Estesi bacini del Rio dei Rii e Rio Lezza, caratterizzati da forme erosive particolarmente belle, dove si è creata un'area isolata, particolarmente aspra e selvaggia. Vi affiorano le argille plioceniche, tra cui si rinvengono abbondanti resti fossili.
Geografia
Superficie totale: 190.07 ettari.
Quota altimetrica minima 189.1m. s.l.m., quota altimetrica massima 336.3m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
La testata valliva del torrente Landa è caratterizzata da bacini calanchivi incisi nelle argille del Pliocene medio-superiore, sviluppandosi di conseguenza con un reticolo fortemente dentritico; in sinistra comprende il bacino calanchivo del rio Pozzano. Verso sud prosegue l'affioramento di questi litotipi e la loro morfologia calanchiva, nei bacino del Rio dei Rii, Rio Lea e Rio di Venerano, tributari in destra del torrente Samoggia. Lo spartiacque tra questi bacini corre in direzione sud-nord e presenta morfologie assai interessanti e caratteristiche. Questi bacini determinano un'area morfologicamente più isolata, particolarmente aspra e selvaggia, di cui è difficile cogliere le peculiarità geomorfologiche e paesaggistiche, che si possono apprezzare solo da alcuni punti lungo il crinale tra Samoggia e Landa o inoltrandosi per le cavedagne e i sentieri che portano, lungo i fondovalle, all'interno di questi bacini. Nelle argille il contenuto fossilifero è molto abbondante e ben conservato.
Il sito si può raggiungere percorrendo la Piccola Cassia
Geositi vicini
Link utili
Piccola Cassia (https://camminiemiliaromagna.it/it/piccola_cassia)
La Piccola Cassia è un'antica strada che risale alla fondazione delle colonie romane in Val Padana e che continuava, verso Nord, l'itinerario della più famosa Via Cassia, attraversando il territorio montano tra Modena e Bologna. L'itinerario è oggi un tragitto di circa 170 km che attraversa un paesaggio che va dalla fertile pianura centuriata alle colline dei calanchi e dei vigneti, per poi salire verso i fitti boschi montani e le grandi praterie del crinale appenninico.
Bibliografia
"L'evoluzione del paesaggio geologico nell'Appennino bolognese" - Ricci Lucchi F. [1983] Natura e Montagna, n. 4. Bologna.
"Geologia del settore bolognese" - Bongiorni D. [1962] Boll. Soc. Geol. It., vol. 81, pp. 80-113.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.