Geologia, sismica e suoli

Catture fluviali del Torrente Tassobbio

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Geosito di rilevanza locale

Il Torrente Tassobbio, dalla caratteristica forma ad "S", rappresenta il risultato di ben 6 catture fluviali successive.

Il percorso del Tassobbio e le sue catture fluviali - Foto A. Curotti e S. Guidetti
Il percorso del Tassobbio e le sue catture fluviali - Foto A. Curotti e S. Guidetti
Il percorso del Tassobbio e le sue catture fluviali - Foto A. Curotti e S. Guidetti
Geografia
  • Superficie totale: 44.92 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Il Torrente Tassobbio, che con i suoi 21 km di lunghezza raccoglie le acque di un territorio di 100Km2, non presenta andamento rettilineo, ma la sua valle disegna una "S" dalla fisionomia un pò anomala nel contesto paesaggistico dell'Appennino Emiliano. Inoltre un tratto del suo corso è contrario al normale andamento dei corsi d'acqua, cioè si muove dalla pianura verso la montagna, da Sud verso Nord. Questa morfologia è dovuta ad una serie di 6 catture fluviali successive che il Tassobbio ha operato nel confronti dei corsi d'acqua limitrofi. Questo fenomeno è stato studiato a partire dal 1918 quando Anelli dell'Università di Parma pubblicò sul Bollettino della Società Geologica Italiana uno studio che si prefiggeva di dare una spiegazione scientifica a questa forma della valle.

Durante lo scioglimento dei ghiacciai successivo alle ultime glaciazioni (10.000 anni fa circa), il Tassobbio era un piccolo rio di qualche chilometro che partiva subito dopo il Tassaro e si buttava nell'Enza, scorrendo su terreni molto argillosi ed erodibili. I fenomeni di erosione erano molto intensi così il Tassobbio approfondì la sua valle facendo arretrare significativamente le sue sorgenti ed arrivando a lambire il torrente Tassaro, che all'epoca scorreva parallelo all'Enza e vi sfociava poco sotto Roncaglio. Il corso del Tassaro venne catturaro (prima cattura fluviale) e incanalato nel Tassobbio verso l'Enza, lasciando solo un tratto relitto.

La seconda cattura fluviale fu a spese del Rio Maillo, che anticamente scendeva verso nord e continuava in quello che adesso è il rio Cerezzola. Nei pressi di Mulino Zannoni il Rio Maillo deviò il suo corso verso sinistra dentro il piccolo Tassobbio, che si trovava ad una quota decisamente più bassa ed aveva un alveo più profondo. A valle della cattura parte delle acque defluirono così verso sud, ovvero verso il Tassobbio, che era più profondo. In seguito a questa inversione della direzione di deflusso si generò lo spartiacque della Costa del Sabbione e da li in poi le acque hanno continuato a fluire verso Sud.

La terza cattura fu a spese di un affluente dell'antico Maillo, il Rio Beleo-Leguigno, ed avvenne in località Ariolo, dove le sue acque deviarono verso Ovest nel Torrente Tassobbio.

La quarta cattura, avvenuta in località Mulino di Cortogno, interessò un altro torrente, che partendo da Busanella scendeva verso Cortogno per poi incunearsi tra il Monte di Barazzone e il Monte Pulce, scendendo dove ora è il torrente Cerezzola. Tra il monte Barazzone e il Monte Pulce rimane tuttora, ormai priva d'acqua, una tipica valle morta, relitto del vecchio alveo del corso d'acqua.

La quinta importante cattura avvenne in località Ca Matta a spese del Torrente Crostolo, che allora traeva origine nelle alture di Marola e attraversava l'attuale abitato di Casina. In corrispondenza di questa cattura il Tassobbio compie una curva di 90º (gomito di cattura).

La sesta cattura, dovuta alla forza erosiva del Tassobbio, avvenne a spese del Rio di Beleo-Leguigno che confluiva nel Tassobbio in località Ariolo, e causò l'abbattimento del sottile argine di separazione tra i due corsi d'acqua e lo spostamento della loro confluenza a Sud di Monte Venere. Del tratto vallivo abbandonato è rimasta una zona paludosa, ricca di vegetazione igrofila.

Il geosito è in parte compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Cattura fluviale;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo;
Tutela: superflua;
Accessibilità: molto facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"La Valle del Tassobbio - La vita nei secoli prima dei Canossa" - AA. VV. [2012] ProlocoCortogno
"Contributo alla geomorfologia dell'Appennino modenese e reggiano" - Anelli M. [1918] Bollettino della Società Geologica Italiana
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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