000.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
2. Evento del 1430
  • Data: circa 1430  [precisione pluriennale]
  • Descrizione:
    Territorio a ovest di Sassostorno. Antico insediamento di Gradiana. Negli anni immediatamente successivi al 1430, una nuova attivazione dell'estesa frana sul versante a ovest di Sassostorno, che in precedenza aveva comportato la distruzione parziale di Casteltagliato, determina la rovina della parte residua dell'insediamento e dell'intero abitato di Gradiana (o Gardiana o Gadriana). Tracce nel terreno delle murature relative a Gradiana erano ancora visibili all'inizio del '700. I materiali recuperati dalla Chiesa vennero impiegati successivamente nella costruzione della nuova Chiesa e campanile di Sassostorno (GIGLI, 1727). Sulla base delle considerazioni svolte nella Scheda precedente (evento "a") si ipotizza che l'abitato sorgeva sul tratto di versante compreso tra il Fosso Grosso e il Monte Sassolera. Il franamento sarebbe quindi riferibile ad una riattivazione, in massa o parziale, dell'esteso movimento attivo presente sull'Inventario del Dissesto. I pochi e generici elementi topografici disponibili consentono soltanto una delimitazione indicativa dell'areale sulla Carta dell'Inventario del Dissesto. Le notizie contenute in GIGLI (1727) ... "Era questa Villa, o Terra in aprica pendice tra Brocco, e Sassostorno. Restò la Terra con la sua Chiesa seppellita, e sommersa, e distrutta da un'alluvione terribile poco dopo il 1430", consentono alcune considerazioni. Trattandosi di un abitato posto su un versante di limitata estensione, privo di corsi d'acqua rilevanti, il fenomeno responsabile della sua distruzione è riferibile, con ragionevole certezza, ad una frana anche se il testo parla di "alluvione". Dello stesso avviso è il GIGLI (1727) che aveva potuto verificare direttamente il sito ai suoi tempi, come pure gli Autori dell'800. La descrizione del paese seppellito e sommerso può far ipotizzare, quindi, che non si sia trattato di una classica "lavina o lezza" dall'avanzamento lento e graduale (fenomeni ben noti anche all'epoca), ma della mobilizzazione di una massa di terreno allo stato fluido caratterizzata probabilmente anche da fasi di avanzamento veloce, quali ad esempio le colate di fango molto fluido. In accordo con questo risultano anche gli spessori dei materiali accumulati, non molto elevati, che consentono il recupero di elementi murari e le evidenze delle fondazioni ancora rilevabili all'inizio del ''700. All'interno di una estesa frana attiva. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1100
  • Data: circa XII secolo circa  [precisione pluriennale]
  • Descrizione:
    Territorio a ovest di Sassostorno. Antico insediamento di Casteltagliato. Precedentemente all'inizio del '400, l'attivazione di un'estesa frana a sud-ovest di Sassostorno, sul versante degradante dal rilievo di Sassolera verso il Fosso Grosso, determina la distruzione di gran parte dell'antico insediamento di Casteltagliato. Questo piccolo castello era situato tra gli abitati di Gradiana e Sassolerio, sul versante alla base del Poggio di Sassolerio, dove ancora all'inizio del '700 sorgeva una piccola casetta (GIGLI, 1727). Sulla base di questi elementi si ipotizza che l'abitato sorgeva sul tratto di versante compreso tra il Fosso Grosso e il Monte Sassolera. Il franamento sarebbe quindi riferibile ad una riattivazione, in massa o parziale, dell'esteso movimento attivo presente sull'Inventario del Dissesto. In relazione ai pochi e generici elementi topografici individuati, i limiti riportati sulla Carta dell'Inventario hanno valore indicativo. All'interno di una estesa frana attiva. [Localizzazione: Buona approssimazione]