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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

Per il corretto utilizzo dei dati disponibili si invita alla lettura delle Condizioni di utilizzo dei dati

ID 20938

 

15 eventi di frana

Boccassuolo Cinghio del Corvo Boccasuolo Macinelle SC Boccasuolo-Palagano Vetta

Inquadramento
  • Superficie totale: 184.68 ettari
  • Comune di PALAGANO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di PALAGANO [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
15. Evento del 2004
  • Data: 2004  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Macinelle - Casa Tognone - Casa Nuova : la frana del Balzone si è riattivata e incombe sulla strada comunale La Ferrara Cento Croci minacciando gli abitanti di Macinelle - Casa Tognone - Casa Nuova [Localizzazione: Buona approssimazione]
14. Evento del 2000
  • Data: novembre 2000  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Gli elevati apporti meteorici dell'ottobre-novembre 2000 determinano la rimobilizzazione parziale dei depositi di frana presenti alla testata della vallecola del Fosso del Frolaretto. Colate di fango, detrito e blocchi eterometrici contribuiscono ad intasare l'alveo del Rio del Frolaretto e le linee di drenaggio minore. I lobi di accumulo favoriscono la deviazione delle colate successive con tendenza a divagare dei flussi liquidi e solidi verso l'abitato di Macinelle. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 1300 m, l max = 150 m, l min =25 m, A = 0.13 km2.
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici connessi alle precipitazioni prolungate e intense dell'ottobre-novembre 2000.
13. Evento del 2002
  • Data: 23/10/2002 e 27/11/2002  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Gli elevati apporti meteorici dell'ottobre 2002 determinano nel corso della seconda decade del mese la rimobilizzazione parziale dei depositi di frana presenti alla testata della vallecola del Fosso del Frolaretto, alla quota di circa 1100 m slm, nella località Balzone (300 m a NE di Pra Nogato). Una mobilizzazione di una colata di fango con volumi rilevanti, che determina la quasi completa ostruzione dell'alveo, si verifica il 27 ottobre alle ore 14. Il fenomeno, oltre a interferire direttamente con il tracciato stradale, comporta la possibile deviazione di eventuali flussi successivi di materiale verso l'abitato di Macinelle. La sezione di deflusso viene ripristinata immediatamente con macchine per il movimento terra. Il perdurare di precipitazioni intense nel corso del mese di novembre 2002 comporta il susseguirsi di ulteriori colate nell'impluvio del Fosso del Frolaretto. La sezione di deflusso viene mantenuta con l'impiego continuo di macchine per il movimento terra. Il susseguirsi pressochè continuo di nuove colate e flussi di fango ad alta densità rende il loro intervento quasi quotidiano anche nel successivo mese di dicembre. I fenomeni di trasporto e deposito si esplicano in maniera impulsiva, in funzione dell'intensità delle precipitazioni e, di conseguenza, della concentrazione dei deflussi nell'impluvio. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici connessi alle precipitazioni prolungate e intense dell'ottobre e del novembre 2002.
12. Evento del 1991
  • Data: 22/01/1991  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Il movimento franoso, con un fronte di 50 metri e una lunghezza di 300-400 metri, continua a scaricare una notevole massa di terriccio. Interessata la strada comunale in prossimità del Torrente Forlaretto. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Precipitazioni
11. Evento del 1985
  • Data: inverno 1985 - 1986  [indicazione della stagione]
  • Descrizione:
    L'attivazione di una frana sul versante degradante dalla dorsale dei Cinghi, nell'ambito della più vasta area interessata dalla frana del maggio 1939, coinvolge un tratto della strada di accesso a Boccassuolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Rapida fusione del manto nevoso in concomitanza a elevate precipitazioni.
