Lembo dunoso, che si estende per circa 600 m lineari a ovest dell'abitato di San Giuseppe, in prossimità di Porto Garibaldi, che testimonia la presenza di una antica linea di costa riconducibile al X - XI secolo a.d.
Dune di San Giuseppe - foto parco Delta Po
Dune di San Giuseppe - foto parco Delta Po
Dune di San Giuseppe - foto parco Delta Po
Dune di San Giuseppe - foto parco Delta Po
Dune di San Giuseppe - foto Parco Delta Po
Dune di San Giuseppe - foto Parco Delta Po
Dune di San Giuseppe - foto Parco Delta Po
Dune di San Giuseppe - foto Parco Delta Po
Carta degli Habitat del Sic Zps Dune di San Giuseppe
Carta degli Habitat del Sic Zps Dune di San Giuseppe
Geografia
Superficie totale: 21.09 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Le dune di San Giuseppe (o di Puia) consistono in un modesto lembo dunoso esteso su un fronte di circa 600 m, con una altezza massima di circa 4 m, alle spalle dell'abitato di San Giuseppe; situate circa 500m all'interno della attuale linea di costa, rappresentano il residuo di un cordone litorale formatosi durante il X-XI sec. A.D., ed oggi inserito in un contesto pressochè urbano (Master Plan della costa del Parco Regionale del Delta del Po).
La parte settentrionale della zona dunosa appare molto frastagliata, spezzata in due tronconi e con profonde incisioni in alcuni tratti; la parte meridionale è invece più regolare, sebbene l'interno della regione dunosa si presenti coperto da una fitta rete di stradine sterrate utilizzate dai mezzi agricoli, a testimonianza di come sia stata impattante nel tempo nei due settori, in particolare nei primi anni del secondo dopoguerra con l'urbanizzazione selvaggia del territorio iniziata negli anni '60, la pressione antropica a spese delle paleodune.
Le Dune di San Giuseppe rappresentano un esempio abbastanza tipico degli ambienti di transizione costieri tra il mare e la pianura coltivata, ove predominano gli ambienti di prateria retrodunale con diverse tipologie vegetazionali che comprendono vegetazioni post-colturale e d'invasione dei seminativi, xerobrometi, con macchie di arbusti e alberi sempreverdi di specie tipicamente mediterranee (Berti, 2005).
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.