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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 222287

 

1 eventi di frana

Macinelle Boccassuolo

Inquadramento
  • Superficie totale: 68.31 ettari
  • Comune di PALAGANO - Provincia di Modena
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di PALAGANO [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
1. Evento del 1939
  • Data: 31/05/1939  [giorno certo]
  • Descrizione:
    La documentazione reperita consente una precisa delimitazione del corpo di frana che interessa l'intero tratto di versante subito a nord dell'abitato, compreso tra la base del crinale Poggio Bianco Dragone - Cinghio del Corvo e Le Coste, sino all'alveo del T. Dragone. L'area in frana include le loc. Cà di Bottega, Cà di Pighere, Cà Nova, Pianelli, Macinelle, Cà d'Aurelio, Roncolungo, Le Coste. Il limite sud-ovest del movimento è dato dall'incisione del F. dei Lezzoni sino al margine di Boccassuolo (edificio delle scuole) includendo anche il cimitero. Sul fondovalle, passa circa 250 m a est di Casoni. L'abitato di Boccassuolo ed il suo acquedotto non hanno subito danni rilevanti. In quest'area durante l'evento pluviometrico del maggio-giugno 1939 si svilupparono 2 distinti movimenti gravitativi entrambi aventi direzione SE/NW e denominati nelle fonti come "Frana Settentrionale" e "Frana Meridionale", le quali si innescarono rispettivamente il 31/05/1939 e il 04/06/1939. Nella fattispecie la "Frana Settentrionale " si sviluppò nel settore compreso tra l'abitato di Boccassuolo, i rilievi denominati i "Cinghi" e il T. Dragone. Questo movimento principale assume, nell'insieme, una direzione SE - NO, coerente con l'inclinazione generale del pendio. Le rimobilizzazioni secondarie, corrispondenti ai settori di richiamo superiori e laterali assumono direzioni variabili, coerenti o perpendicolari a quelle di spostamento principale. Nel settore superiore della frana i movimenti roto-traslativi determinano un rilevante abbassamento della superficie topografica. Una zona depressa molto evidente si individua a monte della loc. Mamisone. La zona di distacco principale, localizzata subito a monte della strada comunale per Boccassuolo, è ben definita e assume in planimetria un andamento regolare a semicerchio. La superficie di scorrimento, ben evidente a mezza costa lungo la dorsale dei Cinghi, è caratterizzata dalla fuoriuscita di "potenti e numerosi getti idrici relativi alle vie d'acqua sotterranee". Dopo la prima riattivazione nuovi movimenti, con espansione retrogressiva della frana si verificano nella zona a nord, alla base del Cinghio del Corvo. Nell'ambito della frana, la zona compresa tra Pianelli, Roncolungo, la strada di accesso e il cimitero di Boccassuolo, ha subito deformazioni molto limitate (R. Ufficio Geologico, 1939). Questa particolarità può essere spiegata con movimenti limitati, o con una traslazione in blocco del settore, corrispondente ad una zolla di Flysch di Monte Venere, sovrapposta ai complessi argillosi di base. Dopo l'estate 1939, ulteriori fasi parossistiche nei movimenti si verificano nell'autunno 1940 e nel 1943. Insieme di ampi corpi di frana coalescenti, per la maggior parte quiescenti, o attivi. L'area mobilizzatasi nel maggio 1939 comprende anche estese zone con scivolamento di blocchi e affioramenti relativi a depositi di versante. Il settore inferiore della frana si riversa del T. Dragone, ostruendone l'alveo e determinando la formazione di laghetti di sbarramento. Sconvolgimento dell'assetto morfologico del versante, ostruzione del reticolo di drenaggio secondario. Scomparsa di sorgenti e formazione di aree di ristagno idrico. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 2250 m, lmax = 1500 m, lmin = 600 m, A = 2.29 km2.
  • Cause innesco: Precipitazioni elevate e prolungate del mese di maggio.
  • Danni e interventi: Nella fase parossistica dei movimenti si verifica la distruzione o grave danneggiamento degli insediamenti di Cà Bottega, Cà D'Aurelio, Casa Malgori, Casa Nuova, Cà Pighera, Cà Tognoni, La Cà, Macinelli, Prato di Nogato, Ronco Vecchio. 2 edifici scolastici e 55 case sono crollate o rese pericolanti da rendere necessario lo sgombero degli abitanti. Asportazione e distruzione di oltre 1 km della strada carrozzabile di accesso all'abitato di Boccassuolo. Sconvolgimento della viabilità locale e rurale. Distruzione del gasdotto che convoglia il metano dai pozzi di Cà Bottega a Barigazzo. Sconvolgimento di coltivazioni, pascoli e boschi sull'intero versante sino al fondovalle del T. Dragone. In seguito all'evento del 1939 il Corpo Forestale dello Stato rimboschì l'area interessata dalla frana e il Genio Civile di Modena costruì 8 case per le famiglie rimaste senza tetto. (Doc. 1630/8). Con la perizia del 09/06/1939 venne stabilito che l'importo dei lavori necessari a riattivare la viabilità sulle vie di comunicazione, sgomberare le case e riparare le condutture d'acqua lesionate dall'evento alluvionale del maggio-giugno 1939 nella provincia di Modena fosse pari a £ 40.000. (Doc. 1631/8) Lavori di consolidamento dell'edificio scolastico di Boccassuolo danneggiato dal dissesto del maggio-giugno 1938 per un importo pari a £ 86.000. (Doc. 1631/16) Nell'ambito dei lavori di consolidamento dell'abitato di Boccassuolo il 30/06/1975 venne fatta una perizia per la costruzione di una briglia sul Torrente Dragone per un importo dei lavori pari a £ 35.000.000 (Doc. 1630/1). Il 03/06/1976 venne effettuata un'altra perizia per la costruzione di una seconda briglia sul Torrente Dragone per un importo dei lavori pari £ 33.000.000 (Doc. 1630/5).
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.