10. Evento del 1982
  • Data: Novembre 1982  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    La riattivazione di una frana lungo la vallecola del Fosso del Frolaretto interessa l'opera di attraversamento stradale. Il fenomeno, classificabile come una colata di fango e detrito, ha comportato la mobilizzazione di una massa a prevalente composizione argillosa inglobante clasti, blocchi e massi, frammisti a cespugli e vegetazione arborea. La colata si è mobilizzata lungo l'asta superiore del Fosso del Frolaretto. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici connessi alle precipitazioni prolungate e intense del novembre 1982.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
9. Evento del 1974
  • Data: 15/10/1974  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Riattivazione parziale di un movimento nell'ambito del grande corpo di frana mobilizzatosi nel maggio 1939. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
8. Evento del 1978
  • Data: aprile 1978  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Riattivazione locale di movimenti nell'area interessata dalla grande frana di Boccassuolo del maggio-giugno 1939. [Localizzazione: Buona approssimazione]
7. Evento del 1973
  • Data: 25/09/1973  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Nuovo movimento (colamento superficiale) della frana di Macinelle, presso Palagano. Interrotta la strada per Boccasuolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
6. Evento del 1973
  • Data: 16/07/1973  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Riattivazione di un esteso movimento nell'area compresa tra il Fosso del Balzone - Fosso del Frolaretto e il Rio delle Macinelle. La rimobilizzazione dei depositi di frana presenti alla testata della vallecola del Fosso del Frolaretto, alla quota di circa 1100 m slm, nella località Balzone (300 m a NE di Pra Nogato) determina l'asportazione dei ponti presenti sui Fossi del Balzone e delle Macinelle. I terreni allo stato semi-fluido scorrono lentamente sotto forma di colate di fango, detrito e blocchi eterometrici. I disequilibri di massa connessi all'avanzamento dei movimenti comportano l'innesco di fenomeni laterali di richiamo rivolti verso l'impluvio del Fosso delle Macinelle. E' rilevata l'apertura di fratture a circa 20 m di distanza dal margine dell'abitato di Macinelle, con la comparsa di lesioni su di un edificio. A seguito delle intense precipitazioni del 24-26 settembre si verificano nuove ondate di piena lungo il reticolo minore con rimobilizzazione in massa delle colate di fango. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = circa 1800 m, lmax = 230 m circa, lmin = 30 m, A = 0.11 km2 circa.
  • Cause innesco: Elevati apporti idrici relativi alle precipitazioni dell'estate 1973. Precipitazioni intense del 24-26 settembre 1973.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
5. Evento del 1965
  • Data: 14/04/1965  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Riattivazione parziale della frana del 1939, che interessa la zona a monte della strada Palagano - Boccassuolo nel tratto compreso tra i ponti delle Macinelle e dei Balzoni, per una lunghezza di circa 300m. L'attività parossistica del corpo di frana perdura per vari giorni e determina il 14 aprile l'interruzione completa della strada comunale di Boccassuolo. In precedenza era già stato abbandonato, per la continua caduta di detriti e blocchi, un tronco stradale costruito a quota poco più elevata Ostruzione delle luci dei ponti incisioni relative ai Rii delle Macinelle e dei Bolzoni e successiva tracimazione di materiale sulla sede stradale. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Elevati apporti meteorici derivanti dalla fusione del manto nevoso associata alle precipitazioni della primavera 1965.
