Serie di affioramenti di rocce arenitiche e pelitiche riferite al Flysch di Monghidoro, dove è possibile osservare sia strutture sedimentarie legate alla sedimentazione torbiditica di questo flysch, che strutture tettoniche, legate alle deformazioni che il flysch ha subito nel corso della sua storia geologica.
Particolare dell'affioramento del Flysch di Monghidoro, con alternanza di torbiditi arenaceo-pelitiche, arenaceo-marnose e calcare (in misura minore)
Particolare dell'affioramento del Flysch di Monghidoro, con alternanza di torbiditi arenaceo-pelitiche, arenaceo-marnose e calcare (in misura minore)
Impronte di fondo (flute casts) alla base di uno strato rovesciato del flysch.
Impronte di fondo (flute casts) alla base di uno strato rovesciato del flysch.
Come appare il flysch al microscopio - granuli di quarzo, feldspato, rocce magnatiche, rocce sedimentarie.
Come appare il flysch al microscopio - granuli di quarzo, feldspato, rocce magnatiche, rocce sedimentarie.
Geografia
Superficie totale: 50.65 ettari.
Quota altimetrica minima 403.6m. s.l.m., quota altimetrica massima 445.4m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Nell'alveo del Torrente Dragone a sud-est di Montefiorino, lungo una fascia che si estende dall'altezza di Ca' Tonelli fino a Cà di Bedocco e Cà Bordone, si può osservare una serie di affioramenti di rocce sedimentarie stratificate (torbiditi) prevalentemente arenitiche e pelitiche, in subordine carbonatiche, interessate da deformazioni tettoniche di varia natura. Lungo l'alveo del Torrente e in parte sulla sponda sinistra è esposta, infatti, una successione di strati rovesciati, appartenenti al Flysch di Monghidoro. Sulla base degli strati, che risulta pertanto direttamente visibile, sono spesso presenti impronte di fondo (flute casts) che, opportunamente lette, possono dare indicazioni sulla provenienza originaria di queste rocce.
Questa formazione è rappresentata in prevalenza da alternanze torbiditiche arenaceo-pelitiche, con strati da molto spessi a sottilissimi, con basi da medie a fini e raramente più grossolane, che passano ad areniti finissime, laminate (ad una osservazione ravvicinata dagli strati si può apprezzare una successione di fini lamine convolute, ondulate e piano-parallele), e a peliti nerastre, fogliettate. A luoghi compaiono anche strati carbonatici finemente detritici e marnosi, di spessore limitato.
Gli affioramenti esposti lungo l'alveo, di accesso relativamente facile, costituiscono un buon esempio anche delle deformazioni e delle strutture tettoniche che possono interessare i Flysch ad Elmintoidi liguri. Particolarmente interessante la presenza di pieghe con assi subortogonali.
Nell'affioramento la formazione è interessata da una serie di mesopieghe mediamente aperte, che presentano due sistemi con assi sub-ortogonali. Il primo sistema presenta antiformi e sinformi, a volte rovesciate, con assi orientati circa N 140° (nord-ovest sud-est), con cerniere ben visibili sui tagli paralleli al corso d'acqua; il secondo, meno rappresentato, presenta assi orientati circa N 40° ed è principalmente osservabile su di una cerniera di antiforme, parallela al corso d'acqua. Sono presenti anche mesofaglie con apparenti rigetti inversi, in qualche caso connessi con il sistema di pieghe ad asse antiappenninico.
"L'insieme ligure-emiliano dell'Appennino modenese: unità tettoniche e successioni stratigrafiche nella zona di Frassinoro." - DANIELE G., MOCHI E. & PLESI G. [1996] Atti Soc. Tosc. Sci. Nat. Mem., 102, 147-158.
"Appennino Tosco Emiliano. Collana: Guide Geologiche Regionali, a cura della Società Geologica Italiana, coordinatore del volume Valerio Bortolotti." - AA. VV. [1992] BE-MA Editrice, Firenze.
"Introduzione alla geologia del settore sud-orientale dell'Appennino emiliano." - BETTELLI G. & PANINI F. [1992] In: Guida alla traversata dell'Appennino settentrionale. 76a Riunione Estiva-Congresso della S.G.I. Firenze, 16-20 Settembre 1992, 207-240.
"Geologia delle Valli del Dolo e del Dragone." - BERTOLLI A. & NARDI R. [1966] Mem. Soc. Geol. It., 5,139-164
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.