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Archivio Movimenti Franosi Storicamente Documentati

L'"Archivio dei Movimenti Franosi Storicamente Documentati" raccoglie informazioni sulle date di attivazione/riattivazione di frane con relativa localizzazione, in un intervallo di tempo che va dal Medioevo sino ad oggi.

Per ogni evento sono riportate, ove disponibili, informazioni relative alla tipologia della frana, alla sua dimensione, a eventuali effetti sul territorio.

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ID 60238

 

7 eventi di frana

Canova

Inquadramento
  • Superficie totale: 4.56 ettari
  • Comune di null - Provincia di null
Carta inventario delle frane
  • Quadro di unione per il comune di null [PDF]
Localizzazione frana storica e Carta del dissesto

Glossario [pdf]
7. Evento del 1964
  • Data: 18/04/1964  [breve periodo certo (1-7gg)]
  • Descrizione:
    Evoluzione del movimento rilevato il 3 aprile 1964. La frana, innescatasi sul versante N del monte Volparino, ha raggiunto ed invaso l' alveo del F. del Mannarosso a monte di Canova, sconvolgendo il drenaggio della vallecola. La dispersione delle acque di scorrimento superficiale all' interno dei depositi di frana ha determinato successivamente la rimobilizzazione del settore inferiore del corpo di frana, descritto come una "colata fangosa", all' interno dell' incisione del Rio di Canova. L 'area interessata dai movimenti si estende lungo il corso d'acqua sino a valle dell' abitato di Canova. Ostruzione di un tratto dell' alveo del Fosso del Mannarosso a monte di Canova, che determina lo sconvolgimento del deflusso superficiale con la dispersione delle acque di ruscellamento all' interno della coltre detritica superficiale e la formazione di laghetti e zone di ristagno idrico. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Cause innesco: Precipitazioni della primavera 1964 e fusione del manto nevoso.
  • Danni e interventi: Lesioni ad alcuni edifici di Canova. Danni alla strada provinciale della Val d'Enza ed alla strada comunale per Nigone. Situazione di rischio per le opere di attraversamento delle due strade e l'abitato di Canova. Lavori di pronto soccorso ammontanti a £. 5.600.000
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
6. Evento del 1964
  • Data: 03/04/1964  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Rimobilizzazione della frana di Canova nel settore superiore. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
5. Evento del 1926
  • Data: novembre 1926  [precisione mensile]
  • Descrizione:
    Vallecola del Fosso del Mannarosso, che assume poi la denominazione di Rio di Canova, impostata sul versante N del Monte Volparino. La zona di distacco della frana si localizza poco a valle della mulattiera comunale Montemiscoso - Il Bigallo - Sparavalle (vedi IGM), alla quota di circa 1000 m. Nel tratto superiore il movimento segue la vallecola del Fosso dei Lamastri, confluente nel Rio di Canova subito a monte della strada Ramiseto - Sparavalle. A valle della confluenza si sviluppa lungo l' incisione del Rio di Canova, per ampliarsi sino ad una larghezza di circa 180 in corrispondenza dell' abitato. L' accumulo raggiunge il casolare denominato La Sacca, posto in destra del Rio a quota 730 m (IGM).Gran parte del versante N del M. Volparino è interessato da una estesa paleofrana che coinvolge le argilliti del Complesso indifferenziato e le torbiditi calcareo-marnose del flysch di Monte Ferrarino (SCAI, Prov. di Reggio Emilia, scheda abitato n. 15). La frana di Canova corrisponde alla rimobilizzazione parziale di questa paleofrana. Il movimento è classificabile come di tipo complesso, derivando dalla combinazione di scorrimenti traslativi e colamenti. "Il movimento franoso ha avuto origine poco a valle della mulattiera comunale Montemiscoso-Sparavalle ed il suo andamento segue grossolanamente l'alveo del Rio Lamastri, affluente di sinistra del F.so di Canova. Dal punto della loro confluenza, il movimento segue l'alveo del F.so di Canova, allargandosi poi in diversi punti, fino a raggiungere il casolare La Sacca". Il fenomeno franoso ebbe uno sviluppo longitudinale di circa 1,5km, una larghezza di 50-200m ed una superficie di scorrimento di profondità molto variabile. Esso interessò la parte orientale dell'abitato di Canova, provocando il crollo di 4 fabbricati e minacciandone parecchi altri; inoltre, vennero danneggiati alcuni terreni agricoli. Venne seriamente danneggiato anche un tratto, lungo 250m, della strada provinciale per Ramiseto, ivi compreso un ponte in muratura sul F.so di Canova.L' azione erosiva operata dai due corsi d' acqua al piede del versante, insieme alla rilevante circolazione idrica presente nel versante, svolgono un ruolo fondamentale per l' attivazione dei movimenti. A seguito degli interventi di sistemazione eseguiti a più riprese a partire dagli anni Trenta e del buono stato di conservazione degli edifici costruiti successivamente all' evento del 1926, la frana di Canova è considerata quiescente (SCAI). All' interno del vasto movimento quiescente che coinvolge l' intero versante N del Monte Volparino, estendendosi sino all' alveo del T. Lonza. Lo sconvolgimento delle vallecole determina la scomparsa di alvei definiti per i due corsi d'acqua con la conseguente dispersione delle acque di ruscellamento e delle emergenze idriche all' interno della coltre detritica superficiale. Ostruzione e sconvolgimento degli alvei del F. dei Lamastri e del Rio di Canova. A quest' ultimo, verrà scavato un nuovo canale artificiale nel tratto a valle di Canova. