Dal crinale nord-orientale del Monte di Cucchi si staccò, nel 1951, con un movimento di scorrimento abbastanza profondo, una imponente frana che sconvolse un'ampia fascia di versante sino a raggiungere l'alveo del Savena, formando il lago.
Frana di Castel dell'Alpi - Foto Archivio Servizio Geologico
Frana di Castel dell'Alpi - Foto Archivio Servizio Geologico
Frana di Castel dell'Alpi - Foto Archivio Servizio Geologico
Frana di Castel dell'Alpi - Foto Archivio Servizio Geologico
Frana di Castel dell'Alpi
Frana di Castel dell'Alpi
Frana di Castel dell'Alpi
Frana di Castel dell'Alpi
Geografia
Superficie totale: 137.57 ettari.
Quota altimetrica minima 645.5m. s.l.m., quota altimetrica massima 1132.7m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Dal crinale nord-orientale del Monte di Cucchi si staccò, nel 1951, con un movimento di scorrimento abbastanza profondo, una imponente frana che sconvolse un'ampia fascia di versante sino a raggiungere l'alveo del Savena. Il fronte della frana tra le borgate di Cà dei Cucchi e Pian dei Torli era ampio oltre un chilometro mentre lungo il fondovalle, sbarrato dal gigantesco accumulo di materiali detritici, si originò il lago di Castel dell'Alpi, oggi meta di escursioni turistiche.
Osservando questo versante da più punti prospettici, non è difficile riconoscere la parte da cui si è staccata la frana, che appare oggi come una larga fascia dolcemente ondulata, coperta da prati e arbusteti e segnata da diverse contropendenze occupate spesso da piccoli specchi d'acqua.
Le caratteristiche franose della zona si erano già manifestate in precedenza, nel 1870 infatti una frana, di circa 500 m di fronte, ostruì il corso del Savena, dando origine anche in questo caso a un piccolo invaso, che in seguito scomparve per erosione dello sbarramento da parte delle acque del torrente.
Via degli Dei (https://camminiemiliaromagna.it/it/via_degli_dei/)
Tracciata originariamente intorno al VII-IV secolo A.C., e sistemata definitivamente nel periodo romano, con la caduta dell'Impero perse parte della pavimentazione originaria, riducendosi ad un piccolo sentiero. In tempi recenti è stato recuperato l'antico tracciato, che deve il suo nome ai toponimi montani attraversati: Monte Adone, Monte Venere, Monte Giunone. Oggi la Via degli Dei è uno straordinario percorso attrezzato che si snoda tra i paesaggi più suggestivi dell'Appennino Tosco-Emiliano
Bibliografia
"Appennino Tosco Emiliano. Collana: Guide Geologiche Regionali, a cura della Società Geologica Italiana, coordinatore del volume Valerio Bortolotti." - AA. VV. [1992] BE-MA Editrice, Firenze.
"I movimenti franosi di Castel dell'Alpi - Atti Convegno "Cartografia e monitoraggio dei movimenti franosi" - Bologna" - Elmi C. [1988] BE-MA Editrice, Firenze.
"La frana ed il lago di Castel dell'Alpi - Rivista Geografica Italiana" - Albani D. [1954] BE-MA Editrice, Firenze.
Avvertenze
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