Cavità tettonica nelle arenarie, situata alla sommità di Monte Salvaro (q. 817, Vergato, Bo). Serafino Calindri nel 1781 scende probabilmente alla base del primo salto (6 m), che si può superare in roccia e ne dà conto nel suo “Dizionario”. Nota evidentemente da secoli, la Buca è oggetto di numerose leggende, fra le quali primeggia la sua profondità.
Nel 1955 il GG F. Orsoni vi organizza una spedizione, al termine della quale, confermando il mito, comunica sulla stampa locale di non aver toccato il fondo, a -129, ma di ritenere di poter giungere a - 540. Nel 1957 il GSB ripete la discesa e traccia il rilievo della Buca, che ne rivela l’effettiva profondità in m 43,80. Nel corso della revisione catastale del 1996 il GSB-USB esegue il rilevamento topografico di dettaglio della grotta, estendendo l’esplorazione a tutti gli approfondimenti della diaclasi, che in pianta si estende per una cinquantina di m. Lo sviluppo raggiunge i 107 m la profondità i -47 m. Alla base del primo salto si aprono due vie: la prima stretta e impervia a causa dei massi incastrati alle pareti, seguita da una impegnativa strettoia, raggiunge quel che pare il fondo in frana a -25 m. Rimossi alcuni clasti si accede alla sezione più ampia della frattura, cui è consigliabile pervenire attraverso la seconda via, che dopo un angusto passaggio consente di scendere l’intera verticale successiva, per poco più di 40 m.
Quasi sul fondo, compare una bella colata calcitica.