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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 20382

 

2 eventi di frana

Saltino

Inquadramento
  • Superficie totale: 20.23 ettari
  • Comune di PRIGNANO SULLA SECCHIA - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
2. Evento del 1939
  • Data: 28/05-04/06/1939  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Riattivazione parziale del settore superiore alla grande frana del 1790. La severità delle condizioni idrogeologiche connesse alle elevate e prolungate precipitazioni del maggio 1939 determina un'evoluzione parossistica del movimento con individuazione di nette zone di distacco e rilevanti traslazioni di porzioni di versante, anche dell'ordine di varie decine di metri. Il movimento attivatosi sul versante a nord-ovest di Prato Vignale interessò il nucleo principale dell'abitato di Saltino, il Borgo nella parte posta a sud della Chiesa, i nuclei di Cà di Ciatti e Cà di Gherardo. Interessa inoltre il versante subito a valle di Case Rudella e marginalmente l'edificio della Chiesa con minaccia di investire i sottostanti nuclei abitati di Cà di Pozzo e Casa Vecchia. Durante l'evento pluviometrico del maggio-giugno 1939 si innescarono alcuni processi d'instabilità, come la riattivazione di un movimento gravitativo ubicato a Nord dell'abitato di Saltino nei pressi della Località Case Tagliatini e caratterizzato dalla presenza di ampie fratturazioni del terreno. I rilievi eseguiti poco dopo il verificarsi del movimento (Planimetria, agosto 1939) e il piano degli interventi di consolidamento segnalano la presenza, nell'ambito dell'areale in frana, di aree caratterizzate da maggiore attività, in cui si localizzano sistemi di nicchie e scarpate con dimensioni considerevoli. La distribuzione plano-altimetrica di questi elementi, a cui si associa una rilevante circolazione idrica sotterranea alimentante con continuità pozzi e laghetti perenni presenti a diverse quote, e lo stile deformativo complessivo del versante evidenziano, tuttavia, che si tratta molto probabilmente dell'attivazione di un unico movimento, sia pure caratterizzato al suo interno da settori a diversa attività. Nella rappresentazione cartografica, pertanto, è stato rappresentato sulla base dei dati riportati nel "Progetto dei lavori di massima urgenza interessanti l'abitato di Saltino a seguito dalle alluvioni del Maggio 1939 (tra cui la Planimetria a scala 1:2.000, agosto 1939) un unico corpo di frana. Il recupero di questo documento consente di riferire con certezza al giugno 1939 le frane riferite da SAVIO al 1942 (Tavola 7, allegata alla Relazione geologica per la ricostruzione del Cimitero di Saltino, 1979). L'anno 1942, tra l'altro, fu caratterizzato da precipitazioni molto ridotte. Insieme di due estese frane quiescenti associate a parte di un movimento attivo. Gli accumuli relativi ai maggiori corpi di frana occupano parte del fondovalle alluvionale e sono soggetti all'azione erosiva del F. Secchia. L'evoluzione dei movimenti comporta una riduzione dell'ampiezza dell'alveo di deflusso ordinario ed il suo progressivo spostamento verso la sponda opposta (sinistra). I movimenti relativi all'insieme dei corpi di frana individuati determinano una configurazione planimetrica convessa di un'ampio settore del versante destro del F. Secchia, poco a valle della confluenza con il T. Dolo. Questo assetto influisce in misura determinante sulla dinamica evolutiva del corso d'acqua. [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 900 m circa, l = 300 m, A = 0.25 km2.
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici relativi a precipitazioni intense e prolungate del maggio 1939. A Prignano furono misurati in 5 giorni consecutivi ben 535 mm di pioggia, massimo valore storicamente rilevato nel settore collinare del bacino del F. Secchia. Nella stessa stazione (m 497 slm) la precipitazione media annua è stata di 1024 mm nel periodo 1921-1977.
