Geologia, sismica e suoli

Dune fossili di Massenzatica

2075   

Geosito di rilevanza regionale

Dune fossili che raggiungono i 2-3 m sul livello del mare, elevandosi di 8 m rispetto ai territori circostanti, segnano la posizione di una antichissima linea di riva riferita all'età del Bronzo, oggi si trovano a 12 km dalla linea di costa.

Dune fossili di Massenzatica - Foto Archivio Servizio Geologico
Dune fossili di Massenzatica - Foto Archivio Servizio Geologico
Dune fossili di Massenzatica - Foto Archivio Servizio Geologico
Dune fossili di Massenzatica - Foto Archivio Servizio Geologico
Dune fossili di Massenzatica - Foto Archivio Servizio Geologico
Dune fossili di Massenzatica - Foto Archivio Servizio Geologico
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Dune fossili di Massenzatica - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Geografia
  • Superficie totale: 44.85 ettari.
  • Quota altimetrica minima -2.1m. s.l.m., quota altimetrica massima 0.9m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Immerse in un territorio dalle forme impercettibili, dove gli estesissimi orizzonti sono segnati solo dalle lunghe arginature, dagli edifici più alti e dalle poche aree coltivate a pioppeto, le dune di Massenzatica paiono come un'isola singolare, che non si fonde affatto alla monotonia e all'omogeneità del paesaggio circostanti.

Nella cartografia storica preunitaria le dune sono evidenziate da una simbologia propria, come monti in rilievo all'interno delle Valli di Mezzogoro. La forma e l'estensione non sembrano essere, in questa cartografia, molto diverse da quelle attuali.

Le dune rappresentano una testimonianza unica della storia della geografia di questi luoghi, segnando la posizione di una antichissima linea di riva. Queste dolci gibbosità, che raggiungono i 2-3 m sul livello del mare (elevandosi sino a 8 m rispetto ai territori circostanti), oggi si trovano a 12 km dalla linea di costa, mentre un tempo erano pochi i metri a separarle dal frangere della battigia.

I "monti" di Massenzatica (o di Italba) sono tra i più antichi e i più appariscenti complessi dunosi fossili del delta padano rimasti insepolti dai sedimenti successivi (cronologicamente si tratta del II cordone litorale riconoscibile in superficie) e i primi a incontrarsi, con questa evidenza morfologica, in direzione del mare.

Le dune sono anche un raro relitto paesaggistico di quel particolare mosaico di ambienti che un tempo caratterizzava il territorio padano prossimo al delta e alla costa, un elemento che consente di immaginare come si presentasse questo territorio sino all'inizio del nostro secolo, quando ancora non era portata agli estremi la sua drastica semplificazione ad opera dell'uomo. I diversi sistemi di cordoni dunosi infatti, via via più recenti procedendo verso la costa, segnavano per lunghe fasce i territori del primo entroterra costiero, determinando una complessa morfologia che scandiva in modo tangibile le diverse tappe evolutive di crescita delle terre emerse verso il mare. I cordoni dunosi si alternavano ad avvallamenti, segnati spesso da lingue di bosco, e a vaste zone paludose; un sistema di cui rimangono testimonianze solo in piccoli lembi di territorio tra cui spiccano il boscone della Mesola, con i suoi cordoni di dune che si elevano da zone allagate, e i diversi relitti di dune fossili tra le quali Massenzatica rappresenta l'esempio più significativo per età e morfologia. Le antiche mappe disegnano nitidamente questo paesaggio perduto, dove il mare era annunciato a distanza da una successione di piccole colline allineate che permettevano di orientarsi e di svolgere percorsi in sicurezza rispetto alle limitrofe aree paludose.

Come testimoniato dai ritrovamenti archeologici infatti è verosimile che già in epoca etrusca, quando fiorì il grande emporio etrusco di Spina, anche il cordone dunoso di Massenzatica fosse sfruttato come direttrice nord-sud che permetteva di evitare il territorio paludoso immediatamente retrostante la costa. Anche i toponimi segnalano questa minuta orografia scomparsa: Monticelli, dove era presente un cordone dunoso del periodo romano completamente distrutto dai cavatori, Dosso, Scanno e Motta; invece Massenzatica deriva dalla presenza nelle vicinanze di una "massa", cioè di un terreno messo a coltura.

E' probabile che lungo questo cordone dunoso corresse una strada con direttrici N-S già dall'epoca etrusca, successivamente utilizzata anche in epoca romana.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Dune fossili;
Interessi contestuali: Storico - Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Geoturistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: molto facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
 Doppio click per avvicinare la mappa, click + sposta per muoverla
Geositi vicini
Bibliografia
"La Pianura, geologia suoli e ambienti in Emilia-Romagna" - AA. VV. (a cura di A. Amorosi) [2009] Regione Emilia Romagna, collana Terre e Acque, Ed Pendragon, Bologna.
"Carta geomorfologica della Pianura Padana, Carta altimetrica e dei movimenti verticali del suolo della Pianura Padana. Scala 1:250.000." - AA VV. [1997] S.EL.CA., Firenze.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
Strumenti personali

Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271

Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it