Calanchi incisi nelle argille molto fossilifere del Pliocene superiore; nel 1863 vi furono rinvenuti resti di Cetacei.
I calanchi di Pradalbino - Foto Archivio Servizio Geologico
I calanchi di Pradalbino - Foto Archivio Servizio Geologico
Geografia
Superficie totale: 19.87 ettari.
Quota altimetrica minima 144.3m. s.l.m., quota altimetrica massima 274.8m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Spettacolari anfiteatri calanchivi, seppur di estensione limitata, segnano i versanti delle valli del rio Martignone e Tinzone, presso il crinale spartiacque che separa queste due valli. I primi formano un piccolo e caratteristico bacino calanchivo, molto approfondito denominato rio dei Casetti, i secondi il rio dei Calanchi. L'adiacenza dei due bacini e le strette analogie litologiche e morfologiche, nonché il termine con cui sono noti, permettono di identificare con una unica scheda i due siti.
Vi affiorano le argille del Pliocene superiore molto fossilifere, tra le quali sono stati rinvenuti nel 1863 resti di cetacei (frammenti di mandibola), e che rivestono un grande interesse stratigrafico, per la presenza di intercalazioni di banconi arenacei (si osservano molto bene alla base del calanco del rio dei Casetti), in corrispondenza dei quali si sono formati spessi cornicioni sporgenti. Questi banconi, osservati e rilevati da Bongiorni (1962), marcherebbero la transizione tra le sabbie e le arenarie del Pliocene medio - superiore (Formazione Monte Adone, Membro delle Ganzole) e le soprastanti argille (formazione delle Argille Azzurre).
Nella valle del rio Ghironda, a Pradalbino, è segnalata una sorgente di acqua acidula marziale.
L'alveo del Martignone suol essere generalmente ingombro di detriti conchigliari; e vi si osservano innumerevoli globi di argilla a rivestimento brecciforme. Fossili e palle di argilla corazzate osservate dal Bombicci, 1881.
"Geologia del settore bolognese" - Bongiorni D. [1962] Boll. Soc. Geol. It., vol. 81, pp. 80-113.
"L'Appennino Bolognese" - Bombicci L. [1881] Club Alpino Italiano, Sezione di Bologna, Tipografia Fava e Garagnani, Bologna.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.