  • Danni e interventi: Lesioni di diverso grado a vari gli edifici. I nuclei di Cà di Pozzo e Casa Vecchia risultano interamente lesionati insieme a vari altri edifici, tra cui la Chiesa. Asportazione di tratti dell'attuale strada Saltino - Pugnago, da poco realizzata, e della viabilità locale. Sconvolgimento di terreni coltivati. Lavori di consolidamento relativi al progetto del 07/08/1939 il quale prevedeva la costruzione di opere di drenaggio delle acque superficiali e la realizzazione di briglie in muratura lungo i "fossi naturali" nei quali defluivano le acque raccolte con le opere di drenaggio. Importo lavori pari a £ 198.000. Con un progetto datato 26/05/1942 venne disposta la costruzione di una serie di cunicoli drenanti e di cunettoni superficiali nonché la sistemazione dei "fossi naturali" in cui defluivano le acque raccolte con le opere di drenaggio. Importo lavori pari a £ 484.000.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1931
  • Data: 1931  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Settore di versante degradante dal Monte della Croce verso nord-ovest sino al fondovalle del F. Secchia, comprendente le borgate e gli insediamenti rurali di Saltino posti a est della Chiesa. Il Progetto di consolidamento dell'abitato redatto nel 1931 fa riferimento alla recente riattivazione (rispetto al 1931) della vasta frana mobilizzatasi in precedenza sul versante a monte dell'abitato. Il movimento, innescatosi sul versante a nord-ovest di Prato Vignale, interessò il nucleo principale dell'abitato di Saltino, il Borgo, nella parte posta a sud e a ovest della Chiesa. L'areale comprende solo marginalmente il settore meridionale della grande frana del 1790, mentre si espande notevolmente verso Sud. Nonostante la netta individuazione della zona di distacco e del sistema di fratture marginali riportato nella Corografia (1931), il corpo di frana presenta al suo interno deformazioni limitate e l'entità delle lesioni sugli edifici non richiede lo sgombero immediato. Questi elementi fanno ipotizzare per il movimento una componente di tipo traslativo. Viene anche riconosciuta la progressiva destrutturazione dei depositi delle coperture che in caso di nuovi rilevanti apporti meteorici determinerebbe una rimobilizzazione della frana con deformazioni e danni molto più gravi. Sulla base del regime pluviometrico del periodo e dello stile di redazione dei Progetti di consolidamento degli Abitati verificati in molti altri casi analoghi questo evento, in assenza di riferimenti cronologici precisi, è riferibile agli anni 1925-31, caratterizzati da eventi di precipitazione particolarmente intensi e prolungati (come ad esempio, la primavera e l'autunno 1926, l'autunno 1928, ecc.). SAVIO (1979), senza fornire ulteriori elementi, indica per questo franamento la data del Progetto di consolidamento (1931). Il settore inferiore è compreso all'interno del grande corpo di frana quiescente esteso sino al fondovalle del F. Secchia. Più a monte, corrisponde a due movimenti attivi coalescenti il cui margine inferiore si sovrappone alla frana quiescente. Alterazione della superficie topografica, con formazione di fenditure e ampie fratture beanti che favoriscono l'infiltrazione delle acque superficiali. I movimenti relativi all'insieme dei corpi di frana individuati determinano una configurazione planimetrica convessa di un'ampio settore del versante destro del F. Secchia, poco a valle della confluenza con il T. Dolo. Questo assetto influisce in misura determinante sulla dinamica evolutiva del corso d'acqua. Gli accumuli relativi ai maggiori corpi di frana occupano parte del fondovalle alluvionale e sono soggetti all'azione erosiva del F. Secchia. L'evoluzione dei movimenti comporta una riduzione dell'ampiezza dell'alveo di deflusso ordinario ed il suo progressivo spostamento verso la sponda opposta (sinistra). [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 700 m circa, l max = 500 m, l min = 250 m, p (sulla base delle indagini sismiche svolte nel 1979 per la ricostruzione del cimitero) = 11 m in corispondenza dell'insediamento del Borgo, A = 0.26 km2.
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici relativi a precipitazioni intense e prolungate.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.