Geologia, sismica e suoli

Flysch di Monte Venere alla Madonna del Calvario

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Geosito di rilevanza locale

Affioramento di strati potenti di colore chiaro, di natura calcarea, e strati di colore grigio scuro di natura arenacea e argillosa lungo la scarpata stradale, riconducibili alla parte sommitale del Flysch di Monte Venere.

Flysch di Monte Venere alla Madonna del Calvario (foto tratta da
Flysch di Monte Venere alla Madonna del Calvario (foto tratta da "I Beni Geologici della Provincia di Modena" - Bertacchini et Al., 1999)
Flysch di Monte Venere alla Madonna del Calvario (foto tratta da "I Beni Geologici della Provincia di Modena" - Bertacchini et Al., 1999)
Geografia
  • Superficie totale: 1.11 ettari.
  • Quota altimetrica minima 643.2m. s.l.m., quota altimetrica massima 779.7m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Sul lato destro della strada statale n° 486 per il Passo delle Radici, fra le frazioni di Lago e di "Sasso", in corrispondenza del Santuario "Madonna del Calvario", è ben esposta una formazione rocciosa stratificata, nella quale si alternano strati molto potenti di colore chiaro, di natura calcarea, e strati di colore grigio scuro di natura arenacea e argillosa. Queste rocce si sono formate oltre 60 milioni di anni fa in un antico oceano profondo oltre 4-5 km, situato nella posizione attualmente occupata dal Mar Ligure. L'accumulo di questi sedimenti in un oceano profondo è stato determinato da una serie di frane sottomarine innescate da eventi sismici.

La successione, affiorante per uno spessore di una cinquantina di metri, è riconducibile alla parte sommitale del Flysch di M. Venere. Si tratta di una formazione appartenente ai Flysch ad Elmintoidi del Dominio ligure, di età Cretaceo superiore. La successione è di tipo torbiditico di piana di bacino, deposta in un bacino profondo, al di sotto del limite di compensazione dei carbonati. La composizione è mista carbonatico-silicoclastica; la stratificazione è piano-parallela. La formazione è qui costituta dall'alternanza di diversi tipi di strati torbiditici (arenacei silicoclastici, carbonatici e misti) e da sottili strati di peliti nerastre prive di carbonato di calcio di deposizione emipelagica. Gli strati arenacei silicoclastici hanno spessori centimetrici o decimetrici e solo raramente superano il metro. Sono costituiti da una porzione basale arenitica, a granulometria da media a fine, e da un sovrastante intervallo pelitico, di colore scuro e con quantità discrete di carbonato di calcio. Gli strati corrispondono a "sequenze di Bouma" generalmente incomplete, tronche inferiormente, di tipo "Tc/e" e "Tb-c/e". L'intervallo gradato è presente solo in rari casi. Le ripetizioni di alcuni intervalli tipo Tb-c/b-c/e sono frequenti. Gli strati carbonatici sono costituiti da calcilutiti e marne di colore chiaro, sono privi di strutture intrastratali e presentano spessori da decimetrico a metrico; sfumano al tetto in un sottile intervallo pelitico centimetrico. Gli strati misti sono costituiti da un intervallo basale arenitico, che passa verso l'alto ad un potente intervallo carbonatico marnoso, di spessore metrico. Gli strati carbonatici e misti si alternano in modo ritmico ai sottili strati arenacei. La successione, pertanto, risulta costituita da due diversi tipi di materiale con provenienze distinte. Sorgenti intrabacinali (piattaforme e/o alti pelagici) hanno fornito i fanghi biogenici che costituiscono gli strati carbonatici: essi sono stati formati da organismi planctonici e spicole di spugne. Gli strati arenitici, a composizione nettamente arcosica, sono invece riconducibili a sorgenti terrigene.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico;
Geotipi presenti: Successione stratigrafica;
Interessi contestuali: Architettonico - Paesaggistico;
Valenze: Scientifico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
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Geositi vicini
Bibliografia
"L'insieme ligure-emiliano dell'Appennino modenese: unità tettoniche e successioni stratigrafiche nella zona di Frassinoro." - DANIELE G., MOCHI E. & PLESI G. [1996] Atti Soc. Tosc. Sci. Nat. Mem., 102, 147-158.
"La successione Monte Venere - Monghidoro nell'Appennino modenese e bolognese." - FIORONI C., FONTANA D., PANINI F. & PARMEGGIANI F. [1996] Acc. Naz. Sci. Lett. ed Arti di Modena, Collana di Studi, 15 - Miscellanea Geologica, 223 ? 257.
"The Upper Cretaceous Helminthoid Flysch in the northern Apennines: provenance and sedimentation." - FONTANA D., SPADAFORA E., STEFANI C., STOCCHI S. TATEO F. VILLA G & ZUFFA G.G. [1994] Mem. Soc. Geol. It., 48, 237-250.
"Introduzione alla geologia del settore sud-orientale dell'Appennino emiliano." - BETTELLI G. & PANINI F. [1992] In: Guida alla traversata dell'Appennino settentrionale. 76a Riunione Estiva-Congresso della S.G.I. Firenze, 16-20 Settembre 1992, 207-240.
"Il Flysch di Solignano nel quadro dei Flysch a Elmintoidi (Maastrichtiano inferiore, Appennino settentrionale)." - FONTANA D., STEFANI C., ZUFFA G.G. & TATEO F. [1990] Giornale di Geologia, 52 (1/2), 99-120.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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