Geologia, sismica e suoli

Miniera di Bisano

159   

Geosito di rilevanza locale

In questa località si trovava la più importante miniera di rame del bolognese, nota sin dal 1674, impostata su un giacimento formato da inclusi di natura ofiolitica sparsi nelle "Argille Scagliose". La ricchezza in rame era legata alla presenza di calcopirite, calcocite, bornite.

Geografia
  • Superficie totale: 2.32 ettari.
  • Quota altimetrica minima 267.3m. s.l.m., quota altimetrica massima 287.2m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Nei pressi del paese di Bisano il paesaggio è dominato da contrasti morfologici legati alla presenza di rocce a diversa erodibilità. Lungo la destra idrografica l'affioramento di argille origina un versante poco acclive, franoso e a tratti calanchivo mentre alla sinistra del torrente si passa a morfologie più aspre, con versanti ripidi e stabili, legati alla presenza delle arenarie della Formazione di Pantano. In questa località si trovava la più importante miniera di rame del territorio bolognese, nota sin dal 1674, quando il Marchese M. Antonio Montalbano scoprì il giacimento. Nel 1846 ebbe inizio, sotto la spinta della Società Mineralogica Bolognese, una ricerca sul colle che sovrasta il paese in seguito alla quale, nel 1855 prese via lo sfruttamento industriale del giacimento, formato da inclusi di natura ofiolitica sparsi nelle "Argille Scagliose". La ricchezza in rame in queste rocce era legata alla presenza di calcopirite (CuFeS2), sporadica calcocite (Cu2S) e bornite (Cu2FeS4) tra cui si trovavano anche rame nativo e, come prodotto di alterazione, la verde malachite e l'azzurrite. L'attività durò più di 25 anni e dopo pochi anni era stata raggiunta la profondità di 150 m sotto il livello dell'Idice, con uno sviluppo di gallerie pari a 2026 m.

Queste ultime però si sviluppavano principalmente nelle "Argille Scagliose" e, una volta private di sostegni, si chiusero velocemente, perciò oggi rimangono nel territorio scarsissime tracce di manufatti legati alla miniera.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geominerario - Mineralogico;
Geotipi presenti: Ex miniera - Bornite - Calcopirite - Calcocite;
Interessi contestuali: Storico [Attualmente su territorio rimangono scarsissime tracce dei manufatti legati alla miniera];
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
 Doppio click per avvicinare la mappa, click + sposta per muoverla
Geositi vicini
Bibliografia
"L'attività estrattiva e le risorse minerarie della Regione Emilia-Romagna" - Scicli Attilio [1972] Poligrafici Artioli, Modena.
"L'Appennino Bolognese" - Bombicci L. [1881] Club Alpino Italiano, Sezione di Bologna, Tipografia Fava e Garagnani, Bologna.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
Strumenti personali

Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271

Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it