Crinale lungo il quale si osservano in modo esemplare i rapporti tra la coltre alloctona della val Marecchia e le unità geologiche su cui si è posizionata in seguito ai movementi dovuti all'orogenesi. Tutte le unità geologiche coinvolte mostrano in questa zona deformazioni molto intense, apprezzabili da diversi punti prospettici.
Paesaggio in cui si apprezzano la coltre ligure e la Marnoso Arenacea. Sullo sfondo il Monte Fagiola Nuova
Paesaggio in cui si apprezzano la coltre ligure e la Marnoso Arenacea. Sullo sfondo il Monte Fagiola Nuova
Panoramica della deformazione degli strati dal Monte Fagiola Nuova
Panoramica della deformazione degli strati dal Monte Fagiola Nuova
Strati verticalizzati al Monte Fagiola
Strati verticalizzati al Monte Fagiola
Dettaglio degli strati verticalizzati al Monte Fagiola
Dettaglio degli strati verticalizzati al Monte Fagiola
Resti delle mura di fondazione del Castello di Uguccione della Fagiola
Resti delle mura di fondazione del Castello di Uguccione della Fagiola
Sezione geologica del Monte della Fagiola
Sezione geologica del Monte della Fagiola
Geografia
Superficie totale: 112.61 ettari.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Lungo il crinale tra Monte Fagiola Vecchia e il Monte Fagiola nuova si osservano in modo esemplare i rapporti geometrici tra la coltre delle Val Marecchia e le rocce su cui si è collocata nel corso dell'orogenesi, qui rappresentate dalla Formazione Marnoso-Arenacea. Nella zona, a causa degli sforzi subiti durante la messa in posto della coltre alloctona, gli strati della Marnoso-Arenacea mostrano evidenti cambi nella giacitura degli strati, disegnando una particolare piega "sinclinale", che si sviluppa a ridosso del contatto tettonico (una faglia distensiva) tra la coltre e la Marnoso-Arenacea (vedi sezione). Nell'area circostante il Monte Fagiola Nuova, il paesaggio presente netti cambi nella morfologia e nella copertura vegetale, disegnandosi con nitidi passaggi tra ampie aree segnate da morfologie più dolci, rivestite da praterie, e versanti molto più ripidi, rivestiti dal bosco. In direzione della sommità, si può camminare sul contatto tra le Unità Liguri e la Marnoso-Arenacea, che nella zona si presenta con la stratificazione rovesciata immergente verso Ovest. Lungo il sentiero CAI che percorre il crinale in direzione del Monte della Faggiola Nuova, si cammina sugli strati verticalizzati della Formazione Marnoso-Arenacea con la possibilità di osservare un bel esempio di erosione selettiva: gli strati marnosi, più teneri, vengono dilavati dalle acque mentre quelli arenacei, ben più tenaci, formano cornicioni sporgenti modellati in pinnacoli allineati, i tipici "denti di sega".
Geotipi presenti: Faglia - Controimpronte di fondo - Morfoscultura - Successione stratigrafica;
Interessi contestuali: Storico [Presso la cima del monte si osservano i resti di alcune murature di fondazione del Castello che vi sorgeva nel XIII secolo, dimora e luogo di nascita di Uguccione della Faggiola, capitano di ventura e uomo politico dell'epoca.] - Paesaggistico;
Valenze: Scientifico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
Doppio click per avvicinare la mappa, click + sposta per muoverla
Il geosito è fruibile percorrendo il Cammino di San Franceso (tappa 4). Nel centro di Casteldelci è possibile visitare la CASA MUSEO SANDRO COLARIETI - Museo archeologico Uguccione della Faggiola, dove sono esposte le testimonianze archeologiche più significative del territorio, dall'età Presitorica al Rinascimento, come manufatti litici, reperti ceramici, monete e altri oggetti in bronzo.
"Guida all'escursione nelle Valli del Marecchia e del Savio - 6 ottobre 1999" - Roveri M., Argnani A., Lucente C.C., Manzi V., Ricci Lucchi F. [1999] Gruppo Informale di Sedimentologia, Riunione Autunnale, Rimini, 3-6 ottobre 1999, pp. 1-52.
"Geologia dell'Appennino marchigiano-romagnolo tra le valli del Savio e del Foglia" - CONTI S. [1989] Boll. Soc. Geol. It, 108, pp.453-489.
"Ricerche sedimentologiche sui lembi alloctoni della Val Marecchia (Miocene
inferiore e medio)." - RICCI LUCCHI F. [1964] G. Geol., 32: 545-650, Bologna.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.