Geologia, sismica e suoli

Doline della placca calcareo-arenacea di Zocca-Guiglia

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Geosito di rilevanza locale - area carsica

La placca epiligure affiorante tra Zocca e Guiglia, costituita da litotipi calcareo-arenacei e marnosi che giacciono sulle argille delle Unità Liguri, forma una struttura tabulare, scomposta da numerose faglie e fratture, e segnata da numerose morfologie carsiche e paracarsiche, che ne fanno l'area più ricca di cavità nella provincia di Modena.

Geografia
  • Superficie totale: 74.38 ettari.
  • Quota altimetrica minima 479.4m. s.l.m., quota altimetrica massima 729.1m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

La "placca" epiligure, affiorante nell'intorno di Zocca e Guiglia, nel settore orientale dell'Appennino modenese, appare topograficamente rilevata rispetto al paesaggio circostante, caratterizzato dagli affioramenti delle formazioni argillose dei Complessi di base delle Unità Liguri e ben esposti lungo la sponda destra della valle del Fiume Panaro.

Questo altopiano è prevalentemente costituito dai litotipi arenitici e marnosi della Formazione di Pantano e delle sottostanti Marne di Antognola, che formano strutture tabulari o solo debolmente deformate in sinclinali, scomposte in blocchi da numerose faglie e fratture, presenti soprattutto lungo il margine di placca, a contatto con le sottostanti formazioni argillose, e indotte da deformazioni conseguenti alle varie fasi tettoniche che hanno portato alla formazione della catena appenninica.

Il paesaggio è caratterizzato da forme dolci, di tipo relitto, riferibili a processi di modellamento non più attivi, determinatisi probabilmente in ambiente periglaciale, durante e subito dopo l'ultima glaciazione würmiana.

Le forme carsiche e paracarsiche sono notevolmente sviluppate su tutta la 'zolla' e mostrano una gran varietà tipologica: doline di vario tipo (perlopiù piatto o a scodella), pozzi subverticali, inghiottitoi e ripari sotto roccia. Spesso sul loro fondo è presente materiale di decarbonatazione di colore ocraceo. Alcune doline drenano aree di notevole estensione, entro le quali si hanno dislivelli anche di 70-80 m.

Tuttavia, lo sviluppo di tali forme è solo parzialmente connesso alla dissoluzione del carbonato di calcio dei clasti e del cemento nelle areniti della Formazione di Pantano. In molti casi, infatti, si tratta di semplici pozzi, gullies (condotti verticali) e fenomeni di piping (erosione verticale, chiamati "camini"), che si iimpostano lungo le fratture meccaniche (che conferiscono loro una forma fortemente ellittica) sul margine di placca e ampliate dal distacco di una grande frana rotazionale che interessa anche le sottostanti formazioni argillose basali. In molti casi, pertanto, si tratterebbe di processi che determinano forme solo all'apparenza di tipo carsico, e pertanto più propriamente definibili di tipo pseudocarsico. Diversamente si tratta di fenomeni di tipo "paracarsico", ovvero di un carsismo attenuato, in relazione al contenuto relativamente scarso di carbonati in queste areniti.

Le acque meteoriche infiltrate in corrispondenza delle doline delle Serre di Samone sono restituite da due sorgenti captate, lungo la strada di Gainazzo; altre sorgenti dello stesso tipo sono quelle di Ca' Nicoletto e Ca' Alessandrini.

In queste cavità è stata descritta un'abbondante fauna, tra la quale una specie endemica, il coleottero Duvalius Malavolti (Moscardini, 1956). Il paesaggio è particolarmente ameno, grazie al pregio architettonico di molti edifici rurali ed allo stesso "paesaggio agrario", contrassegnato da seminativi semplici con prati e frequenti filari di ciliegi, di particolare bellezza durante la fioritura.

Il geosito è in parte compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Carsico epigeo - Geomorfologico;
Geotipi presenti: Cavità naturale - Dolina;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: molto facile;
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Geositi vicini
Bibliografia
"Rapporti tra strutture tettoniche, fenomeni gravitativi e morfosculture di tipo carsico nella zona di Pavullo nel Frignano (Appennino modenese)." - CAPITANI M. & GIBERTINI M. [1995] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 125 (1994), 77-95.
"Analisi di facies e stratigrafia sequenziale della Formazione di Bismantova ad est del Fiume Panaro ("placca" di Zocca-Montese, Appennino Modenese)" - Amorosi A. [1990] Giornale di Geologia, 52/1-2, 159-177, Bologna
"Geomorfologia del territorio di Pavullo nel Frignano (Appennino Modenese)." - PANIZZA M. & MANTOVANI F. [1975] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 105, 85-117.
"Fenomeni carsici nei calcari del Miocene medio emiliano." - MALAVOLTI F. [1943] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 74, 238-254
Avvertenze

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