Pareti arenacee lungo il fondovalle del Torrente Zena dove risaltano numerosi livelli di "cogoli", forme sferoidali che rappresentano porzioni rocciose a maggiore cementazione di origine diagenetica, intervallati da esemplari stratificazione ad hummocky.
Cogoli della Val di Zena - Foto Archivio Servizio Geologico
Cogoli della Val di Zena - Foto Archivio Servizio Geologico
Dettaglio dei cogoli della Val Zena
Dettaglio dei cogoli della Val Zena
Geografia
Superficie totale: 1.49 ettari.
Quota altimetrica minima 195.7m. s.l.m., quota altimetrica massima 230.9m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Lungo le pareti arenacee che affiancano il fondovalle Zena risaltano numerosi livelli di cogoli, forme sferoidali che rappresentano porzioni rocciose a maggiore cementazione.
L'origine dei cogoli sembra essere legata a punti in cui il carbonato di calcio (il "cemento naturale" delle rocce) precipita tra gli interstizi dell'arenaria con maggiore facilità e a partire da questi il processo avanza in modo radiale.
Le arenarie plioceniche che li contengono si sono originate su fondali marini non lontani dalla costa, come è testimoniato da particolari strutture sedimentarie che si osservano tra i livelli a cogoli. Si tratta di superfici ondulate concavo-convesse, tipiche di ambienti di spiaggia al largo dove le sabbie subivano l'elaborazione dovuta a eventi di tempesta, durante i quali si aveva una forte agitazione del fondo sabbioso con l'azione combinata di correnti (dovute all'accumulo di acqua sottocosta) e del moto oscillante delle grandi onde di tempesta. Queste lamine sono delimitate da superfici erosive concave sottolineate da livelli di elementi grossolani formati da frammenti di conchiglie, che "tagliano" quelle sottostanti, con una geometria che indica la migrazione dell'erosione verso sud, cioè in direzione delle zone di spiaggia.
"L'evoluzione del paesaggio geologico nell'Appennino bolognese" - Ricci Lucchi F. [1983] Natura e Montagna, n. 4. Bologna.
"Excursion Guidebook" - Ricci Lucchi F. [1981] 2° European Regional Meeting, 1981, Bologna.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
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