Geologia, sismica e suoli

Monte Navert

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Geosito di rilevanza locale

Rilievo costituito da flysch calcarei con ripiano sommitale punteggiato da massi erratici di arenaria tipo macino, interpretati come appartenenti ad una antichissima morena, forse del penultimo glaciale.

Monte Navert
Monte Navert
Monte Navert
Vista del Monte Navert dai Lagoni
Vista del Monte Navert dai Lagoni
Vista del Monte Navert dai Lagoni
Geografia
  • Superficie totale: 126.51 ettari.
  • Quota altimetrica minima 1519.1m. s.l.m., quota altimetrica massima 1648.8m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Il Monte Navert si affaccia in val Cedra con una parete lungo cui affiorano potenti bancate calcaree dal colore bianco. Il monte ha un significato orografico importante, è spartiacque tra Cedra e Parma e, verso nord, è solcato dalla testata del torrente Bratica.

La scarpata verso la val Cedra presenta una ripida bastionata dove affiora il "Flysch di monte Navert" (riferito al Flysch di Monte Caio), sotto la quale si sviluppano falde detritiche antiche e recenti derivanti da criodetrizione, che formano un più dolce raccordo con i versanti argillosi sottostanti.

Nella piana sommitale del Monte Navert e in val Bratica si trovano depositi morenici a blocchi di macigno, dove "un paio di nicchie di degradazione a forma di V presso la sommità del monte, mettono in luce la tessitura dei depositi morenici"; si tratta di uno dei punti chiave per chi sostiene l'ipotesi delle due glaciazioni appenniniche.

Gli autori annotano che questa coltre di depositi morenici che ricopre il ripiano del Monte Navert verso Pian del Freddo e oltre, sino a Groppo Fosco, per la sua posizione sommitale, non si raccorda alle morfologie e ai depositi dell'ultima fase glaciale, che si osservano nelle vallate adiacenti a quote piuttosto inferiori.

Inoltre questa morena, che si presenta rivestita in parte da una faggeta nella quale si osservano diversi massi erratici, appare modellata da piccole depressioni che potrebbero rappresentare i relitti di modesti circhi che si sono modellati durante il "Wurm" nella più antica morena "rissiana".

La singolarità dei depositi morenici del M. Navert viene già recepita da Zaccagna nel 1898 che per primo li attribuì a una glaciazione diversa "...i cumuli morenici coprenti i dossi più elevati sono da attribuire alla morena più antica del ghiacciaio e quei cordoni lacustri sono formati invece da glaciazioni più recenti".

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Le potenti bancate calcaree separate da interstrati marnosi scuri della scarpata meridionale del Monte Navert, mettono in evidenza anche fratturazioni e faglie che li dislocano.

Alla sommità del Monte Navert si osserva anche lo sviluppo di forme carsiche in corrispondenza di faglie o su intersezioni di faglie.

Il geosito è compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).
Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico;
Geotipi presenti: Depositi morenici;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico;
Tutela: già in atto;
Accessibilità: facile;
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