Affioramenti di interesse stratigrafico lungo il fondovalle del rio Croara, in continuità con l'affioramento della Rupe di Calvenzano, dove si osserva la Formazione di Pantano.
Geografia
Superficie totale: 18.68 ettari.
Quota altimetrica minima 246.2m. s.l.m., quota altimetrica massima 433.5m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Affioramenti di interesse stratigrafico lungo il fondovalle del rio Croara, tra Monte Cornudolo e il Poggio, lungo il fianco sinistro della valle del Reno, nei quali affiora il Membro di Calvenzano della Formazione di Pantano. Questi affioramenti sono in continuità con quelli della vicina Rupe di Calvenzano, che rappresenta l'area di riferimento di questo importante corpo arenaceo canalizzato, alla base della Formazione di Pantano.
La geometria del corpo arenaceo che forma la rupe, marcatamente lenticolare (di cui gli affioramenti di rio Croara rappresentano parte delle terminazioni laterali), testimonia la presenza di una depressione che si era venuta a creare nei fondali marini miocenici a seguito delle dislocazioni tettoniche avvenute nel Burdigaliano (20 milioni di anni fa), quando iniziò la sedimentazione della Formazione di Pantano. I materiali sabbiosi che la colmarono erano trasportati da flussi di tipo torbiditico e gli spessi banconi si prolungano lateralmente sfrangiandosi in strati di arenaria più sottili e intervallati a depositi più fini, che si osservano ad esempio alle pendici meridionali del Monte Sole, Monte Santa Barbara e lungo il rio Croara.
"Le unità epiliguri mioceniche nel settore emiliano dell'Appennino Settentrionale. Biostratigrafia, stratigrafia sequenziale e implicazioni litostratigrafiche" - Amorosi A., Colalongo M.L. & Vaiani S. [1993] Paleopelagos, 3, 209-241
"Stratigrafia e sedimentologia del Miocene epiligure tra le valli del Panaro e del Marecchia (Appennino settentrionale)" - Amorosi A. [1992] Tesi di Dottorato - IV Ciclo, Università di Bologna. 205 pp.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.