Con 500 metri di sviluppo e 42 metri di dislivello la Grotta al Sasso della Civetta ubicata a sud-est della località Montepetra (Comune di Sogliano al Rubicone) è la cavità più estesa di quest’area. Essa si presenta come una lunga e relativamente ampia condotta sub-orizzontale. Nel tratto più a monte la cavità è costituita da due rami paralleli, distanti pochi metri, che si sviluppano alla stessa quota. Il ramo nord, di più modeste dimensioni (caratterizzato dalla presenza di peliti bituminose dal pungente odore di idrocarburi) riceve le acque provenienti da un fosso scavato artificialmente a lato di una carrareccia che giunge fin presso l’abitato di Montepetra. Questo corso d’acqua si immette poi nel ramo sud tramite un breve salto concrezionato. Quest’ultimo ramo, di più ampie dimensioni, è interessato, a monte, da un corso d’acqua di portata inferiore e da alcune sorgenti sulfuree di assai ridotta portata.
Da segnalare, sempre nel ramo sud, la presenza di una breve galleria artificiale, subito tamponata: quasi certamente un saggio di miniera per la ricerca dello zolfo di cui s’è persa memoria.
L’inclinazione di queste condotte è di circa 8°, praticamente costante lungo tutta la grotta: ciò evidenzia l’inclinazione prevalente degli strati di gesso dell’area interessata.
Il terminale del ramo sud è costituito da un cono di argilla, proveniente da uno scoscendimento esterno che ha completamente tamponato la condotta. È ipotizzabile che ciò abbia improvvisamente impedito l’afflusso delle acque che ora scorrono quindi prevalentemente nella condotta nord.
L’area esterna, interessata dal tratto più a monte della grotta, è oggi occupata da coltivi, ma si può supporre che in origine qui fosse presente un fosso che convogliava le acque indirizzandole poi, tramite la grotta, nel fosso vicino, dove oggi si apre l’unico ingresso della cavità che coincide appunto con la risorgenza delle acque. Di tale fosso resta ancora oggi traccia nell’area subito a sud dei coltivi.
Benché questa grotta si sviluppi a pochi metri dalla superficie, il gesso è quasi ovunque occultato da una sottile copertura e affiora soltanto in pochi punti.
Mentre il tratto di grotta più prossimo alla risorgenza si sviluppa lungo un unico banco gessoarenitico, il tratto più a monte, a partire da un arrivo d’acqua situato sulla destra idrografica, si sviluppa invece su più banchi di gessarenite di spessore limitato, intervallati da strati pelitici.
Lungo tutto il percorso della grotta sono poi presenti morfologie di dissoluzione/erosione della roccia, caratteristiche di tutte le cavità gessose quali scallops, pendenti antigravitativi e canali di volta.
Le pareti mostrano la successione degli strati gessarenitici e pelitici con diffusa e spettacolare presenza di strutture sedimentarie e diagenetiche che l’azione erosiva e corrosiva delle acque ha reso particolarmente evidenti.
Da segnalare infine che, durante i mesi invernali, sono presenti diffuse mineralizzazioni di epsomite nel tratto di grotta prossimo all’esterno.