Scoperta e rilevata nel 1933 dal GSB, la Grotta del Casetto viene nuovamente rilevata dal GSE nel 1958 e più recentemente dal GSB nel 1998. Situata sul versante S della più ampia dolina posta fra Villa Miserazzano e gli edifici del Casetto, in Croara, vi si accede da due ingressi: il più elevato costituito da una frattura, ampliata artificialmente per facilitarne l’impiego come rifugio nel 1944 e quello inferiore, più basso di 5 m, costituito da un condotto che un tempo ha avuto una funzione drenante. La grotta non presenta segni di scorrimento, in quanto la dolina, approfonditasi, ha dislocato verso il centro i suoi punti di assorbimento. L’accesso superiore dà adito all’ambiente più vasto della cavità, costituito da una sala (11x13 m) dal soffitto piano, con brevi diramazioni laterali. Qui si incontrano due faglie orientate a 118° e a 215°, sulle quali è impostata la prosecuzione della grotta lungo il ramo inferiore. Un salto conduce al secondo ingresso e di qui scende ancora con ampi passaggi fino a q. – 11,40 verso il condotto di fondo, ove nel 1986 venne esperito un infruttuoso tentativo di disostruzione.