Monte Corno alle Scale, Monte Nuda, Balzo dell'Ora, Punta Sofia
Geosito di rilevanza regionale
Spettacolare settore della testata del torrente Silla, tra me cime tra la Nuda, il Corno alle Scale, il Monte Gennaio dove si osservano numerosi e spettacolari affioramenti di interesse stratigrafico e strutturale e una peculiare morfologia erosiva.
Il Corno alle Scale - Foto Archivio Servizio Geologico
Il Corno alle Scale - Foto Archivio Servizio Geologico
Il Corno alle Scale - Foto Archivio Servizio Geologico
Il Corno alle Scale - Foto Archivio Servizio Geologico
Pareti orientali Corno alle Scale e M. Nuda - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Pareti orientali Corno alle Scale e M. Nuda - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Geografia
Superficie totale: 291.9 ettari.
Quota altimetrica minima 969.3m. s.l.m., quota altimetrica massima 1938.6m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
La parete orientale del Corno alle Scale, assieme a quella del Monte Nuda, sono tra le più imponenti e spettacolari di tutto l'Appennino emiliano.
Le cosiddette "Scale", ossia le regolari stratificazioni arenacee che disegnano questa parete, costituiscono l'elemento paesaggistico-geologico che segna questo esteso sito.
L'aspro versante è solcato da numerosi fossi che hanno originato una successione di creste e vallecole lungo le quali si gettano le acque provenienti dai "gradini" più alti, dove scivolano rapide sulle lisce balze rocciose.
I fossi delle Naspe, di Mezzo e della Rodichiaia si dispongono a ventaglio sotto alle cime del Corno alle Scale e de La Nuda, convergendo alla base delle "Scale " per unirsi al Fosso della Capannaccia, che scende dal passo del Cancellino, e formare uno dei rami iniziali del Silla, il rio del Casellino. Tana Malia è il nome di una delle forre più nascoste e inaccessibili, meta di escursioni alpinistiche, dove le acque precipitano con cadute di oltre 30 m. Circa 1.000 m di scoscese pendici e balze arenacee separano Segavecchia dalle tre sommità del Corno (punta Sofia 1939 m, sormontata dalla grande croce, Corno alle Scale 1944 m e Punta Giorgina 1927 m).
Geotipi presenti: Accavallamento - Gola (Canyon) - Passaggio stratigrafico;
Interessi contestuali: Paesaggistico - Botanico [tra le fioriture più rare e delicate della montagna Stazioni di Geranio argenteo, Sassifraga a foglie opposte, l'Anemone a fiori di narciso, la Primula orecchia d'orso];
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico [Un ardito sentiero alpinistico, in parte ferrato, affronta la parete in posizione quasi centrale salendo la più pronunciata delle creste, il Poggio di Mezzo, mentre altri sentieri permettono di accostarvisi lateralmente e di ammirarne le cenge impervie e instabili di queste pareti.] - Geoturistico [Numerose possibilità recettive nell'area];
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.