Geologia, sismica e suoli

Doline di Sassoguidano, Sassomassiccio, Verica e Montefolignano

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Geosito di rilevanza locale - area carsica

Estesa area di affioramento delle calcareniti del Gruppo di Bismantova dove sono particolarmente ben osservabili alcune conche doliniformi ed inghiottitoi, impostati sempre lungo discontinuità tettoniche, la cui genesi va collegata anche a DGPV.

Geografia
  • Superficie totale: 119.27 ettari.
  • Quota altimetrica minima 559.3m. s.l.m., quota altimetrica massima 684.7m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Sulla placca arenitica di Pavullo, e precisamente nei pressi delle località di Sassoguidano, Montefolignano e Verica, dove affiora il Gruppo di Bismantova, alcune doline ed inghiottitoi sono particolarmente ben osservabili. In tutti e tre le località si osservano forme conseguenti a processi paracarsici entro una roccia, che ha un contenuto di carbonato di calcio troppo basso (circa 60 %) per sviluppare importanti fenomeni di dissoluzione interna. Questa si è potuta, infatti, sviluppare solo in parte ed esclusivamente lungo fratture, d'origine tettonica, ma successivamente ampliate da fenomeni di decompressione lungo i margini di placca e da frane presenti al contorno delle stesse.

Tutte le depressioni doliniformi e le relative cavità ipogee risultano, infatti, impostate in corrispondenza di faglie e fratture, successivamente ripresi dalle deformazioni di versante: si ritiene perciò che la loro genesi sia da collegare ad un allargamento meccanico di fratture, con conseguenti, modesti fenomeni di dissoluzione carsica interna. Si deve parlare, pertanto, come per le placche arenitiche di Guiglia, Zocca e Montese, di paracarsismo, piuttosto che di carsismo vero e proprio. Le doline di Sassoguidano, Montefolignano e Verica, si trovano, infatti, proprio sul margine di placca, presso la base della Formazione di Pantano (Gruppo di Bismantova), a contatto con le sottostanti formazioni argillose delle Unità Liguri, dove s'innescano grandi movimenti franosi, che hanno il coronamento entro le areniti sovrastanti.

A sud est della frazione di Verica, con buone panoramiche dal tracciato stesso della strada provinciale che scende al fondovalle Panaro attraversando la frazione, vi è una gran conca racchiudente una superficie di 100.000 m2 circa ed avente una profondità massima di 20 m rispetto al suo ciglio superiore. La forma è irregolare, con più lobi, in quanto si è impostata in corrispondenza dell'intersezione di più lineamenti strutturali con orientazioni differenti. Sino agli anni '70, prima che fossero effettuate opere di drenaggio per permettere le pratiche agricole entro l'area di dolina, questa nei periodi particolarmente piovosi era soggetta a notevoli ristagni d'acqua. Attualmente il fondo della dolina è stato occupato da un campo sportivo e da costruzioni varie.

Un'altra dolina si trova sempre a lato della strada provinciale, ai piedi della scarpata strutturale del Castello di Semese, in località Ca' di Papa, allungata in direzione NNE-SSW e poco profonda, circa 10 m, con diametro maggiore di circa 400 m e con la stessa orientazione della scarpata, probabilmente d'origine strutturale, che ne costituisce il fianco occidentale. Sul fondo di tutte queste depressioni si rinvengono depositi colluviali (o depositi di versante in corrispondenza delle pareti più ripide) intensamente pedogenizzati, talora coltivati.

Poco più a sud-ovest del Castello di Verica, subito dopo la località Le Casine e sempre lungo la strada provinciale che da Pavullo scende a quella di fondovalle Panaro, si diparte una strada di crinale, che porta ai nuclei abitati di Brocco e Montefolignano. Nei pressi di Canova si stacca, verso sud ovest, una sterrata che conduce ad alcune case e ai pregevoli oratori di Sassomassiccio e Sassoguidano, percorrendo il limite della placca arenacea della Formazione di Pantano. Tutta l'area è cosparsa di doline e inghiottitoi. Un altro gruppo di doline è osservabile a nord dell'antico cimitero di Sassoguidano, lungo un solco vallivo nettamente controllato da una frattura e che scende verso Niviano.

Nell'area di Niviano, Sassoguidano e Sassomassiccio è stata censita una decina di cavità paracarsiche; fra le più sviluppate si possono ricordare: la Grotta sopra Niviano, entro un ammasso roccioso intensamente fratturato (sviluppo m 68, dislivello +/- 15 m), le Fosse di Sassomassiccio (svil. m 47, disliv. m -6,5), Grotta IIa tra Niviano e Sassoguidano (sviluppo m 30,5, disliv. m -11).

Forme paracarsiche sono presenti anche nei vicini Cinghi del Malvarone, tra la valle del T.

Lerna ed il rilievo di Gaiato; sul margine di placca costituito dalle calcareniti della Formazione di Pantano e strapiombante sulla Valle del Panaro sono presenti sette grotte, spesso a pozzo, nettamente controllate dalla fratturazione: la Grotta del Caldo (40 metri di sviluppo e dislivello di m -15), il Pozzacchione di Gaiato, Buco del Cane Morto e i quattro Buchi dei Cinghi di Casa Malvarone.

L'insieme dei condotti carsici e delle fratture presente tra Sassomassiccio e i Cinghi del Malvarone, convoglia gran parte delle acque sotterranee verso la sorgente del Torrente Lerna, che è utilizzata per l'approvvigionamento idropotabile di una porzione del territorio comunale di Pavullo.

Negli avvallamenti doliniformi che si trovano ai lati della strada che va da Ca' Nova a Sassoguidano prevalgono depositi di tipo palustre, dal momento che le acque piovane vi ristagnano a lungo. Si tratta di depressioni che hanno dimensioni minori rispetto a quelle precedenti, ma hanno ugualmente forma allungata nella direzione di lineamenti tettonici che li attraversano. Queste cavità si trovano, a loro volta, all'interno di un unico, grande solco allungato in direzione antiappenninica. Una di queste doline è sede di un modesto invaso, lo stagno di Sassomassiccio, alimentato da acque di ruscellamento e, in periodo piovoso, anche da un piccolo sistema carsico proveniente dall'altura posta a sud (Sassomassiccio). È un'oasi del WWF, importante dal punto di vista naturalistico per la presenza della pianta acquatica Altonia palustris e di alcune specie di tritoni e di rane. La diversità floristica di tutta l'area è notevole, ed è costituita anche da numerose specie vegetali protette, rare e altrove minacciate d'estinzione.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico - Carsico epigeo;
Geotipi presenti: Dolina - Forme paracarsiche;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: consigliablie;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"Geomorfologia del territorio di Pavullo nel Frignano (Appennino Modenese)." - PANIZZA M. & MANTOVANI F. [1975] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 105, 85-117.
"L'evoluzione geomorfologica e idrografica del territorio di Pavullo nel Frignano (Appennino modenese)." - PANIZZA M. [1968] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 99, 35-46.
"Morfologia carsica nei pressi di Sassoguidano (Appennino Modenese)." - PANIZZA M. [1968] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 99, 158-164.
"Fenomeni carsici nei calcari del Miocene medio emiliano." - MALAVOLTI F. [1943] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 74, 238-254
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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