Ambiente

A est del Poggio Prato Pagliaio, lungo la strada che da Lonnano conduce all'Eremo di Camaldoli, si osserva un affioramento che mette in luce il passaggio tra due importanti formazioni del crinale tosco-romagnolo: le Arenarie di Monte Falterona e la Formazione delle Marne di Vicchio. L'affioramento è molto noto nella stratigrafia dell'area e si sviluppa anche negli estesi affioramenti calanchivi che incidono il versante nord della dorsale Poggio Prato Pagliaio-Poggio Aguzzo. Il passaggio è localizzato lungo la strada, in corrispondenza della piazzola con la croce, dove una successione di strati arenacei, con giacitura sub-verticale e rovesciata, passa gradualmente a rocce marnose, all'interno delle quali sono intercalati sottili strati di arenarie a granulometria fine. Questo passaggio, datato al Miocene inferiore, circa 20-21 milioni di anni fa (seconda parte dell'Aquitaniano, Bucefalo Palliani R. et. Alii. 1997), documenta un'importantissima fase di cambiamenti all'interno del bacino di sedimentazione, durante la quale diminuì drasticamente, sin quasi a cessare, l'arrivo delle sabbie trasportate dalle correnti di torbida. Questo tipo di depositi, legati a bacini marini di "avanfossa", indicano la rapida diminuzione della profondità dei fondali marini e il passaggio alla sedimentazione di argille e marne tipiche di ambienti assai meno profondi. Il passaggio tra le due formazioni, che sembra graduale, è complicato da alcune strutture tettoniche, tra le quali spiccano una faglia distensiva ed alcune mesopieghe.