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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 221341

 

2 eventi di frana

Polinago Capoluogo (Via SChianchietta) Modena

Inquadramento
  • Superficie totale: 1.3 ettari
  • Comune di POLINAGO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di POLINAGO [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
2. Evento del 2013
  • Data: 22/04/2013  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Retrogressione di movimento più ampio. Abbassamento del cortile retrostrante al capannone. Il muretto di recinzione e lo spigolo del capannone presentano lesioni. [Localizzazione: Verificata da documentazione tecnica]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1991
  • Data: maggio 1991  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Il settore interessato risulta delimitato lateralmente dagli insediamenti di C. Poppi, verso ovest, e C. di Nogato a est. L'azione congiunta della gravità e del ruscellamento ha determinato l'accumulo di potenti coltri detritiche all'interno degli impluvi, soggette a periodiche mobilizzazioni del tipo scorrimento traslativo di detrito. L'abitato di Polinago è interessato da fenomeni di deformazione e traslazione delle coperture e della sottostante porzione alterata del substrato, sede in passato di più movimenti gravitativi che hanno determinato l'attuale morfologia dell'area. La frana sul versante sud-est rappresenta il movimento di maggiori dimensioni coinvolgente l'abitato di Polinago. Rimobilizzazioni parossistiche non sono note, almeno per il settore superiore, nell'ambito degli ultimi decenni. Occorre, tuttavia, considerare che lo sviluppo urbanistico di questa zona è avvenuto soltanto a partire dagli anni Settanta. Nella zona sommitale del corpo di frana insistono attualmente, oltre a numerosi insediamenti residenziali, alcune strutture scolastiche, un albergo e un campo sportivo con relativi servizi, la cui realizzazione ha comportato la movimentazione ed il riporto di molte migliaia di metri cubi di terreno. I riporti e le coperture detritico-colluviali preesistenti ospitano una rilevante circolazione idrica alimentata dalle infiltrazioni a monte delle acque meteoriche, riscontrata direttamente nella zona degli edifici scolastici e del campo sportivo. Negli ultimi anni quest'ultimo è stato interessato da vistosi fenomeni di abbassamento e assestamento gravitativo. Ciò ha portato alla recente realizzazione (gennaio 2001) di una rete di drenaggi sub-orizzontali che ha permesso l'emungimento di cospicui volumi idrici. Sul versante sottostante riattivazioni parziali si sono verificate nel maggio 1991 e in periodi seguenti tra Casa di Santina e Pediano, tra Casa Nogato e Campo Cerreto, e tra Casa Santina ed il Mulino di Cucco Rosso. Nello SCAI l'area complessiva corrisponde, nella parte inferiore prossima al fondovalle, a un vasto settore interessato da deformazioni plastiche, mentre nella zona medio-superiore sono indicate due frane quiescenti ed un piccolo movimento attivo in corrispondenza della strada di Nogato. La zona di coronamento sommitale corrisponde a quanto riportato nella Relazione (2001) citata. Il piede del corpo di frana interessa l'alveo del T. Rossenna. Riattivazioni anche parziali dell'accumulo possono determinare lo sbarramento del corso d'acqua. La periodica riattivazione, sia pure parziale dei movimenti, comporta la progressiva deformazione della superficie topografica che si presenta molto irregolare. Il deflusso idrico superficiale risulta difficoltoso, con zone di ristagno idrico, che facilitano l'infiltrazione degli apporti meteorici. In planimetria la configurazione complessiva del versante, presenta convessità localizzate in corrispondenza dei settori con maggiori movimenti, che determinano lo spostamento dell'alveo verso sud. Ciò determina lo sviluppo di una rilevante azione erosiva da parte del corso d'acqua verso la sponda opposta (destra), dove è presente un altro corpo di frana quiescente. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: Corpo di frana complessivo (n. 1 sullo SCAI): L = 1100 m, l min (zona mediana) = 130 m, l (accumulo) = 320 m, A = 0.22 km2.
  • Cause innesco: Elevata ricarica dei circuiti idrici sotterranei a seguito di precipitazioni elevate e prolungate.