  • Danni e interventi: Interrotta al transito la strada comunale "La Ferrara - Boccassuolo" nel tratto compreso tra i ponti "Macinelle e Balzoni" con danneggiamento delle due opere di attraversamento. Importo dei lavori relativi al ripristino della viabilità pari a £ 1.700.000
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
4. Evento del 1939
  • Data: 31/05/1939  [giorno certo]
  • Descrizione:
    La riattivazione della frana interessa l'intero tratto di versante subito a nord dell'abitato, compreso tra la base del crinale Poggio Bianco Dragone - Cinghio del Corvo e Le Coste, sino all'alveo del T. Dragone. L'area in frana include le loc. Cà di Bottega, Cà di Pighere, Cà Nova, Pianelli, Macinelle, Cà d'Aurelio, Roncolungo, Le Coste. Il limite sud-ovest del movimento è dato dall'incisione del F. dei Lezzoni sino al margine di Boccassuolo (edificio delle scuole) includendo anche il cimitero. Sul fondovalle, passa circa 250 m a est di Casoni. L'abitato di Boccassuolo ed il suo acquedotto non hanno subito danni rilevanti. In questa ampia area durante l'evento pluviometrico del maggio-giugno 1939 si svilupparono 2 distinti movimenti gravitativi entrambi aventi direzione SE/NW e denominati nelle fonti come "Frana Settentrionale" e "Frana Meridionale", le quali si innescarono rispettivamente il 31/05/1939 e il 04/06/1939. Nella fattispecie la "Frana Settentrionale " si sviluppò nel settore compreso tra l'abitato di Boccassuolo, i rilievi denominati i "Cinghi" e il T. Dragone. Questo movimento principale assume, nell'insieme, una direzione SE - NO, coerente con l'inclinazione generale del pendio. Le rimobilizzazioni secondarie, corrispondenti ai settori di richiamo superiori e laterali assumono direzioni variabili, coerenti o perpendicolari a quelle di spostamento principale. Nel settore superiore della frana i movimenti roto-traslativi determinano un rilevante abbassamento della superficie topografica. Una zona depressa molto evidente si individua a monte della loc. Mamisone. La zona di distacco principale, localizzata subito a monte della strada comunale per Boccassuolo, è ben definita e assume in planimetria un andamento regolare a semicerchio. La superficie di scorrimento, ben evidente a mezza costa lungo la dorsale dei Cinghi, è caratterizzata dalla fuoriuscita di "potenti e numerosi getti idrici relativi alle vie d'acqua sotterranee". Dopo la prima riattivazione nuovi movimenti, con espansione retrogressiva della frana si verificano nella zona a nord, alla base del Cinghio del Corvo. Nell'ambito della frana, la zona compresa tra Pianelli, Roncolungo, la strada di accesso e il cimitero di Boccassuolo, ha subito deformazioni molto limitate (R. Ufficio Geologico, 1939). Questa particolarità può essere spiegata con movimenti limitati, o con una traslazione in blocco del settore, corrispondente ad una zolla di Flysch di Monte Venere, sovrapposta ai complessi argillosi di base. Dopo l'estate 1939, ulteriori fasi parossistiche nei movimenti si verificano nell'autunno 1940 e nel 1943 Il settore inferiore della frana si riversa del T. Dragone, ostruendone l'alveo e determinando la formazione di laghetti di sbarramento. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 2250 m, lmax = 1500 m, lmin = 600 m, A = 2.29 km2.
  • Cause innesco: Precipitazioni elevate e prolungate del mese di maggio.
  • Danni e interventi: Nella fase parossistica dei movimenti si verifica la distruzione o grave danneggiamento degli insediamenti di Cà Bottega, Cà D'Aurelio, Casa Malgori, Casa Nuova, Cà Pighera, Cà Tognoni, La Cà, Macinelli, Prato di Nogato, Ronco Vecchio. 2 edifici scolastici e 55 case sono crollate o rese pericolanti da rendere necessario lo sgombero degli abitanti. Asportazione e distruzione di oltre 1 km della strada carrozzabile di accesso all'abitato di Boccassuolo. Sconvolgimento della viabilità locale e rurale. Distruzione del gasdotto che convoglia il metano dai pozzi di Cà Bottega a Barigazzo. Sconvolgimento di coltivazioni, pascoli e boschi sull'intero versante sino al fondovalle del T. Dragone. In seguito all'evento del 1939 il Corpo Forestale dello Stato rimboschì l'area interessata dalla frana e il Genio Civile di Modena costruì 8 case per le famiglie rimaste senza tetto. (Doc. 1630/8). Con la perizia del 09/06/1939 venne stabilito che l'importo dei lavori necessari a riattivare la viabilità sulle vie di comunicazione, sgomberare le case e riparare le condutture d'acqua lesionate dall'evento alluvionale del maggio-giugno 1939 nella provincia di Modena fosse pari a £ 40.000. (Doc. 1631/8) Lavori di consolidamento dell'edificio scolastico di Boccassuolo danneggiato dal dissesto del maggio-giugno 1938 per un importo pari a £ 86.000. (Doc. 1631/16) Nell'ambito dei lavori di consolidamento dell'abitato di Boccassuolo il 30/06/1975 venne fatta una perizia per la costruzione di una briglia sul Torrente Dragone per un importo dei lavori pari a £ 35.000.000 (Doc. 1630/1). Il 03/06/1976 venne effettuata un'altra perizia per la costruzione di una seconda briglia sul Torrente Dragone per un importo dei lavori pari £ 33.000.000 (Doc. 1630/5).
