Inizialmente l’ingresso della grotta era costituito da una fenditura ubicata nei gradoni di cava a quota 285 m. s.l.m, successivamente i lavori di escavazione lo hanno completamente ostruito. Nel frattempo era stato aperto un secondo accesso, lungo un canalone, a quota 256. Attualmente questo ingresso è inaccessibile a seguito di uno smottamento che ha completamente occluso il pozzo iniziale. Finalmente, nel dicembre 2012, è stato riaperto un ingresso praticamente coincidente con il primo. Ad oggi è quindi possibile accedere alla cavità sia dai gradoni di cava e sia dalla Grotta del Re Tiberio. Del resto, la distinzione tra le due grotte è del tutto arbitraria e fa riferimento soltanto alla storia esplorativa, pertanto la descrizione ha come punto di partenza il collegamento con la Grotta del Re Tiberio, al momento unico accesso “naturale” alla cavità.
Dal collegamento con Grotta del Re Tiberio al fondo
Sceso il pozzo di collegamento con la Grotta del Re Tiberio si accede ad una sala di crollo dal fondo privo di prosecuzione. Si risale un breve salto e si giunge ad un meandro. Si scende quindi un pozzo. Alla base di questo si incontra un rivolo d’acqua che si seguirà fino al fondo. Si scende poi tra massi di frana. Qui si intercetta un altro rivolo d’acqua proveniente da un ramo descritto in seguito. Si percorre un altro meandro fino ad un successivo pozzo la cui base è costituita da una sala ingombra di grossi massi. Pochi metri più avanti si apre un altro pozzo. Segue un alto meandro con massi incastrati, alcune decine di metri più avanti l’ambiente si restringe e si percorre un tratto sub-orizzontale. Il torrente scorre alla base di una forra che si può percorrere qualche metro più in alto. Da qui si può accedere ad un ramo fossile piuttosto articolato con camini che generalmente chiudono in frana. Il torrente torna direttamente percorribile dopo una discesa lungo il meandro. Segue una condotta che, dopo alcune decine di metri, conduce al fondo della grotta costituito da una fessura sifonante. Il torrente torna percorribile una trentina di metri più a valle, lungo il ramo attivo della Grotta del Re Tiberio.
Ramo attivo a quota 190
Questo ramo termina sotto i gradoni di cava di quota 225. Il corso d’acqua un tempo era verosimilmente più cospicuo. La cava ha completamente distrutto il bacino esterno, quindi il torrente è ormai ridotto ad un esiguo rivolo. Il ramo si può percorrere partendo dal tratto precedentemente descritto. Si segue in direzione ovest un meandro con massi incastrati. È bene percorrere la parte alta, più comoda. Qui si intercetta un camino, non risalito, interessato da stillicidio. Proseguendo lungo la condotta si giunge ad un punto chiuso da detriti di cava.