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 1600 m, lmax = 250, lmin = 50 m, A = 0.26 Km2, P = 5-15m
  • Cause innesco: Precipitazioni autunno 1926.
  • Danni e interventi: Crollo di 4 edifici e lesionamento di altri 5. Danneggiamento grave di 250 m della strada provinciale per Ramiseto e del ponte sul fosso di Mannarosso. A rischio l' abitato di Canova e gli insediamenti rurali del Mulino di Canova e della Sacca. I primi lavori di consolidamento del corpo di frana minacciante l'abitato di Canova, ammontanti a £. 77.000, iniziarono nella primavera del 1927 e vennero ultimati nell'autunno dello stesso anno. Nel 1931, vennero proposti dei nuovi lavori di sistemazione, ammontanti a £. 160.000, comprendenti: - costruzione di sette briglie in gabbioni, di una briglia in muratura e di una controbriglia, da eseguirsi nel F.so di Canova, al fine di evitare fenomeni di erosione spondale e di riattivazione del movimento gravitativo per scalzamento al piede del versante; - canali di drenaggio con cunette di cemento, per allontanare l'acqua dal corpo di frana; - sgombero di massi presenti nell'alveo del F.so di Canova.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
4. Evento del 1890
  • Data: 1890  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Riattivazione parziale della frana del 1652 [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
3. Evento del 1652
  • Data: giugno 1652  [precisione bimestrale]
  • Descrizione:
    Versante settentrionale del M. Volparino. L' area coinvolta dalla frana si estende a N del rilievo del Monte Grande, segue quindi le vallecole del Fosso delle Fontanelle e del Fosso del Mannarosso (o Rio di Canova).Attivazione di una estesa frana sul versante sovrastante Canova, che oltre a coinvolgere direttamente l' abitato, sconvolge un vasto territorio circostante. L' areale interessato appare maggiore di quello relativo alla riattivazione del 1926. La delimitazione proposta segue la perimetrazione della frana del 1853 per cui si dispone di un accurato rilievo cartografico. All' interno del vasto movimento quiescente che coinvolge l' intero versante N del Monte Volparino, estendendosi sino all' alveo del T. Lonza. Ostruzione e sconvolgimento degli alvei del Rio di Canova. Sconvolgimento dell' assetto dell' intero versante. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: Il territorio coinvolto dai movimenti, sulla base degli elementi individuati si estende indicativamente con: L = 2000 m, l = 300 m.
2. Evento del 1880
  • Data: 1880  [indicazione dell'anno]
  • Descrizione:
    Riattivazione parziale della frana del 1652. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: A = 0.06 km2.
  • E' presente documentazione presso il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli.
1. Evento del 1853
  • Data: 17-18 marzo 1853; (notte)  [giorno certo]
  • Descrizione:
    Versante settentrionale del M. Volparino. L' area coinvolta dalla frana si estende a N del rilievo del Monte Grande, segue quindi le vallecole del Fosso delle Fontanelle e del Fosso del Mannarosso (o Rio di Canova).Attivazione di una estesa frana sul versante sovrastante Canova, che oltre a coinvolgere direttamente l' abitato, sconvolge un vasto territorio circostante. L' accurata cartografia reperita (a scala 1:2.000) permette di ricostruire con precisione l' areale interessato che risulta più vasto di quello relativo alla riattivazione del 1926. In particolare, il settore superiore presenta una larghezza maggiore, e il piede della frana giunge a circa 200 m dall' abitato di Casalobbio. Sconvolgimento dell' assetto dell' intero versante, con alterazione del deflusso delle acque di scorrimento superficiale e della circolazione idrica sotterranea. Formazione di un laghetto nel settore superiore della frana lungo l' alveo del Fosso delle Fontanelle. Ostruzione e sconvolgimento degli alvei dei Rio Fontanelle e di Canova, che subiranno rilevanti variazioni variazioni nel loro tracciato. A quest' ultimo, verrà scavato un nuovo canale artificiale nel tratto a valle di Canova. [Localizzazione: Buona approssimazione]
  • Dimensioni del fenomeno: L = 2000 m, l = 350 m, A = km2.