Geologia, sismica e suoli

Passo della Braccina

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Geosito di rilevanza locale

Affioramento nel quale è ben esposto la Colmbina di Imolavilla, importante marker stratigrafico pre-Contessa, che consiste in un letto arenaceo ricco in elementi litici (paleocorrente da SE) di 1.5 m di spessore, seguito da un letto marnoso di 2.5 m.

Affioramento presso il Passo della Braccina - Foto Archivio Servizio Geologico
Affioramento presso il Passo della Braccina - Foto Archivio Servizio Geologico
Affioramento presso il Passo della Braccina - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
  • Superficie totale: 0.48 ettari.
  • Quota altimetrica minima 939.5m. s.l.m., quota altimetrica massima 991m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Al Passo della Braccina, lungo la scarpata a monte della strada, si osserva un esteso affioramento nel quale è ben esposto uno dei più importanti strati guida precedente lo Strato Contessa, che consiste in un letto arenaceo di 1.5 m di spessore seguito da marne di 2.5 m, intercalato alle torbiditi dell'elemento di Ridracoli. Alla base le arenarie sono ricche di piccoli frammenti rocciosi (elementi litici) e mostrano controimpronte di fondo (tipo flute-casts) che indicano chiaramente paleocorrenti da , cioè come questo strato sia stato depositato da correnti di torbida che provenivano da SE. Questo strato è noto come strato o livello guida di Imolavilla; è caratterizzato da una grande continuità ed è possibile seguire la sua presenza dall'Appennino Umbro a quello Bolognese, in una posizione stratigrafica che si mantiene quasi sempre circa 500 m al di sotto dello Strato Contessa. Si tratta della Colombina di Imolavilla, l'ultimo mega strato ricco in carbonati di importanza regionale nella sequenza pre-Contessa, che è possibile seguire dall'Appennino umbro a quello Bolognese, 500-600 m sotto il Contessa, poco prima della comparsa di Orbulina universa. Si osservano bene le controimpronte di fondo della base arenitica tipo flute-casts.

Il sito ha una notevole importanza anche per le prospettive panoramiche che si aprono in prossimità del passo, sulla testata valliva del fosso Verghereto e sul crinale tra Monte Guffone e Piano d'Arcai. Il panorama si estende anche sull'alto Appennino romagnolo e si possono apprezzare nel paesaggio i lineamenti dettati dalla Linea di San Benedetto (sovrascorrimento relativo dell'elemento di Ridracoli su quello di Isola, nel tipico stile dei thrus-fault romagnoli) e la frana di Corniolo, la frana di Valbonella e le pieghe a Z di Valpisella.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico;
Geotipi presenti: Strato giuida;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: molto facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"La geologia del Foglio 265 - S. Piero in Bagno (Appennino Settentrionale)" - Martelli L. [1994] "La Cartografia Geologica della Regione Emilia Romagna". Archivio Cartografico Regione Emilia-Romagna, Bologna.
"Appennino Tosco Emiliano. Collana: Guide Geologiche Regionali, a cura della Società Geologica Italiana, coordinatore del volume Valerio Bortolotti." - AA. VV. [1992] BE-MA Editrice, Firenze.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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