Scoperto nel 1959 dal GSB a brevissima distanza e a monte della Grotta Coralupi (ER BO 92), questo inghiottitoio isolato dall’evoluzione gravitativa dell’ampia depressione assorbente situata sul fianco meridionale della Dolina dell’Inferno si apre con un pozzo d’erosione, che riduce progressivamente la sua larghezza prima di raggiungere il fondo, a - 9. Seguono una bassa cavernetta ed un cunicolo che introduce ad un altro piccolo ambiente, inclinato, alla base del quale si accede ad un pozzo di 18 m, a pianta subcilindrica. Qui ha inizio uno stretto meandro a sporgenze-rientranze, che scende fino ad un torrentello sovrastato da un alto camino. Poi il letto del torrente, dopo una decina di metri, si stringe ancora e diviene impercorribile di fronte ad una strettoia. Nel 2015, nell’ambito della campagna di ricerche condotta del GSB-USB nella Dolina dell’Inferno, le nuove esplorazioni hanno consentito di percorrere un meandro laterale (Meandro della Cattiveria) e di raggiungere due camini. Il primo si conclude a di 10 m di altezza, nel secondo, a 12 m, è stato rinvenuto un cranio umano.
Nonostante si trovi sovrapposta alla Grotta Coralupi (ER BO 92), non è stata finora accertata la connessione fisica fra le due cavità.