Geologia, sismica e suoli

Rupe di Calvenzano

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Geosito di rilevanza regionale

Parete arenacea molto estesa dove affiora la base della Formazione di Pantano, caratterizzata da un potente corpo sedimentario di forma marcatamente lenticolare noto come Membro di Calvenzano, testimone del colmamento di una depressione burdigaliana.

La Rupe di Calvenzano (foto 2018)
La Rupe di Calvenzano (foto 2018)
La Rupe di Calvenzano (foto 2018)
La Rupe di Calvenzano - dettaglio della parete arenacea (foto 2018)
La Rupe di Calvenzano - dettaglio della parete arenacea (foto 2018)
La Rupe di Calvenzano - dettaglio della parete arenacea (foto 2018)
Calvenzano - Foto Archivio Servizio Geologico
Calvenzano - Foto Archivio Servizio Geologico
Calvenzano - Foto Archivio Servizio Geologico
Rupe di Calvenzano  - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Rupe di Calvenzano - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Rupe di Calvenzano - Archivio fotografico Delfino Insolera, cortesia di Istituto per i beni artistici culturali e naturali E-R
Geografia
  • Superficie totale: 202.09 ettari.
  • Quota altimetrica minima 226.4m. s.l.m., quota altimetrica massima 663m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Alta rupe, ben visibile da più punti lungo la valle del Reno, della quale non è difficile cogliere la geometria di forma marcatamente lenticolare del corpo arenaceo della rupe, chiamato Corpo di Calvenzano. Questo testimonia la presenza di una depressione creatasi sui fondali marini miocenici a seguito delle dislocazioni tettoniche avvenute nel Burdigaliano (20 milioni di anni fa), quando iniziò la sedimentazione della Formazione di Pantano. I materiali sabbiosi che la colmarono erano trasportati da flussi di tipo torbiditico e gli spessi banconi, frutto di questo particolare tipo di sedimentazione, si prolungano lateralmente sfrangiandosi in strati di arenaria più sottili, intervallati a depositi più fini, che si osservano ad esempio alle pendici meridionali del Monte Sole e del Monte Santa Barbara.

L'affioramento è dunque una testimonianza di quello che in un bacino di sedimentazione viene chiamato "depocentro", cioè un punto depresso e profondo nel quale veniva richiamato il maggiore volume di sedimenti. Al di sopra della rupe di Calvenzano si osserva il passaggio a una stratificazione tabulare: la grande depressione si era riempita e riprendeva, sul fondale marino "livellato", la sedimentazione omogenea che caratterizza il sovrastante spessore della Formazione di Pantano.

Il particolare microclima determinato dalla favorevole esposizione della Rupe consente la crescita di numerosi esemplari di leccio (una quercia sempreverde tipica dell'area mediterranea), che per la colorazione verde scuro del fogliame spiccano sulla parete in ogni stagione.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico - Geomorfologico;
Geotipi presenti: Rupe - Area di riferimento;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico;
Tutela: consigliablie;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Geositi vicini
Bibliografia
"Revisione litostratigrafica dell'unità Bismantova (Miocene epiligure, Appennino Settentrionale)" - Amorosi A., Colalongo M.L. & Vaiani S. [1996] Bollettino della Società Geologica Italiana, 115, 355-367.
"The upper Serravallian unconformity in the Epi-Ligurian units of the Bologna Apennines." - Amorosi A. & Spadafora E. [1995] Atti del Convegno "Rapporti Alpi-Appennino", Peveragno (CN), 31 Maggio-1 Giugno 1994. Scritti e Documenti dell'Accademia Nazionale delle Scienze, 14, 69-86.
"Stratigrafia e sedimentologia del Miocene epiligure tra le valli del Panaro e del Marecchia (Appennino settentrionale)" - Amorosi A. [1992] Tesi di Dottorato - IV Ciclo, Università di Bologna. 205 pp.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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