I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. Le cavità naturali e i geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si pụ avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.
Dal numero catastale attribuito si potrebbe pensare ad una cavità conosciuta nel tempo, ma questa piccola grotta è stata scoperta nel 1963 dal GSFA nel corso di una battuta. Il numero 101 era stato storicamente assegnato al Buco I della Volpe, ma a seguito di revisione catastale il numero era stato reso disponibile. Infatti l’ingresso di tale piccola cavità, scoperta negli anni trenta del novecento dal Mornig, era ormai occluso, ma comunque in congiunzione con la Tana della Volpe (ER-RA 102).
L’ingresso della Risorgente di Ca’ Roccale si apre nel sottoroccia, è caratterizzato da uno scivolo molto pronunciato di circa 10 metri che termina in una saletta dalla forma oblunga.
La sala presenta pareti levigate, prive di concrezioni, che evidenziano un bel esempio di gesso macrocristallino tipico della base dei banconi gessosi; è anche evidente un interessante e consistente interstrato. Sul fondo scorre un piccolo ruscello attivo stagionalmente che alimenta un laghetto circolare profondo circa 4 m.
Da qui le acque tornano a giorno tramite un sifone impercorribile e si immettono nel Rio Basino che si incontra circa 20 m più in basso.
Le acque provengono da Sud-ovest dove il soffitto della grotta si abbassa sino ad incontrare un largo, ma basso laminatoio impercorribile.
A seguito della scoperta della Grotta Nera (ER-RA 690), avvenuta a fine anni ottanta del secolo scorso da parte del GAM, si è potuto constatare con relativa certezza (non sono mai state effettuate colorazioni) la percorrenza del corso idrologico, poiché quest’ultima cavità termina con analogo laminatoio a circa 30 m di distanza. Inoltre nel tetto di entrambe le cavità è evidente una condotta completamente occlusa, probabilmente la vecchia strada di congiunzione.
Nei pressi della dolina in cui si apre l’ingresso della Grotta Nera, in periodi di forte piovosità, si crea un piccolo bacino di acque stagnanti che filtrando nel terreno alimentano il piccolo sistema ipogeo. Tali acque provengono da una risorgente, anch’essa stagionale, posta poco più a monte (direzione sud-ovest) nei pressi di un sottoroccia, dove alcuni anni fa il gruppo GAM ha tentato uno scavo. Non si esclude comunque la possibilità di altri apporti, modesti ed anch’essi stagionali.
A seguito del progetto di monitoraggio dei sistemi idrici dei Gessi di Monte Mauro, effettuato dal GSA Ravenna nel biennio 2016-2017, anche la Risorgente di Ca' Roccale è stata oggetto di ripetute e sistematiche verifiche. E’ stato quindi confermato lo stretto legame con i periodi di forte piovosità. Infatti, essendo stato tale biennio caratterizzato da modeste piogge, la risorgente è risultata attiva per l’ultima volta a marzo 2016 (4,26 l/s) e da tale periodo, sino ad oggi (agosto 2017), è sempre stata in secca.