Venuto a giorno nel 1972 sul versante NE della dolina della Spipola, il pozzo e gli ambienti sottostanti vennero esplorati e rilevati dall’USB, che provvide a proteggerne l’accesso mediante uno scatolare metallico. Il nuovo rilievo della cavità, del GSB-USB, è del 1993; lo sviluppo è di 147 m, la profondità di - 56. Il P. 24 iniziale introduce ad un alto vano, ampliato dall’azione graviclastica indotta dalla dissoluzione del gesso, con spessi crostoni stalagmitici. Alla base massi, sedimenti terrigeni e tranci di canalizzazioni. Sulle pareti si distinguono sezioni di condotte antigravitative chiuse da riempimenti e frastagliati pendenti. L’ambiente prosegue in discesa verso NE fra i blocchi fino ad una saletta con depositi di guano. Lateralmente si raggiunge un altro vano con uno specchio d’acqua. Il ramo principale prosegue con un meandro interrotto da un salto di 3 m, alto 4 m e largo 1,30, che lungo il piano inclinato si dilata in galleria. Si scende lungo vani caratterizzati da un ampio canale di volta in sommità, con pareti e fondo rivestiti da spesse concrezioni carbonatiche. Seguono un altro dislivello di 3 m e vaschette entro le quali vennero rinvenute molte pisoliti, fra cui una del diametro di 5 cm. La galleria si conclude con un pozzo di 5 m, completamente concrezionato che inghiotte il torrente. Attraverso uno stretto e tortuoso cunicolo si accede ad un alto meandro (6-7 m) diretto verso SE, con pareti levigate, che si arresta di fronte ad un potente riempimento. Da una fessura spira una corrente d’aria, ma le disostruzioni non hanno finora dato esito a prosecuzioni. Lo scatolare metallico installato nel 1972 è stato sostituito nel 2016 da uno scatolare prefabbricato in c.a.v. realizzato nell’ambito del Progetto Life+Gypsum.