Geologia, sismica e suoli

Il granito di Casa Castiglioni

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Geosito di rilevanza locale

Lembi di graniti a composizione tonalitica e con presenza di granato, fortemente tettonizzati, a grana media, di colore biancastro chiazzato di rosso o colorato in verde, testimonianze della crosta continentale ercinica tra cui si aprì l'oceano tetideo.

Geografia
  • Superficie totale: 2.79 ettari.
  • Quota altimetrica minima 276.4m. s.l.m., quota altimetrica massima 321.2m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

I "graniti", che sono associati alle ofioliti, rappresentano frammenti della crosta continentale d'età ercinica entro la quale si aprì il bacino della Tetide; formano rari ammassi di modeste dimensioni. In territorio modenese sono presenti solo due ammassi, che affiorano a Casa Castiglioni e a Ca' di Micco, lungo la Fondovalle Panaro sul fianco sinistro della Valle del Panaro presso Ponte Samone. Il primo, il più voluminoso dei due, forma una collinetta che emerge dalle argille alloctone, ricoperta da bosco ed è costituito da rocce fortemente tettonizzate (cataclasiti) a grana media, di colore biancastro chiazzato di rosso o colorato in verde.

L'osservazione microscopica evidenzia che si tratta in verità di tonalite, cioè di roccia composta da plagioclasio albitico (An % = 0.5) torbido come fase prevalente, da quarzo ricco d'inclusioni fluide e presente per oltre il 20% in volume, da microclino, non sempre presente e in ogni modo nettamente subordinato, per volume, al plagioclasio, da biotite, parzialmente sostituita da clorite riferibile a pychnochlorite, titanite e rara pistacite, e dagli accessori: granato di tipo almandino, muscovite, apatite e zircone. Anche l'affioramento di Ca' di Micco, poco distante da quello di Casa Castiglione, è costituito da cataclasite tonalitica con granato accessorio. La presenza di granato e la composizione tonalitica dei due affioramenti, li differenzia dalla maggior parte dei "graniti" delle associazioni ofiolitiche appenniniche, che hanno composizione granodioritica e subordinatamente granitica, e sono privi di granato.

Anche gli ammassi tonalitici di Casa Castiglione e di Ca' di Micco, durante l'orogenesi appenninica, furono trasportati, assieme alle rocce della crosta oceanica tetidea sul continente, e durante tale trasporto subirono deformazioni meccaniche anche molto intense che cancellarono più o meno completamente le caratteristiche geometriche e mineralogiche delle rocce originarie, che furono frantumate minutamente e successivamente cementate da parte soprattutto d'albite limpida e quarzo, e in minor misura da parte di carbonati. Si generarono così le litologie cataclastiche che osserviamo attualmente.

Il "granito" di Casa Castiglioni presenta un notevole interesse, in quanto costituisce un "testimone" della crosta continentale ercinica che si aprì permettendo lo sviluppo dell'oceano tetideo, al quale è connesso il magmatismo ofiolitico.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Petrografico;
Geotipi presenti: Granito - Tonalite;
Valenze: Scientifico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
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Geositi vicini
Bibliografia
"Le ofioliti nelle province di Modena e Reggio Emilia." - BERTOLANI M. & CAPEDRI S. [1966] Atti Soc. Nat. e Mat. di Modena, 97, 121-170.
"Contributo alla conoscenza della formazione ofiolitica appenninica. Graniti erratici dell'Appennino Modenese." - BERTOLANI M. [1945] Atti Soc. Nat. Mat. Modena, 76.
"Studio petrografico dei graniti della formazione ofiolitica appenninica." - BONATTI S. [1933] Boll. R. Uff. Geol. D'Italia, 58.
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