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
3. Evento del 1951
  • Data: 08/02/1951  [giorno certo]
  • Descrizione:
    A breve distanza dall'evento del gennaio 1951 una ulteriore attivazione coinvolge un tratto della strada di accesso a Boccassuolo. Dopo una prima fase parossistica, crolli e rotolamento di detriti e blocchi si verificano periodicamente per alcune settimane. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: V = circa 3000 m3.
  • Cause innesco: Rapida fusione del manto nevoso in concomitanza a elevate precipitazioni.
  • Danni e interventi: Ostruita la strada comunale. Interruzione di un tratto della strada comunale Palagano - Boccassuolo. Da una prima perizia effettuata nei giorni successivi al distacco della frana avvenuta 01/01/1951, i lavori per il ripristino del circolazione furono valutati per un ammontare di £ 500.000. A seguito del secondo fenomeno avvenuto 08/02/1951 venne effettuata una nuova perizia che stimò il costo dei lavori per il ripristino del circolazione pari a £ 2.500.000.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
2. Evento del 1951
  • Data: 01/01/1951  [giorno certo]
  • Descrizione:
    L'attivazione di una frana sul versante degradante dalla dorsale dei Cinghi, nell'ambito della più vasta area interessata dalla frana del maggio 1939, coinvolge un tratto della strada di accesso a Boccassuolo. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: V = circa 1000 m3.
  • Cause innesco: Rapida fusione del manto nevoso in concomitanza a elevate precipitazioni.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1727
  • Data: 20/12/1727  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Una vasta frana coinvolge il tratto di versante compreso tra il nucleo abitato di Vetta e il fondovalle del T. Dragone. L. GIGLI scrive "ai 20 dicembre [1727] restò totalmente atterrato da una grossa lavina il mulino di Boccassuolo posto sul fiume Dragone, e il superiore casale di Vetta restò pure scompaginato con ruina di quasi tutte quelle casette". La cartografia IGM del 1911 consente di localizzare con precisione il toponimo Vetta, con cui si indicava sino all'inizio del Novecento l'insediamento di Cà di Pighere, e il mulino di Boccassuolo posto lungo la sponda destra del T. Dragone circa all'altezza dei Casoni. L'area coinvolta può essere individuata con ragionevole approssimazione, quindi, nel settore compreso tra gli attuali nuclei abitati di Cà di Bottega, Cà di Pighere, i Casoni e l'alveo del T. Dragone. L'accumulo della frana si riversa nell'alveo del T. Dragone. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Apporti idrici connessi a precipitazioni elevate e prolungate, unite alla fusione della neve. Nell'Appennino modenese, l'autunno del 1727 fu caratterizzato da piogge molto elevate e persistenti, come si rileva dalle testimonianze dei Cronisti coevi (cfr. SANTI, 1897). Le precipitazioni elevate determinano nel dicembre 1727 disastrose inondazioni della pianura padano-veneta da parte del Po, dell'Adige, del Mella e di altri corsi d'acqua. Il 5 gennaio 1728, infine, L. GIGLI, accurato cronista del Frignano, scrive: "dal 24 ottobre prossimo passato fino al dì d'oggi furono piogge continue né mai interrotte, onde si mossero molte lavine desolatrici di molti luoghi".
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.